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II Assemblea Popolare – sblocchiamo NOI Bagnoli – X Municipalità

Dopo la grandissima partecipazione alla prima assemblea popolare e ai tavoli di lavoro, secondo appuntamento per proseguire in assemblea l’organizzazione della mobilitazione e le proposte dei tavoli tematici.

APPUNTAMENTO SABATO 24 DALLE ORE 9:00
ALL’INTERNO DEL PARLAMENTO DELLA X MUNICIPALITA’
IL COMMISSARIAMENTO SARA’ POPOLARE!

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Dopo il corteo del 30 Settembre e la prima Assemblea popolare a Villa Medusa di Sabato 10, per decidere sul futuro dell’area e per mettere al centro i bisogni di chi vive la città e i territori, ogni due settimane di Sabato ci incontreremo per discutere e decidere sul nostro futuro, non staremo più a guardare aspettando che il politico o lo speculatore di turno vengano a prendere le decisioni in base ai loro bisogni.

Mettere d’avanti le necessità degli abitanti del quartiere partendo dai problemi che giorno per giorno siamo costretti ad affrontare.

Abbiamo già individuato alcuni nodi centrali da affrontare per poter iniziare la discussione e dividerci in tavoli: l’annosa questione dei trasporti legata alla gestione della sepsa, la problematica relativa alla mancanza di edifici scoalstici e di una scarsa possibilità di lavoro per gli studenti, la questione disoccupazione che tiene in scacco numerosi cittadini costringedoli ad emigrare, le problematiche legate alla movida senza controlli…

Queste sono sole alcune delle questioni che ci preme discutere ma sicuramente altre ne verranno fuori durante il dibattito.

PARTECIPA PER DECIDERE SUL FUTURO DEL TUO QUARTIERE

BASTA LAMENTARSI!
LIBERIAMO BAGNOLI!
SBLOCCHIAMO NOI BAGNOLI
DECIDIAMO NOI SUL NOSTRO TERRITORIO!

Dopo che negli ultimi mesi Renzi ha giocato sul nome del commissario, sembra essere ufficiale che la nomina verrà data a Nastasi, volto in apparenza nuovo ed estremamente pulito.

Personaggetto perfetto per chi vuole mascherare operazioni ben più contorte e pericolose, quale l’individuazione del soggetto attuatore privato che con l’articolo 33 della legge ‘Sblocca Italia’ andrà avanti con provvedimenti mirati a mettere il destino di un’area di oltre 250 ettari in mano alla speculazione edilizia, agli interessi privati dei vari Caltagirone e Fintecna e alla trasformazione del principio “chi inquina paga” in “chi inquina viene ripagato”.

Vogliamo veramente lasciare in mano al partito che attualmente sta governando l’Italia e alle stesse società e soggetti responsabili di questo disastro ancora una volta la possibilità di decidere sul futuro del nostro territorio?

Pensi davvero che siano loro a “sbloccare” Bagnoli?

Per un reale ripristino, progresso e riqualificazione delle aree ex-Italsider, cosi come l’area Ex-Nato, l’alternativa a questo disastro non può che provenire da noi, l’inversione di rotta non può che partire da chi Bagnoli la vive e la soffre.

CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE:
Bonifiche reali e sotto controllo popolare
Lavoro stabile e sicuro
Spiaggia pubblica
Servizi e spazi sociali

UN’ALTRA BAGNOLI E’ POSSIBILE
CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE
IL COMMISSARIAMENTO SARA’ POPOLARE
BONIFICA, LAVORO, SERVIZI, SPIAGGIA, SPAZI SOCIALI

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[Appello Nazionale] Contro lo SbloccaItalia > Oltre lo sbloccaitalia

Nessuna decisione sulle nostre teste!

Verso un movimento nazionale di massa contro lo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente

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In questi mesi si sono sviluppate numerose mobilitazioni popolari contro lo SbloccaItalia, soprattutto nei territori centro-meridionali dove la crisi morde più forte. Migliaia di persone sono scese in piazza a Napoli, Potenza, Taranto, in Irpinia ed altri territori, per dire no ad operazioni dannose, molte delle quali già in gestazione da tempo, a cui questa norma spiana la via: autostrade inutili, Tav, trivellazioni per idrocarburi, gasdotti, inceneritori, false bonifiche, speculazioni edilizie, privatizzazione di beni e servizi pubblici.

Significativamente, le comunità in lotta hanno cercato da subito forme di coordinamento e reciproco sostegno contro il nemico comune, risultando chiaro a tutte che al cuore dello SbloccaItalia c’è un ulteriore esproprio di decisionalità e risorse dai territori. L’attacco di Renzi ai “comitatini” che bloccherebbero lo sviluppo del paese ha indicato a tutti con chiarezza la duplice compressione a cui si intende sottoporre sia la democrazia che l’ambiente in nome di una presunta uscita dalla crisi economica. Con questo provvedimento ed altri di segno analogo il governo Renzi prosegue infatti nel solco dei suoi predecessori, rafforzando il controllo dell’esecutivo sul governo del territorio per imporre il trasferimento ai grandi gruppi imprenditoriali di ingenti risorse pubbliche; quelle stesse risorse che, con la scusa della loro ristrettezza, vengono sottratte alla spesa sociale. Siamo, inoltre, di fronte all’introduzione della totale impunità per chi inquina. Norme compiacenti come lo SbloccaItalia riducono i controlli pubblici e permettono agli inquinatori di autocertificarsi e guadagnare dalle bonifiche, mentre la nuova legge sui reati ambientali in discussione al Parlamento prepara un colpo di spugna su tutti i disastri passati e futuri. I tribunali assolveranno gli industriali responsabili della morte di centinaia di operai e cittadini o ne prescriveranno i reati, come nelle recenti sentenze per i processi sulla Marlane Marzotto e l’Eternit.

Lo SbloccaItalia è quindi solo lo strumento più recente ed onnicomprensivo, ma non certo il primo né l’ultimo, di quelle politiche di sfruttamento, speculazione e devastazione ambientale contro le quali lottano da tempo le comunità locali ed i movimenti. Le mobilitazioni contro lo SbloccaItalia costituiscono un ramo di questo conflitto, inserendosi nella traccia della resistenza al Tav, al Mose, all’Expo2015, al Muos, alle servitù militari, al nucleare; delle lotte per il diritto all’abitare, contro la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici. Lotte che, insieme a quelle per il lavoro, il salario, i diritti sociali di nativi e immigrati, costituiscono il perno dell’opposizione sociale alle politiche di sfruttamento e di militarizzazione nel nostro paese. Non a caso le manifestazioni contro lo SbloccaItalia si sono naturalmente unite in piazza a quelle dello sciopero sociale e contro il Job Act, intrecciandosi con il movimento degli studenti. Esistono quindi alcune condizioni affinchè l’attacco generale del Governo possa essere ribaltato in un’altrettanto generale risposta dei territori, riconnettendo non solo concettualmente le lotte esistenti su obiettivi e pratiche condivise.

Su questa linea di ragionamento si è sviluppato un confronto tra le realtà di base centromeridionali attivatesi contro lo SbloccaItalia, in particolare nelle assemblee svoltesi il 7 dicembre a Napoli ed il 18 gennaio a Montesano, per capire come consolidare ed allargare il fronte di lotta, a partire da un’analisi realistica della situazione. Se più di un territorio ha espresso mobilitazioni fortemente significative per qualità e quantità della partecipazione, il contesto generale non appare tale da potersi parlare di un vero e proprio movimento di massa, sufficientemente esteso sul territorio nazionale. E’ quindi necessario un lavoro organizzato di comunicazione ed informazione affinché i focolai di conflitto esistenti possano collegarsi ed estendersi a tutto il paese, ma anche una riflessione sui caratteri che questa risposta di movimento può avere in termini di piattaforma, organizzazione ed iniziative.

La prima e convulsa aggregazione delle diverse realtà locali nell’opposizione al decreto, oramai convertito in legge, deve porsi l’obiettivo di contestare in modo più stabile ed organico le politiche governative e gli interessi economici che sottostanno all’articolato dello SbloccaItalia. Un movimento che sia la mera somma delle singole vertenze locali e settoriali, in mutuo appoggio per evitare l’isolamento politico e mediatico, può forse bloccare o rallentare una singola operazione di devastazione ambientale ma non il processo complessivo. Contestare “le” trivellazioni petrolifere, “gli” inceneritori, “le” centrali elettriche o “le” nuove vie del gas significa contestare le politiche energetiche nazionali, così come opporsi alle grandi infrastrutture di trasporto come il Tav o l’autostrada Orte-Mestre vuol dire mettere in discussione le politiche di mobilità del paese. Se non ci si pone a questo livello dello scontro, almeno come prospettiva, si rischia di essere spazzati via dall’aggressività di un capitalismo incarognito e sempre meno disposto a concedere sconti; mentre un’efficace opposizione sociale di questo tipo può davvero aprire la strada ad un cambio di rotta rispetto alle attuali politiche economiche e sociali verso l’affermazione prioritaria dei bisogni e la conquista dei diritti. La generalizzazione delle lotte è inoltre la risposta politicamente più forte all’ondata repressiva che sta montando nel paese contro tutte le resistenze, di cui la ignobile sentenza di condanna ai militanti del movimento NoTav della Val di Susa, a cui va tutta la nostra complice solidarietà, è l’ultimo e più clamoroso esempio.
Non è un obiettivo facile da raggiungere ma proprio per questo occorre capire con urgenza i soggetti, i tempi ed i modi opportuni a perseguirlo. Dall’assemblea di Montesano è emersa la necessità di costruire un percorso condiviso che unisca e superi le vertenze incluse nello SbloccaItalia, aprendo un confronto politico con quei soggetti sociali organizzati, collettivi, comitati e reti nazionali, che lottano contro la devastazione ambientale e per la difesa dei beni pubblici, per un modello di sviluppo fondato sul soddisfacimento dei bisogni umani anziché sullo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente per l’accumulazione di profitti del capitale.

 

Proponiamo quindi a queste realtà, a partire dai movimenti No Tav, No Muos, No Expo, No Mose, alla rete Abitare nella crisi, al movimento per l’Acqua pubblica, di confrontarci a partire da questa bozza di appello per costruire insieme un’assemblea nazionale entro l’inizio di marzo, dove discutere le questioni qui accennate e verificare l’organizzazione di una grande manifestazione nazionale da svolgersi tra aprile e maggio.

Assemblea delle realtà di base centromeridionali contro lo SbloccaItalia

Montesano Scalo (SA), 18 gennaio 2015

stopsbloccaitalia@gmail.com

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Continua la lotta contro lo Sblocca-Italia: il 3 gennaio tutti a Gesualdo contro le trivellazioni!

Se invadi le montagne… stai attento ai lupi!

UN ANNO DOPO. NO TRIV: LA LOTTA CONTINUA
Un anno fa si teneva a gesualdo la prima grande manifestazione contro le trivellazioni petrolivere.
Da allora, grazie all’appoggio incondizionato del nuovo presidente del Consiglio, i progetti delle multinazionali dell’oro nero hanno avuto una netta accellerazione.

Il Parlamento, anche con il voto favorevole di quelli che solo a chiacchere si dicono No Triv, ha approvato la devastante legge Sblocca Italia, che apre a speculazioni di ogni tipo: improbabili corridoi autostradali e ferroviari, inceneritori, privatizzazione dell’acqua, false bonifiche, nuove discariche… e, naturalmente, trivellazioni petrolifere, traducendo sul piano ambientale la devastazione ceh il Jobs Act prefigura dal punto di vista lavorativo e sociale.

Nonostante gli insulti del presidente del Consiglio, senza che alcuno dei rappresentanti istituzionali eletti con i suffragi del territorio proferisse parola, quei ” quattro comitatini” non si arrendono, coinvolgono ogni giorno piu persone ed incalzano sempre piu da vicino le istituzioni. Si moltiplicano gli incontri informativi, si diffondono le ragioni scientifiche e politiche che ci spingono al rifiuto dei progetti petroliferi, crescono le manifestazioni di protesta. Aumenta il divario tra le popolazioni ed un ceto partitico che, per incapacità o connivenza, si mostra disposto a svendere l’oro vero delle nostre terre con l’oro nero destinato ad arricchire solo pochi speculatori.

Ora tocca anche a te. Il nemico che abbiamo di fronte, dispone di ingenti risorse ed innumerevoli agganci. Solo la partecipazione consapevole ed attiva di tutta la popolazione è in grado di arrestarne l’avanza. Se tieni al tuo futuro e a quello dei tuoi cari, se ami la tua terra, smetti di delegare ad altri la difesa dei tuoi interessi e scegli da che parte stare, scegli di lottare.
SE INVADI LE MONTAGNE, ATTENTO AI LUPI!
coordinamento NoTriv Irpinia-Sannio

 

 

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PER LE PARTENZE DA NAPOLI

Autobus da Napoli per la manifestazione regionale contro le trivellazioni e contro lo sbloccaitalia del 3 gennaio a Gesualdo. Come per la manifestazione del 7 novembre a Bagnoli: difendiamo i nostri territori dalla devastazione e dalla speculazione. La lotta è unica!

Appuntamento per la partenza ore 11.00 piazza Garibaldi (Hotel Ramada vicino Inps)
5 euro A/R – per confermare la presenza sul bus e per più info inviate una mail a napolinotriv@gmail.com

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Prima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia

Prima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia @ L'Asilo

Prima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia @ L’Asilo

COMUNICATO FINALE

Ad un mese dalla mobilitazione di Bagnoli del 7 Novembre, sull’onda delle mobilitazioni di questi mesi (da Potenza alle marce contro il biocidio) si è svolta la prima partecipatissima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia.

Un primo importante momento di confronto, con centinaia di partecipanti, tra realtà, organizzazioni, coordinamenti, comitati e resistenze territoriali con l’obiettivo di costruire unitariamente una campagna contro la legge SbloccaItalia, inserita all’interno di una generale aggressione del capitale alle condizioni di vita, economiche, sociali ed ambientali.

L’articolato del decreto è una raffica di misure per la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, la deregolamentazione degli interventi edilizi, il rilancio indiscriminato delle grandi opere inutili, l’incentivazione degli strumenti finanziari a servizio della speculazione, la promozione degli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, commissariamenti, l’agevolazione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, la proliferazione di gasdotti e gassificatori.

Passato con l’ennesima fiducia al Senato con l’accelerazione da parte dell’esecutivo, il governo con lo Sblocca-Italia è riuscito paradossalmente nell’intento di unire le tante vertenze territoriali.

L’esigenza di una campagna nazionale nasce non solo per includere le singole vertenze in un contenitore che le rafforzi ma anche e soprattutto a prefigurare un movimento effettivamente unitario che contrasti questo decreto nella sua interezza essendo inserito organicamente nella logica politica che ispira tutte le controriforme del governo Renzi sul lavoro, la scuola, la casa, il governo del territorio, i servizi locali: dal Jobs act alla Buona scuola, dalla legge Lupi sull’urbanistica al Piano casa.

L’assemblea esprime l’esigenza di costruire in maniera condivisa, con i tempi ed i passaggi opportuni, uno spazio di coordinamento che connetta tutte le vertenze in prospettiva di un superamento della pur positiva esperienza delle reti di mutuo soccorso.

Si valuta positivamente la proposta di una mobilitazione coordinata sui territori da realizzarsi entro fine Dicembre, possibilmente lo stesso giorno, per spingere le Regioni ad impugnare lo Sblocca-Italia di fronte alla Corte Costituzionale.

Sul piano organizzativo, e’ stata condivisa la proposta di costruire una assemblea nazionale attraverso assemblee di macro area. Il 14 dicembre si terra’ presso Pescara la assemblea delle realtà di Abruzzo, Molise e Marche. Per quanto riguarda il Sud, si e’ espressa l’esigenza di ampliare la rappresentatività dell’assemblea di oggi, lavorando ad un nuovo momento d’incontro anche con altre realtà meridionali; per tale incontro si e’ individuata la data del 18 gennaio, presso un luogo più baricentrico rispetto al sud quale la Certosa di Padula – Salerno. Attraverso questo appello ed i contatti con i comitati attivi del nord , si sollecita la convocazione di un assemblea di macro-area anche nel Nord. In modo da arrivare ad un assemblea nazionale verso la metà di Febbraio con la proposta all’ordine del giorno di una mobilitazione unitaria e nazionale contro lo Sblocca-Italia.

Ribadiamo che chi “devasta e saccheggia” è lo Stato, il quale mentre attacca le comunità che si oppongono ai processi speculativi assolve chi inquina ed uccide come nel caso del processo Eternit.

La generalizzazione delle lotte è la risposta politicamente più forte all’ondata repressiva che sta montando contro le esperienze di resistenza sui territori: dalla NoTav a Bagnoli, passando per le accuse ai NoTriv lucani, fino ai NoMuos.

Le varie iniziative che si svilupperanno sui territori già calendarizzate potrebbero condividere l’utilizzo di un unico canale comunicativo (anche attraverso hashtag in rete “No #SbloccaItalia”) che dia il senso della costruzione di un unico coordinamento inclusivo.

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Calendario delle iniziative sui territori

Sabato 13 Dicembre

Assemblea pubblica “StopBiocidio” all’Auditorium di Caivano

Manifestazione a Cagliari contro le servitù militare della Sardegna

Venerdi 19 Dicembre

Manifestazione “Difendiamo Taranto – No a Tempa Rossa” h 17:00 Zona Palamazzola

Per fine Dicembre – Manifestazione e Presidi a Pisticci ed altrove

Sabato 3 Gennaio Irpinia – Gesualdo

Manifestazione contro il Pozzo Gesualdo 1

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Prima Assemblea del Centro-Sud contro lo Sblocca-Italia

Partecipanti: Laboratorio Politico Iskra, Assise cittadina per Bagnoli, Coordinamento Studenti Flegrei, Stop Biocidio, Comitato No Inceneritore di Giugliano, Bancarotta/Lido Pola Bagnoli, Stop Tempa Rossa di Taranto, No Triv Potenza – Coordinamento Basilicata, Rap Molise, Zer081, Attac Napoli, StopTTip, Cantiere Sociale Chiaiano, Lab. Occ. Insurghencia, Coordinamento Nazionale No Triv – Sez.Basilicata, Communia Lazio, Rete Campana Salute Ambiente, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Coord. Regionale Acqua Pubblica Campania, Rete Ambiente e Salute Salerno, PRC Salerno, Laboratorio sociale per i beni comuni – Potenza, L’altra Europa/L’altra Campania, No Triv Sannio, No Triv Irpinia, Abruzzo Social Forum, Forum abruzzese – Movimenti per l’Acqua, Coordinamento Comitati Fuochi, Usb/Ross@, Usb – Gruppo di lavoro Società Partecipate, Radio Vostok, Isde Salerno, Isde Puglia, Laboratorio Politico Kamo.

 

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Il governo ‪#‎Renzi‬ fugge da Bagnoli, i movimenti si riprendono la piazza!

Il governo ‪#‎Renzi‬ fugge da Bagnoli, i movimenti si riprendono la piazza!

Una grande assemblea popolare proprio nel cuore di Bagnoli ha rilanciato la manifestazione del 7 novembre contro lo Sblocca Italia. Studenti, disoccupati, comitati del territorio e movimenti si sono dati appuntamento in tantissimi nonostante la pioggia e alla presenza del Sindaco De Magistris che ha dichiarato: «Siccome considero quello del Presidente del Consiglio un tradimento istituzionale, se non ci sarà il ritiro della norma su Bagnoli entro l’11 novembre, che è la data di conversione, noi non ci sentiamo più vincolati formalmente a quella firma e allora come sindaco di Napoli ritiro la firma che è stata messa a Città della scienza il 14 agosto». De Magistris dunque si schiera con le ragioni della protesta e si assume l’impegno di contrastare il decreto Sblocca Italia, in quanto incostituzionale e deleterio, incassando anche le critiche dai comitati e dai cittadini per non aver saputo interpretare nella sua esperienza al governo della città le istanze e le rivendicazioni che da anni essi portano avanti.

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Nel frattempo la mobilitazione in vista del 7 novembre a Bagnoli ha assunto ormai rilevanza nazionale. Alle decine di adesioni da tutta la Campania si sommano quelle di comitati e movimenti da altre regioni, da cui ci si aspettano anche pullman e delegazioni. Questo deve aver spaventato il governo che fa sapere che la visita a Bagnoli è rinviata. Il premier Renzi non sarà dunque a Bagnoli il 7 novembre, la manifestazione invece si farà. Un dato significativo: piuttosto che “confrontarsi” con la mobilitazione dei comitati e dei movimenti sociali il governo sceglie la latitanza. Dopo le vergognose cariche agli operai AST di Terni a Roma e quelle fuori al congresso di Confindustria a Brescia, il consenso patinato di questo governo comincia a scricchiolare in tutta la sua fragilità proprio sui capisaldi dell’iniziativa legislativa: il decreto Sblocca Italia, e il Job’s Act.

I comitati ribadiscono l’appello a scendere in piazza a Bagnoli e a sostenere in tutte le città la mobilitazione contro lo Sblocca Italia, confermando che la manifestazione si farà e annunciando che il corteo punterà ad arrivare comunque a Città della Scienza, dove avrebbe dovuto tenersi la visita del governo. Dunque la manifestazione si prenderà proprio lo spazio che era riservato alla visita di Renzi. Proprio per sottolineare l’inconsistenza di questo governo e la legittima pretesa dei cittadini a essere protagonisti dello spazio pubblico anche a livello decisionale.

Intanto perfino sul versante istituzionale il Decreto Sblocca-Italia sta incontrando ostacoli: come in Basilicata anche al Consiglio Regionale della Campania si discute se impugnare o meno i provvedimenti contenuti nel decreto.
Proprio domani è prevista la votazione di un ordine del giorno a riguardo, e i comitati annunciano che si faranno vivi per evitare strumentalizzazioni e inchiodare le istituzioni regionali alle ragioni dell’opposizione sociale al decreto: non ci si accontenta dunque di un contrasto formale e di facciata.

La manifestazione di venerdì 7 novembre partirà alle ore 9.30 da Piazzale Tecchio e arriverà fino a Città della Scienza. Nel pomeriggio, alle 16.00, ci sarà poi un’assemblea conclusiva al Politecnico d’Ingegneria Federico II per rilanciare la mobilitazione nazionale contro il decreto Sblocca-Italia mettendo in rete tutte le realtà di lotta che dalla Valsusa a Niscemi passando per Bagnoli si oppongono a grandi opere inutili, trivellazioni, cementificazioni, privatizzazioni, speculazioni, all’inquinamento e alla devastazione dei territori, calate sulla testa dei cittadini in nome del profitto e del malaffare con l’obiettivo di unire le lotte ambientali con quelle sociali contro sfruttamento, disoccupazione, precarietà e licenziamenti. Non solo opposizione dunque ma una proposta politica che metta al centro temi come il lavoro, l’ambiente e la democrazia a partire dai territori.
Per questo il 7 novembre anche se Renzi rimane a casa, noi saremo comunque in piazza a Bagnoli per fermare lo Sblocca-Italia, e rilanciamo la mobilitazione già a partire dallo sciopero del prossimo 14 novembre.

Comitati, cittadini e movimenti sociali contro il decreto Sblocca Italia verso la mobilitazione del 7 novembre a ‪#‎Bagnoli‬
‪#‎7nov‬ ‪#‎NoSbloccaItalia‬

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#7nov tutti a Bagnoli / Blocchiamo lo SbloccaItalia: Renzi statt’a casa!

MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL DECRETO “SBLOCCA ITALIA”

IL 7 NOVEMBRE TUTTI A BAGNOLI
CONTRO IL DECRETO SBLOCCA ITALIA
CONTRO IL PD ED IL GOVERNO RENZI

CONCENTRAMENTO ORE 9:30 P.ZZALE TECCHIO
MOBILITAZIONE TUTTA LA GIORNATA…
ASSEMBLEA ORE 16:00 POLITECNICO INGEGNERIA

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Il 7 novembre Renzi verra’ a bagnoli per celebrare la prima applicazione di un provvedimento ultraliberista ed autoritario che devasta i territori e la democrazia!

Quel giorno bagnoli deve essere il centro per una protesta generale e nazionale che affossi questo decreto ed unifichi le lotte sociali e ambientali contro il governo renzi!

Il decreto legge 133/2014, meglio conosciuto come “Sblocca Italia”, è un violento attacco alle procedure democratiche per il governo del territorio ed al patrimonio urbanistico ed ambientale del nostro paese. Inserendosi nel solco della peggiore destra neoliberista, il governo Renzi avvia lo smantellamento delle norme che presiedono alla tutela del territorio, considerate un ostacolo al dispiegamento degli interessi del partito del cemento, dai costruttori alla finanza speculativa.

L’articolato del decreto è una raffica di misure per la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, la deregolamentazione degli interventi edilizi, il rilancio indiscriminato delle ‘grandi opere’, l’incentivazione degli strumenti finanziari a servizio della speculazione immobiliare, la promozione degli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, l’agevolazione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, lo proliferazione di gasdotti e gassificatori.

Ma è soprattutto un attacco ai movimenti popolari ed ai comitati di base, sui quali il dogmatismo neoliberista vuole ribaltare le proprie responsabilità per la crisi economica e sociale. Col pretesto di superare i veti del ‘fondamentalismo ambientalista’ che bloccherebbe il paese, si vuole stroncare ogni critica di massa a questo pernicioso modello di sviluppo, ogni resistenza popolare alle politiche liberiste.

In questo museo degli orrori spicca l’articolo 33, che detta procedure straordinarie per interventi di rigenerazione urbana ed ambientale, inizialmente pensato per l’ex area industriale napoletana di Bagnoli e successivamente esteso all’intero territorio nazionale.

Con un provvedimento senza precedenti, i cittadini, le assemblee elettive locali e gli organi di controllo statali sono espropriati del diritto di pianificare il territorio di loro competenza, che viene affidato ad un commissario governativo-podestà: sarà questi, insieme ad un soggetto attuatore unico costituito da istituti finanziari, costruttori e proprietà immobiliare, a decidere i destini delle aree considerate “di interesse nazionale”.

Il programma d’intervento così congegnato derogherà a piani urbanistici e norme di tutela ambientale. Si tratta di misure apertamente anticostituzionali, pensate ad hoc per promuovere la speculazione edilizia sull’ultima grande area libera del litorale urbano di Napoli; laddove, cancellando la grande spiaggia pubblica balneabile ed il parco verde di 130 ettari previsti dagli strumenti urbanistici, si intende realizzare un mostruoso complesso portuale-residenziale-alberghiero.

Anche a Bagnoli l’obiettivo politico del decreto è annientare l’opposizione dei gruppi di base, che in questi anni hanno puntualmente denunciato le inefficienze della bonifica, arginando le ricorrenti manovre speculative e gli interessi affaristici che da tempo sabotano l’attuazione del piano urbanistico.

Dietro il governo Renzi ci sono le banche e Fintecna, la finanziaria statale proprietaria dei suoli ex IRI, che pretende di lucrarci senza pagare la bonifica. Ci sono i costruttori, Caltagirone-Cementir in testa, intenzionati a rovesciare tonnellate di cemento sull’ultimo litorale libero della città ed impadronirsi della riserva naturale di Nisida. C’è l’Idis-Città della Scienza, una greppia clientelare foraggiata con denaro pubblico, determinata a espandere i suoi tentacoli su spiaggia e parco. Proprio l’accordo per la sua ricostruzione, firmato ad agosto anche dalla giunta De Magistris (che ora piagnucola per essere stata messa nell’angolo) ha aperto le porte di Bagnoli agli squali della finanza e del mattone.

A contorno dei pesci grossi, la minutaglia locale di giornalisti asserviti, piccoli affaristi e clientele del Pd, col ruolo di corrompere ed ingannare la popolazione.
“Sblocca Italia” non produce lavoro e sviluppo ma precarietà sociale ed ambientale, devastando i territori e la democrazia, assestando un colpo pesantissimo alle condizioni di vita delle classi popolari. E’ un’operazione politica autoritaria, che testimonia la saldatura di interessi tra le centrali del potere economico-finanziario e le politiche del governo Renzi e del Pd.

Questo decreto è organicamente inserito nella logica politica che ispira tutte le controriforme in corso da tempo sul lavoro, la scuola, la casa, il governo del territorio, i servizi locali. Dal Jobs act alla Buona scuola, dalla legge Lupi sull’urbanistica al Piano casa, l’obiettivo delle corporazioni economico-finanziarie nazionali ed europee che reggono i fili del governo Renzi è uno solo: far pagare la crisi alle classi popolari, impossessandosi dei beni pubblici e stroncando ogni forma di reale opposizione dal basso.

Per questo occorre reagire con forza, il decreto va bloccato, con un’iniziativa di massa che costituisca un primo momento di ricomposizione e rilancio a livello nazionale delle vertenze settoriali e delle lotte in corso sui singoli territori.

Dobbiamo prendere parola, promuovere la mobilitazione in tutte le sedi possibili, locali, nazionali ed europee: nelle piazze, sugli organi di informazione, presso le sedi giudiziarie, nelle assemblee elettive. Ma il 7 novembre è un momento decisivo, che coinciderà con la fase di approvazione del decreto, e deve essere utilizzata per lanciare un segnale forte e chiaro al governo.
Bagnoli l’esempio lampante degli intenti speculativi sottesi allo “Sblocca Italia”.

E’ la sfida aperta che Renzi ha lanciato ai movimenti, a partire da quelli che si battono per il diritto alla città ed all’ambiente, commissariando un intero quartiere per realizzare una colossale speculazione urbanistica. Può quindi diventare il paradigma per una decisa protesta nazionale che affondi tutto l’impianto del decreto.

A BAGNOLI E SU TUTTI I NOSTRI TERRITORI
NON SERVONO COMMISSARI
MA LAVORO, AMBIENTE E DEMOCRAZIA!

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ADESIONI

Assise cittadina per Bagnoli
Laboratorio Politico Iskra
(Area Flegrea, Aversa, S.Maria C.Vetere)
Coordinamento Studenti Flegrei
Si Cobas
Coc Napoli
Comunisti per l’organizzazione di classe
Contadini di S.Laise
Bancarotta 2.0 – Lido Pola liberato
Zero81
Magnammece ‘o Pesone – campagna per il diritto all’abitare
Cantiere Sociale Quarto Mondo
Ex-Asilo Filangieri
Coordinamento studentesco casertano
Collettivo Autorganizzato Universitario
Studenti Autorganizzati Campani
Clash City Workers
Laboratorio Politico Kamo Area Nord
Mensa Occupata
Studenti Federico II
Cittadini Campani per un’altro piano dei rifiuti
Rete Campana Salute ed Ambiente
Stop Biocidio
Laboratorio Occupato Insurgencia
USB – Campania
Cobas
Comitati Acqua Pubblica
Coordinamento Irpinio No Triv
P. Carc
Coordinamento lista Tsipras Napoli
M5S Napoli
Identità Insorgenti
Coordinamento II Policlinico
Attac Napoli
Comitato Cassaintegrati e Licenziati Fiat
Collettivo Insorgenza Musica
Rete Ambiente e Salute della Provincia di Salerno
Galleri Art
Classe Operaia Nola
Comitato Cassaintegrati e Licenziati Fiat
Coordinamento ) dicembre Campania
CDUP Ingegneria
Il Salice Bianco
Rifondazione Comunista di Napoli e Nazionale
Slai cobas per il sindacato di classe Taranto Ilva
Proletari Comunisti Taranto
LINK Napoli – coordinamento universitario
Combat Roma
Combat Viterbo
Sher Khan Cerca Casa – Roma
Casp
Promakos

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Territori e Resistenze vs #SbloccaItalia

TERRITORI E RESISTENZE vs #SBLOCCAITALIA

Il 30 ottobre al Lido Pola il comitato NO TRIV dell’Irpinia insieme al collettivo Bancarotta presentano una serata ad alto contenuto territoriale.

Con un solo provvedimento il governo non eletto di Renzi vuole cancellare 20 anni di lotte dei comitati e dei cittadini di tutta Italia per la tutela della salute e l’ambiente.
Un unico scopo: togliere alle comunita’ territoriali il potere di decidere sul proprio futuro e speculare indisturbati.

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verso il 7 novembre #Renzi statt’ a’ cas!

[https://www.facebook.com/events/1543610899191000/]

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H18.00
Proiezione e presentazione del documentario a cura degli autori:
“L’ORO VERO” – Resistenze contadine alla devastazione del territorio
[ http://vimeo.com/98623910 ]

H19.30
Dibattito [Lo sblocca Italia vs Altri modelli di sviluppo]
Francesco Masi – Coordinamento Naz. NO TRIV
Massimo Di Dato – Assise Cittadina di Bagnoli
Antonello Petrillo – Sociologo urbano
[https://dl.dropboxusercontent.com/u/25493772/RottamaItalia.pdf ]

H 21.00
Irpinia Street FOOD & BEVERAGE:
IL LUSSO AL POPOLO [CENA D’AUTORE ANTICRISI].
Gli chef d’Irpinia contro le trivellazioni petrolifere ci delizieranno con ri-elaborazioni dei migliori piatti irpini.
[https://www.facebook.com/745656132139776/photos/a.747904001914989.1073741830.745656132139776/793037214068334/?type=1&theater]

DUBWISE FROM IRPINIA.
H 22.30
JAMBASSA liveset feat. REDDOG e BOOMBUZZ (from Funky Pushertz) live set
+ DJ SET
[http://www.youtube.com/watch?v=ZZUHZVWy-CI]

#7nov FERMIAMO RENZI E LO #SBLOCCAITALIA

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verso il 7 novembre #Renzi statt’ a’ cas!

NOI CON LE MANI, L’ESPERIENZA E LA TERRA, LORO CON IL CEMENTO, LE NOCIVITA’ E IL PROFITTO!

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Contro Renzi e lo Sblocca-Italia: un appello a scendere in piazza il #7nov

21 OTTOBRE h17:00 ALL’EX-ASILO FILANGIERI

Assemblea pubblica
IL 7 NOVEMBRE TUTTI A BAGNOLI CONTRO
“SBROCCAITALIA” E LE POLITICHE DEL GOVERNO RENZI

IL 7 NOVEMBRE RENZI VERRA’ A BAGNOLI PER CELEBRARE LA PRIMA APPLICAZIONE DI UN PROVVEDIMENTO ULTRALIBERISTA ED AUTORITARIO CHE DEVASTA I TERRITORI E LA DEMOCRAZIA!

QUEL GIORNO BAGNOLI DEVE ESSERE IL CENTRO PER UNA PROTESTA GENERALE E NAZIONALE CHE AFFOSSI QUESTO DECRETO ED UNIFICHI LE LOTTE SOCIALI E AMBIENTALI CONTRO IL GOVERNO RENZI!

Facciamo appello a tutte le realtà organizzate, collettivi, comitati territoriali e di lotta, associazioni e singoli a partecipare a questa assemblea pubblica per contribuire nella costruzione degli appuntamenti
verso la mobilitazione del 7 Novembre a Bagnoli

Renzi non stare sereno: statt a cas!

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