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Strappiamo il Lido Pola alla speculazione e restituiamolo alla città! Il voto in consiglio comunale…

In questo periodo verrà discussa in consiglio comunale la delibera per l’acquisizione dell’ex Lido Pola – uno stabile di proprietà demaniale abbandonato da oltre 10 anni, e ridotto per molto tempo ad una discarica abusiva, costruito sulla Spiaggia di coroglio negli anni ’50 e divenuto col tempo un punto di riferimento per la socialità del territorio e della città – e di un pacchetto di altri beni del patrimonio pubblico demaniale. Un passaggio fondamentale per bloccare i processi di svendita e speculazione su tali beni, sottrarli all’abbandono e agli abusi, ma un passaggio ancora insufficiente se non viene interpretato come la condizione per restituire effettivamente questi beni alla città, attivando processi di riprogettazione partecipata dell’uso di questi spazi che rispondano ai bisogni sociali che dai territori e dai conflitti sociali si esprimono e si sviluppano.DSC_0245
Da più di un anno il Lido Pola é oggetto di una bonifica, sociale ed ambientale, ad opera della comunità di bancarotta e degli abitanti del territorio che si oppongono alle politiche di svendita, privatizzazione e cementificazione del patrimonio pubblico e naturale dell’ area occidentale della città di Napoli.
Una bonifica “dal basso” cominciata con l’occupazione e proseguita con l’autogestione e l’autorecupero dello spazio. Un’operazione che ha incontrato non pochi ostacoli e difficoltà, e anche qualche nemico: come gli ex concessionari privati, che dopo anni di abbandono, poche ore dopo l’occupazione dello stabile, si sono ricordati di quel luogo tanto meraviglioso quanto distrutto, per rivendicarne i diritti in nome della sua messa a reddito, per conto di un contenzioso giudiziario con l’Agenzia del Demanio.
Noi come collettivo di Bancarotta 2.0 abbiamo protestato sia nei confronti del Demanio, che chiamando in causa il Comune di Napoli, affinchè si impedisse che dopo anni di abbandono e degrado – mal sopportato anche dagli abitanti del quartiere di Coroglio – la struttura finisse di nuovo nelle mani dei privati, aggiungendo un altro tassello alla privatizzazione e alla messa a profitto del litorale Coroglio-Bagnoli: uno scempio di commercializzazione selvaggia che gli abitanti hanno dovuto subire in questi anni, accanto alla mancata bonifica e al disastro delle politiche di riqualificazione dell’area post-industriale.
Abbiamo subito per questo prima minacce e intimidazioni, poi anche le denunce. E ancora oggi serpeggia, anche in ambito istituzionale, nel consiglio comunale, la volontà di bloccare questo processo sbandierando una presunta legalità vuota e arrogante, ma di fatto coprendo gli interessi della speculazione privata e dei veri “abusivi” di questa città! Lo sappiamo e non ci spaventa, anzi ci dà ancora più coraggio e determinazione nel proseguire il percorso.

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La struttura del Lido Pola, rimasta per anni fatiscente e abbandonata, oggi rivive con decine di attività – concerti, proiezioni, assemblee, laboratori, corsi, reading, spettacoli teatrali, mostre, dibattiti, cineforum – completamente autogestite, grazie alla fatica e alla determinazione di una comunità che lo anima.
Attraverso lenti ma inesorabili interventi di manutenzione questa stessa comunità procede da un anno e mezzo all’autorecupero della struttura, per restituirla pezzo dopo pezzo all’uso comunitario.

Riteniamo, oggi come all’indomani dell’occupazione, un passaggio fondamentale l’acquisizione dell’ex Lido Pola nel patrimonio pubblico da parte del Comune di Napoli per sottrarlo alla speculazione in atto e dare una risposta agli abitanti del quartiere che dia la possibilità di immaginare e praticare uno sviluppo alternativo e sostenibile delle risorse del territorio, a partire dalla bonifica dei suoli e del mare , la realizzazione della spiaggia pubblica come richiesto dal referendum cittadino promosso dal comitato una spiaggia per tutti , del grande parco urbano. Un passaggio – lo ripetiamo – fondamentale ma non sufficiente.
Per noi questa è la condizione per avviare – assieme alla comunità di Bancarotta 2.0 e del Lido Pola, agli abitanti del borgo di Coroglio, dei quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta e Cavalleggeri, e al tessuto associativo culturale e di movimento sul territorio – una effettiva riprogettazione partecipata dello spazio e del suo uso comune, a partire dai bisogni sociali e dalle lotte che questo territorio esprime.

L’acquisizione del Lido Pola e degli altri beni demaniali rappresenterebbe quindi un primo importante risultato non solo per la nostra comunità, ma per quanti condividono un’idea di città fuori dalle logiche del profitto e della rendita, della speculazione, della cementificazione, e che vogliono contrastare il degrado, la povertà, l’emarginazione e la distruzione del welfare, con la lotta e la conquista di spazi sociali. Un processo di crescita che si nutre dei conflitti, che stanno fuori dal perimetro istituzionale, e che senza necessariamente pontificare di beni comuni e partecipazione, sperimenta qui ed ora la riappropriazione sociale di spazi e tempi di vita.

Vogliamo dunque porre l’attenzione e vigilare sull’acquisizione nel patrimonio comunale del Lido Pola e delle altre strutture e, insieme, mobilitarci per attivare percorsi di partecipazione e di lotta per restituirli alla città, attraverso modelli di riprogettazione partecipata e attraverso tutte le sperimentazioni creative e organizzate che le lotte saranno in grado di produrre in città.

Bancarotta 2.0 – Lido Pola liberato

FB (pagina): Bancarotta

FB (pagina): Bancarotta Bagnoli

TWITTER: Bancarotta Bagnoli (@banca_rotta)

EMAIL: bancarotta.bagnoli@gmail.com

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19 OTTOBRE – COMINCIA L’AUTUNNO: CHE LE FOGLIE MORTE CADANO

1069135_685029261510034_113993621_n Contro tutte le aspettative catastrofiche di giornalisti affabulatori e sinistri professionisti della politica, a Roma ieri è stata una grande giornata di mobilitazione.

Oltre 70.000 persone in piazza, tra movimenti di lotta per la casa, No Tav, No Muos, movimenti ambientalisti, studenti, precari, lavoratori e cassintegrati in lotta per il reddito e i diritti sociali: un corteo nutrito, rabbioso e intelligente, che ha resistito alle provocazioni di qualche mentecatto di Casapound e delle forze dell’ordine, senza lasciarsi spezzare mai, puntando dritto all’assedio ai palazzi del potere (Ministeri dell’Economia, del Lavoro, delle Infrastrutture) e all’acampada finale, tutt’ora in corso a Porta Pia. 

Nonostante la demonizzazione messa in atto da parte dei media, per disincentivare la partecipazione alla manifestazione prima e screditare la tenuta in piazza poi, la maturità e l’unità dimostrate nell’arco dell’intera giornata – e oltre – sono dei chiari segnali di un’esigenza sempre più forte e condivisa, quella di una sollevazione generale che abbatta le politiche di Austerity attraverso pratiche di riappropriazione che ci si auspica si moltiplichino incontenibilmente in ogni città e regione. Un pezzo sempre più consistente di questo paese è in movimento per cambiare lo stato di cose attuale, per resistere alla crisi e alla devastazione che il capitalismo impone ai nostri territori e alle nostre vite: l’assedio e l’acampada non sono che il punto di partenza di un incontenibile processo

sociale di partecipazione che va generalizzandosi e allargandosi a macchia d’olio. 

Dalla prima assemblea di stamattina si è ottenuto l’incoraggiante risultato di un tavolo con il Ministro per le Infrastrutture: un incontro incentrato sull’emergenza abitativa, che si terrà martedì con la partecipazione di altri sindaci di svariate grandi città.

Insomma, quest’autunno inaugura degnamente la caduta delle foglie morte.

E non è che l’inizio!

RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VITA!!! 

Nel frattempo, sembrerebbero ben 14 le persone attualmente in stato di fermo: domattina a Piazzale Clodio ci sarà il processo per direttissima agli arrestati a seguito degli scontri di ieri. Ma in questi casi non ci sono né buoni né cattivi:

CELESTE E SARA LIBERE SUBITO!!! 

TUTTI LIBERI, TUTTI LIBERE!!!

#tuttiliberi #19O #tuttiliberi #cominciadesso

Riportiamo di seguito l’appello lanciato in rete dagli attivisti che sono ancora a Porta Pia:

L’acampada di Porta Pia ha bisogno anche del tuo aiuto!

YES WE CAMP! E ABBIAMO BISOGNO ANCHE DI TE!

Vieni in Porta Pia e pianta la tua tenda insieme a noi!

PER FAR FUNZIONARE L’ACAMPADA ABBIAMO BISOGNO DI:

– Tende, sacchi a pelo, cuscini e coperte: tutto quello che può servire ad affrontare la notte.
– Ciabatte, prolunghe e riduzioni elettriche perché l’acampada ha bisogno di essere alimentata a dovere!
– Chiavette internet, pc, smartphone, macchine fotografiche e videocamere, ma sopratutto persone che abbiano voglia di raccontare insieme a noi questa piazza!
– Tavoli e sedie… in in piazza siamo tanti, non solo giovani e precari ma anche famiglie!
– Viveri e beni di prima necessità di qualsiasi tipo e quantità: in piazza è già stata allestita una cucina solidale, vieni a darci una mano!
– Stoffa e bombolette, cartelloni e pennarelli, tutto quello che può aiutarci a raccontare a tutt* le nostre lotte!
– Sopratutto abbiamo bisogno di te e della tua partecipazione, perché uniti si può pretendere la luna.

AIUTACI A FAR GIRARE!
Seguici su #19O

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Nuove minacce, niente dialogo: ancora intimidazioni presso l’ex Lido Pola, avallate dal disinteresse delle istituzioni!

Stamattina il galoppino degli ex concessionari del Lido Pola, che dal primo giorno infastidisce il nostro lavoro di riqualificazione sociale con minacce, visite indesiderate e – non ultime – le soffiate alle autorità, si è presentato nuovamente con le forze dell’ordine e dei tecnici per fare dei rilievi alla struttura da consegnare all’ufficio del Demanio.

Avevamo già chiesto di posticipare qualsiasi intervento sulla struttura del Lido Pola alla risoluzione di un tavolo con le parti interessate (Demanio e Comune di Napoli) per salvaguardare una destinazione d’uso pubblica libera da mire speculative che in vent’anni avevano già ridotto una struttura pubblica, e quindi un bene della collettività, a un rudere, una discarica a cielo aperto e un luogo d’abusi d’ogni genere.

Non capiamo con quale logica e legittimità il Demanio possa autorizzare abusi di questo tipo da parte degli ex concessionari, corresponsabili dell’abbandono della struttura e al tempo stesso criminalizzare, attraverso le denunce, la nostra iniziativa di riqualificazione e bonifica sociale.

L’occupazione del Lido Pola rappresenta infatti un presidio di democrazia e un esempio di uso civico degli spazi su un litorale già vittima del saccheggio dei privati e della devastazione della mancata bonifica come testimoniano i sequestri, le indagini, ma soprattutto le condizioni di invivibilità che la gente di Bagnoli e di Coroglio conoscono bene, subendone da fin troppo tempo le conseguenze.

Chiamiamo in causa l’amministrazione comunale, il Sindaco, l’Assessore al Patrimonio e l’Assessore ai Beni Comuni, la cui disponibilità finora non si è mai tradotta in concretezza. Non è più possibile ignorare le esigenze e le problematiche di una realtà come la nostra, che subisce costantemente intimidazioni e provocazioni nonostante l’impegno e il lavoro profusi in una direzione e per una causa più che rispettabili: a queste puntuali minacce va necessariamente posta fine mediante un superamento politico che si realizzi a partire dal riconoscimento della legittimità della nostra azione e della nostra lotta, votate totalmente alla tutela e alla valorizzazione di un bene collettivo finalmente rifunzionalizzato e restituito a chi originariamente doveva fruirne, ai cittadini di Bagnoli e Coroglio, come di Napoli tutta.

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

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Due denunce agli attivisti di Bancarotta 2.0 per l’occupazione dell’ex Lido Pola | 3 milioni di euro al baraccone di BagnoliFutura!!!

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

Notificate due denunce agli attivisti di Bancarotta 2.0 per l’occupazione dell’Ex Lido Pola: ancora criminalizzazioni e abusi di potere su chi lotta per la bonifica e gli spazi sociali!!!

3 milioni di € per salvare il baraccone di Bagnoli Futura, 2 denunce per criminalizzare Bancarotta 2.0 e i movimenti flegrei.

Colpirne due per mobilitarne cento.
Due denunce notificate agli attivisti del collettivo Bancarotta 2.0 per aver “occupato illeggittimamente” e “deturpato” l’ex Lido Pola, abbandonato al degrado da anni dal demanio, e attualmente recuperato attraverso l’autogestione. Nel frattempo 3 milioni di € vengono stanziati per salvare ancora una volta la Bagnoli Futura dal fallimento.Due pesi e due misure: laddove ci sono truffe, speculazioni e disastri ambientali arrivano i soldi pubblici, laddove si mette in pratica autogestione, bonifica sociale e democrazia dal basso arrivano le denunce e la repressione!!!

Invasione di edificio, al fine di occupazione senza titolo. Deturpazione ed imbrattamento di bene altrui. Entrambi in concorso. Con queste imputazioni, a carico di due nostri compagni, le istituzioni esprimono la propria valutazione sull’opera di recupero e riqualificazione che il collettivo Bancarotta 2.0 conduce da sei settimane per restituire a Bagnoli la struttura demaniale del Lido Pola. Per sottrarla al degrado in cui versa da un ventennio di abbandono da parte dello stato, al fine di riconvertirla in uno spazio sociale a servizio e a tutela della comunità.
Due reati contro il patrimonio, secondo il Commissariato della Polizia di Stato di Bagnoli, che tra l’incendio di Città della Scienza, gli abusi quotidiani sul litorale, i sequestri, le irregolarità e le manovre speculative e criminali di camorra e imprenditori del mattone, non trova niente di meglio da fare che portare avanti ridicole indagini su chi alla luce del sole lotta per resistere e trasformare i territori, per restituire dignità a chi li vive.
Quell’immenso patrimonio della gente flegrea, che da decenni è oggetto di devastazione e saccheggio, false promesse ed abbandono, truffe, abusi, mistificazioni, ora diventa materiale per operazioni repressive. Una speculazione omicida, senza soluzione di continuità, che ha fatto di questa terra un’immensa scena del crimine, e un teatro di paradossi e mondi alla rovescia. Un paradosso, la criminalizzazione del collettivo, con accuse insussistenti, avvenuta proprio su istanza dell’Agenzia del Demanio, che ha sporto denuncia: l’ente che per circa un ventennio ha lasciato questo edificio, ed il suo potenziale, nella totale incuria, alla mercè del degrado e della malvivenza, discarica a cielo aperto, manifestando come unico cenno di interesse una fallita ed irregolare concessione privata, si rifà vivo per denunciare la comunità che sta provando a restituire una funzionalità sociale e un decoro alla struttura. Ci chiediamo: con quale legittimità il Demanio può abbandonare un bene pubblico (quindi di tutti) al degrado per vent’anni e poi denunciare chi lo sta pulendo, recuperando e restituendo all’uso civico senza specularci su come vorrebbero fare i privati?

Una aggressione politica, queste denunce, la cui assurdità è esasperata dalla concomitante erogazione di 3 milioni di euro per rifinanziare le casse della Bagnoli Futura, per l’ennesimo salvataggio di uno dei barconi clientelari più discussi tra le varie società partecipate della città, le cui attività sono sospese dal sequestro giudiziario che ha coinvolto l’area che dovrebbe rappresentare il futuro di Bagnoli, dallo scorso 11 aprile. Una beffa, considerando che Bancarotta 2.0 opera oggi in Lido Pola proprio per continuare il percorso di socialità e mobilitazione politica che tale sequestro ha ostacolato facendo chiudere Bancarotta, lo spazio sociale liberato il 2 giugno 2012 e situato proprio entro il perimetro dell’area sequestrata.
I reati di truffa, favoreggiamento, corruzione e disastro ambientale, lo ricordiamo, sono stati accertati dalle indagini a carico di oltre venti ex dirigenti di Bagnoli Futura ed altri enti locali, quelle stesse istituzioni che oggi ci aggrediscono perché proviamo ad opporci allo scempio esistente.

L’unico vero crimine che notifichiamo dal basso ogni giorno a un’intera classe politica, amministrativa ed imprenditoriale è una falsa bonifica, dopo decenni di sfruttamento, inquinamento e devastazione! Questi gli unici crimini, recidivi, di invasione e deturpazione del patrimonio della gente di Bagnoli, commessi col concorso di pubblico e privato, commessi ad unico vantaggio degli interessi antisociali di politica e classi dirigenti, di ieri come di oggi.
In tale contesto si delinea inequivocabilmente la logica d’una punizione esemplare, al subdolo fine di dissuadere il dissenso e fermare la mobilitazione della comunità, colpendo chi ne è promotore, corpo e anima.
L’assurdità di questo intento repressivo è pari a quella della sua illusorietà. La pratica abusiva degli strumenti poliziesco-giudiziari non ha mai fatto altro che rafforzare la volontà politica di chi lotta per la giustizia sociale.
In questo quadro politico si aggiunge, integrandosi perfettamente, l’atteggiamento apparentemente benevolo delle istituzioni verso gli spazi sociali, dichiarato puntualmente dal sindaco De Magistris e dal presidente della X Municipalità Giorgio de Francesco (quest’ultimo segnalatosi per la sua doppia faccia per le “segnalazioni” infamanti su Villa Medusa), e smentito ogni volta come mero esercizio di demagogia, compatibile con l’autoritarismo che caratterizza la gestione dei conflitti e della crisi in questa fase storica. Che cosa dicono il sindaco e l’amministrazione che si dicono “amici dei movimenti” di fronte a tutto questo? Perché fanno finta di non sentire chi li mette di fronte alle loro responsabilità?

Tanto maggiore è lo slancio del nostro impegno, quanto più accanito diviene l’inasprirsi di un visibile disegno repressivo dei movimenti sociali, specie nell’area flegrea, ad un tempo ulteriore conferma della rilevanza politica di quest’area, e prova dell’efficacia nostre pratiche di conquista della giustizia sociale negatale. Non esitiamo un istante, non arretriamo d’un passo: andremo avanti, con ancor più determinazione.

Vogliamo un tavolo permanente con il Comune di Napoli, l’Agenzia del Demanio e la comunità di Bancarotta 2.0 e delle realtà territoriali che si battono per la bonifica e gli spazi sociali, per definire assieme un percorso partecipato, per sottrarre il Lido Pola dalle mire speculative dei privati e restituirne l’utilizzo e la funzionalità sociale alla città di Napoli e al quartiere bagnolese!

Nel frattempo la risposta concreta di Bancarotta 2.0 a questo effimero tentativo di intimidazione è la seguente: Bancarotta 2.0 – Lido Pola Liberato.

Dopo un mese di lavori per la liberazione del Lido Pola dal degrado, necessari alla messa in sicurezza della struttura ed al ripristino della fruibilità dei suoi spazi, Bancarotta può restituire questo luogo alla comunità cui appartiene, facendone uno spazio sociale destinato alla gente di Bagnoli, per soddisfarne i bisogni e tutelarne i diritti, e continuare il percorso di mobilitazione della comunità flegrea.

Non saranno certo simili attacchi ai nostri compagni a fiaccare la volontà di giustizia che alimenta la nostra battaglia contro l’orrore che avvolge questa terra e ne soffoca le genti. Il futuro di Bagnoli non è una concessione, ma una conquista che abbiamo deciso di realizzare a qualunque costo.

9 luglio 2013
Bancarotta 2.0 – Ex Lido Pola liberato

Blog: bancarottabagnoli.wordpress.com
Email: bancarotta.bagnoli@gmail.com
FB: facebook.com/Bancarotta – Bancarotta Bagnoli
Manifesto: bancarotta.eu

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ALCUNE PROPOSTE:

Bancarotta intende realizzare un percorso collettivo e condiviso, fatto di corsi di discipline sportive, artistiche e ricreative; attività sociali, culturali e formative; laboratori formativi, ludici, artistici, per tutte le età; comitati per la bonifica, per la spiaggia pubblica, per l’assistenza alle vittime dell’inquinamento; vertenza per il registro tumori; promozione e organizzazione di venti culturali, rappresentazioni teatrali, concerti, e proiezioni; mobilitazione collettiva per l’autotutela, per la partecipazione attiva alla dimensione civica. Per la giustizia sociale che in questa terra manca da sempre.

Al fine della realizzazione di questo progetto, il collettivo Bancarotta chiede al Comune di Napoli, e all’Agenzia del Demanio, di intraprendere un percorso dialettico ma dialogico di risoluzione della controversia sulla gestione dello spazio del Lido Pola, affinchè venga definitivamente sottratto alle mire speculative dei privati e riconsegnato, e non concesso, al suo legittimo titolare, i cittadini.

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Bonifichiamo Bagnoli, restituiamo l’Ex Lido Pola alla città! | Appello pubblico per la riqualificazione dal basso dell’Ex Lido Pola, per la bonifica sociale dell’area flegrea.

Bonifichiamo Bagnoli, restituiamo l’Ex Lido Pola alla città!
Appello pubblico per la riqualificazione dal basso dell’Ex Lido Pola, per la bonifica sociale dell’area flegrea.

banca 1PREMESSA: CONTRO LA DISMISSIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO
La dismissione del patrimonio pubblico, frutto delle politiche di austerità, sta consegnando una grande ricchezza collettiva alla speculazione privata, dai beni demaniali a quelli di proprietà dei comuni in tutto il paese. A Bagnoli, come in tanti altri territori aggrediti dalla cattiva gestione del pubblico e del privato, tale processo si somma alla desertificazione di intere aree: a partire dalla zona industriale Ex-Italsider ed Ex-Cementir e del litorale di Coroglio fino ad arrivare alle esperienze più recenti di N.A.T.O. , Zoo, Edenlandia, Mostra d’Oltremare. Un fenomeno che si propaga e condanna all’abbandono, al degrado, alla speculazione le aree che ne subiscono l’ effetto, per tutelare interessi economici e speculativi, a tutto danno dei cittadini che ne subiscono gli effetti: inquinamento ambientale, impatto sulla salute, assenza di servizi sociali, assenza di piani di sviluppo, di reddito, emergenze abitative, e sperpero di risorse pubbliche.

LA PROPOSTA: LIBERAZIONE E AUTORECUPERO DELL’EX LIDO POLA
E’ per questo motivo che la comunità di Bancarotta, l’unica a pagare i danni del sequestro giudiziario nei confronti di BagnoliFutura, abbandonando forzosamente l’ex Banca in via Coroglio, occupata, riqualificata e restituita alla città e all’uso sociale nell’ultimo anno, ha intrapreso la liberazione dell’ ex Lido-Pola, dopo un mese di mobilitazioni in città per risollevare un fronte comune per la bonifica, gli spazi sociali, la spiaggia pubblica e le tante battaglie aperte sull’utilizzo del territorio dai movimenti sociali.

L’ex Lido Pola, luogo storico per tanti napoletani, ambientazione di pellicole cinematografiche ed eventi di ogni tipo, era in stato di abbandono da circa vent’anni, discarica a cielo aperto e in completo disfacimento. Di proprietà del demanio statale, oggetto di un contenzioso con investitori privati, è un bene comune, come tanti, sottratto alla città. Inserito in una lista di beni “trasferibili” del demanio per poco e niente (830.000 €) e dunque oggetto, come il resto della zona, delle mire speculative della peggiore imprenditoria.
Per toglierlo dalla morsa della burocrazia del pubblico e della speculazione privata e restituirlo all’uso sociale, la sua liberazione rappresenta per Bancarotta 2.0 uno strumento legittimo e praticabile.
Tuttavia l’occupazione e i conseguenti lavori di autorecupero, messa in sicurezza, e di progettazione partecipata, che stanno coinvolgendo comitati, associazioni, del territorio e non solo, hanno risvegliato gli oscuri interessi sul luogo. Gli ex-concessionari e l’ufficio del demanio, dopo aver abbandonato a sé stesso un bene pubblico per vent’anni, vogliono sgomberare la comunità che lo sta rimettendo in sesto, preferendo così l’abbandono e la difesa di un uso privatistico di un bene pubblico, al tentativo di costituirne un uso sociale. Un altro schiaffo al territorio e al lavoro di chi ancora lotta per riscattarlo.

Tra le tante attività proposte, che la comunità di Bancarotta svolgeva nell’ex banca di via Coroglio, oltre a quelle musicali, culturali, sportive, aggregative, di partecipazione democratica, informazione, spicca l’esigenza di un osservatorio sulla bonifica e sulla realizzazione della spiaggia pubblica sul litorale di Coroglio.
Un progetto di bonifica sociale, per noi irrinunciabile, che sopperisce solo in parte alla doverosa bonifica ambientale e alla ripresa di un percorso di lotta e di partecipazione sulla pianificazione territoriale e sul futuro di Bagnoli, area strategica nazionale dalle grandi potenzialità, che facciamo nostra, non può essere messo sotto attacco!
Un attacco che non vogliamo comunque subire passivamente, ma su cui crediamo sia necessario interrogare la città e le istituzioni.

APPELLO ALLA CITTÀ E ALLE ISTITUZIONI
Chiediamo al Sindaco e all’amministrazione comunale di assumersi le proprie responsabilità, a fronte delle dichiarazioni di intenti sull’uso dei beni comuni e sulla tutela dell’agibilità democratica dei movimenti, e in particolare della comunità di Bancarotta, prendendo posizione contro l’ennesima ricaduta repressiva e irrazionale sulle comunità in lotta dell’area flegrea, e promuovendo un confronto pubblico per rimettere a delle vere istituzioni partecipative, i movimenti e la cittadinanza attiva, il processo decisionale sull’utilizzo degli spazi dell’ex Lido Pola, e degli altri spazi negati del territorio.

Chiediamo all’Ufficio del Demanio di bloccare immediatamente eventuali procedure di sgombero e assumersi le responsabilità di una gestione fallimentare dell’Ex Lido Pola, in concorso coi privati concessionari, rimettendosi ai processi di partecipazione democratica nella progettazione dell’uso di tali spazi.

Chiediamo infine, ed è la cosa più importante, alla comunità che ha incontrato e attraversato Bancarotta; alla cittadinanza bagnolese e napoletana sensibile e mobilitata sul tema della difesa del territorio e degli spazi sociali; alle associazioni e ai comitati che si battono per la bonifica, la spiaggia pubblica; ad artisti, operatori sociali, docenti, lavoratori, professionisti, che riconoscono e supportano l’autorganizzazione sociale dei bisogni attraverso la riappropriazione degli spazi; a tutti coloro che lo vorranno, di sostenere concretamente la lotta per la riqualificazione sociale dell’Ex Lido Pola, attraverso la partecipazione e la mobilitazione, e di farsi portavoce assieme a noi di questa necessità di spazi sociali come strumento per la trasformazione dal basso dei territori e delle nostre vite.

BonifichiAmo Bagnoli, restituiamo l’ex Lido Pola alla città!

Bancarotta 2.0

>>> aderisci scrivendo a bancarotta.bagnoli@gmail.com, oppure su Fb sul contatto di Bancarotta Bagnoli

PRIME ADESIONI:

Docenti e ricercatori:
Tiziana Terranova – docente, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Franco Piperno – docente, Università della Calabria
Valeria Pinto – docente di Filosofia teoretica, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Pino Ferraro – docente, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Giso Amendola – docente di Sociologia del Diritto, Università degli Studi di Salerno
Iain Chambers – docente, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Roberta Amirante – docente, Università di Napoli “Federico II”, Facoltà di Architettura
Sergio Pone – docente, Università di Napoli “Federico II”, Facoltà di Architettura
Francesco Caruso – ricercatore, Università della Calabria, Cosenza
Alessandro Arienzo – ricercatore, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Silvana Carotenuto – docente, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Stefania Laudonia – docente, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, facoltà di Agraria
Riccardo Motti – docente, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, facoltà di Agraria
Antonella Batà – Docente Facoltà d’ingegneria Federico II
Diego Civitillo – ricercatore in Geochimica Ambientale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Luca Manunza – dottorando di ricerca in Sociologia, Università di Genova
Mauro Pinto – dottorando di ricerca, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Biagio Quattrocchi – dottorando in economia e junior research
Benedetta Parenti – dottoranda, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Nina Ferrante – dottoranda, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Caterina Miele – ricercatrice indipendente
Francesco Festa – ricercatore indipendente
Danilo Caracciolo – ricercatore indipendente
Viola Sarnelli – ricercatrice indipendente
Federico Simonetti – ricercatore Federico II
Mario Coiro – dottorando in Plant Science, Politecnico di Zurigo
Giuseppe Aragno – storico e giornalista 

Artisti, operatori, professionisti:
99 Posse
NCCP Nuova Compagnia di Canto Popolare
Jovine
Sangue Mostro
Assalti Frontali
Speaker Cenzou
Emiliano Fittipaldi – giornalista de “L’Espresso”
Bonnot (Assalti Frontali) – compositore e produttore
Daniele Sepe – musicista
‘E Zezi – gruppo musicale
Tonino Porzio – scrittore
Luciano Ferrara – fotoreporter
Ugo Capolupo – regista
Dario Stefano Dell’Aquila – presidente onorario associazione Antigone Campania
Teresa Capacchione – psichiatra
Enrico Beniamino de Notaris – psichiatra
Emiliano Dario Esposito – direttore Epressonline.net
Raimondo Di Maio – editore
Pierpaolo Iermano – cantautore
Gianni Lamagna – musicista e cantante
Alessandro Verna – art director
Luigi Vertaglio – tour manager
Bruno Brillante – presidente associazione Fondi Rustici
Guido Piccoli – giornalista
Matteo Miavaldi – giornalista e scrittore
Peppe Pace – giornalista
Valentina Faraone – giornalista
Stefania Persico – giornalista
Epressonline.net – redazione giornale online, Napoli
Revock Roots Band – musicisti
Slivovitz – musicisti
The Collettivo – band musicale
Crossroads Improring – collettivo musicale
Pmk Pignataro Massive Krew – militanti e musicisti
Carnaviva – musicisti
Macchia Mediterranea – laboratorio di musica tradizionale
La Terza Classe – musicisti
The Combat Rockers, The Clash tribute band – musicisti
Zut! – gruppo musicale
Panic Clown
Small Tile
Dalilah M_Y_A – cantante e musicista
Vincenzo Metalli – scenografo e musicista
Salvatore Gatto – Responsabile centro giovani Peppino Impastato X Municipalità
Gianluca “Cioppi” Albrizio – DJ
Andrea Capuano – avvocato e amministratore d’impresa
Nicola Nardella – avvocato
Alfonso Tatarano – avvocato
Mario D’Alessandro – avvocato
Luigi Daniele – praticante avvocato
Gianpiero Fichera – medico
Toni Esposito – musicista
Simi Cavagnuolo – D.J
Rosario Iermano – musicista
Paolo Sha-One – musicista
Angelo Calabrese – musicista
O’Xango’ – musicista
Paolo Petrella – musicista
Marcello Giannini – musicista
Ciro Riccardi – musicista
Myriam Lattanzio – cantautrice
Conscious Sound – dj
Chiodo Fisso – musicisti
Edoardo M. Frigenti – imprenditore
Tommaso Siniscalchi – geometra
Massimo Di Dato – architetto, Assise Cittadina per Bagnoli
Albachiara Gatto – Designer
Alessandro Ferrara – scrittore e direttore artistico Sigmasofia Onlus
Davide Chiarito – fotografo

Realtà politiche e sociali:
Zero81 – Napoli
Quarto Mondo – Quarto
Comitato Centro Storico Diritti – Salute – Ambiente – Napoli
Comitato di Lotta per la Salute Mentale – Napoli
Assise Cittadina per Bagnoli
Progetto Comunitario X Municipalità
Ex Asilo Filangieri / La Balena – Napoli
Laboratorio Politico Iskra – Napoli, area flegrea
Ba. Fu. Ca. Anema Flegrea
CSOA Depistaggio – Benevento
CSOA Tempo Rosso – Pignataro Maggiore, (Ce)
CSOA Jan Hassen – Salerno
Laboratorio Sociale Autogestito Assalto – Cosenza
Spazio Precario Arrow – Cosenza
Aula Flex Napoli – collettivo universitario, L’Orientale, Napoli
Aula LP Lettere Precarie – collettivo universitario, Federico II, Napoli
Stella Rossa 2006 – progetto di Calcio Popolare, Napoli
Collettivi Autonomi Napoli
Magnammece ‘o Pesone – rete cittadina per il diritto all’abitare, Napoli
Movimento di Lotta Lavoro per i B.R.O.S. B s c
Comitato No-Triv – Benevento
Coordinamento No-Triv – Sannio
Collettivo Riff Raff – Salerno
Rouge SPA Spazi Pubblici Autogestiti – Lioni (Av)
Garibaldi 101 – associazione di promozione sociale, Napoli
Ciclofficina Popolare “Massimo Troisi” – Napoli
Caracol – associazione culturale, Napoli
Jolie Rouge – associazione culturale, Napoli
Aracne – associazione di promozione sociale, Napoli
Bagnoli Power – associazione culturale
Ashiwa – associazione di promozione sociale, Quarto (Na)
Attac Napoli

Attacca il Debito Napoli
Rete della Conoscenza – Campania
Uds – Campania
Link – Napoli
Link – Fisciano
Flegrea Park – associazione di fotografia

Rappresentanti istituzionali:
Arnaldo Maurino – consigliere comunale, Federazione della Sinistra/Laboratorio per l’alternativa, Napoli
Simona Molisso – capogruppo di Ricostruzione Democratica al Comune di Napoli
Carlo Iannello – consigliere comunale, Ricostruzione Democratica, Napoli
Simonetta Marino – consigliere comunale, Napoli
Pietro Rinaldi – consigliere comunale, Federazione della Sinistra/Laboratorio per l’alternativa, Napoli
Massimo Minopoli – consigliere X Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta, Napoli
Pino De Stasio – consigliere PRC II Municipalità, Napoli 

Album fotografico

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ONE YEAR IN BABYLON | UN ANNO DI BANCAROTTA !!!

one year babylon

Il 2 Giugno 2012 nasce il collettivo “Bancarotta” con la liberazione e la restituzione di uno spazio lasciato al degrado all’interno dell’ex-area Italsider a Bagnoli, l’ex Banco di Napoli che riforniva gli stipendi a tutti gli operai.

Quello spazio è stato il nostro megafono per denunciare l’immobilismo, le bonifiche mancate, l’assenza di spazi sociali e per rivendicare spiaggia pubblica, sviluppo sostenibile, partecipazione, autorecupero e cooperazione dal basso, portando avanti corsi, laboratori, mercati, concerti, spettacoli, mostre e tanto altro ancora!

L’11 Aprile con l’intervento della magistratura e il maxi-sequestro per disastro ambientale a seguito della mancata bonifica dell’ex-Area Italsider a Bancarotta sono stati posti i sigilli.

Da lì siamo usciti a testa alta in quanto eravamo lì proprio a denunciare la grande truffa di cui i cittadini di Bagnoli, Cavalleggeri, Coroglio in particolare e quelli di tutta la città sono stati vittime, fondando insieme ad altri cittadini e realtà il comitato BonifichiAmo Bagnoli.

NON CI SIAMO FERMATI!

Abbiamo liberato il 17 Maggio un altro spazio, a Coroglio, l’ex Lido Pola, presidio per la Spiaggia Pubblica e nuovo altoparlante per dar voce alle nostre rivendicazioni, e nuovo spazio sociale restituito ai cittadini e sottratto all’abbandono.

Lunedì festeggeremo 1 anno dalla nascita del nostro collettivo, e vogliamo invitare tutti quelli che hanno sostenuto il nostro percorso , per continuare a sostenerci e condividere questo momento di felicità insieme!

ONE YEAR IN BABYLON | UN ANNO DI BANCAROTTA !!!

Evento Fb: https://www.facebook.com/events/561519483900662/?ref=3

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VERSO L’ASSEMBLEA PUBBLICA DI SABATO 25 MAGGIO – REPORT ASSEMBLEA DI DOMENICA 19 MAGGIO

947076_262444433895910_1058535823_nA pochi giorni dalla liberazione dell’ex Lido Pola, l’assemblea pubblica di domenica 19 maggio ha visto la partecipazione di molti cittadini (del quartiere e non), attivisti e realtà territoriali che hanno espresso appoggio, solidarietà e piena condivisione rispetto all’esperienza di autorecupero proposta per la struttura.

In più di un intervento, forte  è stata la sollecitazione alla concretezza: trattandosi di un luogo politicamente e geograficamente centrale, l’ex Lido Pola è stato investito da un’azione di riappropriazione dal basso che fa riemergere, per l’ennesima volta, la contrapposizione fra istituzioni assenti e soggetti animati dalla voglia di migliorare. Un discorso, questo, che va ribadito e allargato a tutte le realtà che vanno riappropriandosi di ciò che è loro, al fine di trovare soluzioni alternative reali, come, nel caso specifico, la costituzione di un comitato scientifico di ingegneri, architetti e specialisti, che consenta la configurazione di una progettualità vera e propria, anche finanziabile e, auspicabilmente, produttiva di posti di lavoro.

Rifiutando l’interlocuzione con l’amministrazione pubblica, i cui pretestuosi tempi biblici da sempre rappresentano un impedimento al soddisfacimento dei bisogni reali dei cittadini, non si vuole però incorrere nel rischio di essere additati come “semplici occupanti”: ciò che si vuole rivendicare con forza è la partecipazione attiva della cittadinanza alle dinamiche riguardanti la trasformazione territoriale, una trasformazione che in via ancora teorica contemplerebbe la realizzazione della spiaggia pubblica e la bonifica del litorale e dei fondali. Da qui, l’urgenza di fare dell’ex Lido Pola un osservatorio per ampliare e intensificare il lavoro dei comitati Una spiaggia per tutti e BonifichiAmo Bagnoli, per farne uno strumento realmente utile, attraverso le cui iniziative si possa non solo entrare in contatto con i cittadini, ma anche metterli in contatto tra loro.

Quella di Bagnoli, del resto, si delinea sempre più nitidamente come una questione cruciale della città, come della nazione. Dal processo di dismissione che fagocita insaziabilmente spazi pubblici (dalla Mostra d’Oltremare al complesso Zoo/Edenlandia, da San Laise  alla base Nato) al  sequestro “dinamico” delle aree ex Eternit ed ex Italsider, alle relative  indagini (tardive e parziali) per le già evidentissime devastazione ambientale, truffa ai danni dello Stato e mancata bonifica, risulta chiaro che questo territorio non può più essere definito “periferico”: la centralità di Bagnoli al livello nazionale (confermata, peraltro, anche della partecipazione di esponenti NoTav alla Giggin Vitton C.A.P) può farsi strada solo attraverso la costituzione di una comunità veramente resistente che crei reti d’azione oltre che di solidarietà, per giocare una partita politica che inneschi finalmente un cambiamento storico significativo.

Occorre, allora, investire se stessi in sfide apparentemente impossibili: l’autorecupero, la riprogettazione e la gestione partecipate delle funzionalità di questo spazio (che è un pungolo per l’amministrazione pubblica in merito alle questioni di spiaggia e bonifica) sono attuabili se tutti vi investono le proprie energie e si fanno, a loro volta, portatori all’esterno di queste istanze, per richiamare forze ulteriori. Soltanto così, questa discussione aperta può tradursi nella costituzione di una comunità – ben più ampia di quella di Bancarotta – che restituisca utilità reale all’ex Lido Pola, rendendolo innanzitutto agibile e attraversabile mediante un recupero sociale collettivo volto anche a contrastare i pretesti d’impraticabilità a cui s’appiglia la repressione, attualmente inaspritasi a fronte della nuova ondata di esperienze di occupazione e autogestione di spazi pubblici.

Oltre all’osservatorio, si proponeva inoltre un ragionamento sulla sfruttabilità della spiaggia antistante la struttura, con una messa in sicurezza rispetto alla quale potrebbe operare il comitato scientifico di cui ci si auspica la costituzione. Ma moltissime altre attività potrebbero restituire vita all’ex Lido Pola: da sport d’ogni genere a dibattiti, workshop e iniziative informative; dalla promozione artistica (con mostre pittoriche e fotografiche, esibizioni, eventi musicali e teatrali, presentazioni di libri, cineforum) alla divulgazione di saperi e pratiche comuni, con biblioteche, corsi e laboratori.

Nonostante proprio ieri rappresentanti del Demanio, Guardia di Finanza e concessionari dello spazio abbiano minacciato di sgomberare l’edificio (ridotto ad un covo di immondizia e abusivismo proprio a causa delle loro negligenze ultraventennali), la bonifica sociale di questo bene pubblico proseguirà, puntando sempre al coinvolgimento attivo di tutti i cittadini nel processo di autogestione e recupero dal basso: dalla pulizia ad una prima pianificazione lavorativa per la messa in sicurezza, alla ridefinizione partecipata delle funzionalità dello spazio.

Invitiamo, allora, tutti quanti ci abbiano conosciuto e sostenuto ad unirsi al nostro percorso, per affermare e difendere la legittimità di un’iniziativa il cui solo scopo è il ripristino della prerogativa sociale di uno spazio sottratto alla collettività: un obiettivo a cui tutti possono cominciare a contribuire in prima persona partecipando e dando i propri input alla prossima ASSEMBLEA PUBBLICA, fissata per SABATO 25 MAGGIO alle ore 11.30.

Frattanto, diamo appuntamento ogni giorno, dalle 8.00 in poi, all’ex Lido Pola per il presidio permanente della struttura e i lavori di autorecupero dello spazio.

CONTRO ABBANDONO E SPECULAZIONI,

SOSTIENI LA RIQUALIFICAZIONE SOCIALE DEGLI SPAZI PUBBLICI! SOSTIENI BANCAROTTA 2.0!983985_497175997016220_1146335525_n

 
Evento FB: clicca qui 
Guarda il  video su YouMedia
Sul tentato sgombero, vedi anche:
• Napolitoday – leggi articolo
• Espressonline – leggi articolo
• Radiondadurto – leggi articolo
• Contropiano – leggi articolo
• Infoaut – leggi articolo

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Tentativo di sgombero all’Ex Lido Pola liberato! | Quando il “pubblico” attacca le comunità resistenti per tutelare degrado e speculazione. |

Tentativo di sgombero all’Ex Lido Pola liberato!

| Quando il “pubblico” attacca le comunità resistenti per tutelare degrado e speculazione. |

Contro abbandono e speculazioni.. Lido Pola Resiste!!

Contro abbandono e speculazioni..
Lido Pola Resiste!!

[22/05/2013]
Stamattina, attorno alle 9.00, alcuni rappresentanti dell’ufficio del Demanio si sono presentati al Lido Pola, accompagnati dalla Guardia di Finanza e da un signore che dice di curare gli interessi degli ex concessionari, la famiglia Lombardo, con la dichiarata intenzione di identificare e sgomberare i presenti.

Dopo aver tentato di portare a termine la loro “missione” i rappresentanti del Demanio e la Guardia di Finanza sono andati via dall’Ex Lido Pola concedendo un paio d’ore di tempo, e minacciando di tornare con “altre modalità” non specificate. Da allora non abbiamo altre notizie.

L’intenzione del Demanio (che rappresenta il patrimonio pubblico, ossia della collettività) sarebbe dunque quella di sgomberare un edificio che lo stesso Demanio ha lasciato a sé stesso per oltre 20 anni, trasformandolo discarica a cielo aperto, e a un covo di abusivismo e degrado.

L’iniziativa di Bancarotta 2.0 dal 17 maggio aveva permesso l’inizio della bonifica sociale di questo bene pubblico, con un percorso di autogestione e di autorecupero dal basso: dalla pulizia ai lavori di messa in sicurezza, alla riprogettazione partecipata delle funzionalità dello spazio.

NON SIAMO DISPOSTI a subire questo tipo di provocazioni: se il Demanio vuole discutere con la comunità che ha liberato la struttura dell’ex Lido Pola può farlo sedendosi a un tavolo e fornendo innanzitutto la documentazione che fotografa lo stato di abbandono della struttura, assumendosi le responsabilità di tale spreco, che gli abitanti di Coroglio e Bagnoli e l’intera comunità pagano in termini economici e sociali.

Ci sembra naturale chiedersi quale sia la posizione del Sindaco De Magistris e dell’amministrazione comunale, impegnata nel rimpasto di giunta, alla luce delle dichiarazioni a favore delle esperienze di autogestione, recupero degli spazi pubblici abbandonati, e dei movimenti, e in particolare a fronte dell’impegno a tutelare l’agibilità del collettivo di Bancarotta, del comitato Villa Medusa, e delle altre esperienze sociali su un territorio come Bagnoli, nell’occhio del ciclone della speculazione e del fallimento della gestione pubblica da oltre 20 anni.

NON ACCETTEREMO TENTATIVI DI SGOMBERO!

Gli spazi sociali si difendono assieme: invitiamo tutti coloro che ci hanno conosciuto e sostenuto in questo percorso a raggiungerci all’Ex Lido Pola per difendere assieme l’occupazione, e affermare la legittimità di questa iniziativa!!

APPUNTAMENTO OGNI GIORNO DALLE 8.00 E PER TUTTA LA GIORNATA ALL’EX LIDO POLA PER IL PRESIDIO PERMANENTE DELLA STRUTTURA E PER I LAVORI DI AUTORECUPERO DELLO SPAZIO.

SABATO 25 MAGGIO, ALLE 11.30: ASSEMBLEA PUBBLICA AL LIDO POLA LIBERATO

BonifichiAmo Bagnoli!!
Restituiamo l’Ex Lido Pola alla città!!

autorecupero | progettazione partecipata |welfare dal basso | autogestione

NO AGLI SGOMBERI, Sì AGLI SPAZI SOCIALI!!

BANCAROTTA 2.0

Email: bancarotta.bagnoli@gmail.com
FB: facebook.com/Bancarotta – Bancarotta Bagnoli
Manifesto: bancarotta.eu

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ASSEMBLEA PUBBLICA @ LIDO POLA LIBERATO

DOMENICA 19 MAGGIO – ALLE 17:30 – @ EX LIDO POLA – via Nisida, Napoli
ASSEMBLEA PUBBLICA

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BonifichiAmo Bagnoli!! Restituiamo l’Ex Lido Pola alla città!!

autorecupero | progettazione partecipata | welfare dal basso | autogestione

a seguire CENA SOCIALE..

INVITIAMO TUTT* A PARTECIPARE
BANCAROTTA 2.O

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IL LUNGOMARE DI BAGNOLI, UNA GRANDE RISORSA PUBBLICA!

Il lungomare di Bagnoli, una grande risorsa pubblica: venerdì 10 maggio e sabato 11 maggio al Politecnico di Ingegneria, Piazzale Tecchio (Napoli)

Il lungomare di Bagnoli, una grande risorsa pubblica: venerdì 10 maggio e sabato 11 maggio al Politecnico di Ingegneria, Piazzale Tecchio (Napoli)

Il 10 e l’11 maggio il comitato Unaspiaggiapertutti organizza una due giorni di convegno pubblico sul futuro del lungomare di Bagnoli per fare il punto sui problemi e le opportunità che il recupero della grande spiaggia di Bagnoli offre alla città di Napoli. È prevista la partecipazione di tecnici, amministratori, operatori economici e sociali. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Napoli, coinvolto proprio per sollecitare le istituzioni locali a prendere atto ed assumere operativamente gli esiti dell’iniziativa. Sarà inoltre illustrata l’esperienza di Barcellona: il direttore del Programma di Gestione Integrata del Litorale dell’Ajuntament de Barcelona mostrerà come la città catalana gestisce un arenile pubblico ad accesso gratuito di oltre sette chilometri, che richiama oltre tre milioni e mezzo di persone ogni anno, costituendo un valido fattore per lo sviluppo economico e civile. Anche i problemi del risanamento ambientale saranno oggetto di un approfondimento specifico, con il contributo di esperti in bonifiche, biologi marini, ingegneri.

Ma di fondamentale importanza, nell’ambito del convegno, sarà soprattutto L’ASSEMBLEA PUBBLICA DI SABATO MATTINA (ALLE ORE 10,30), occasione che darà la possibilità alla cittadinanza tutta di esprimere le proprie idee in merito al recupero e alla promozione dell’area e, dunque, momento ideale per porre ancor più l’accento sulle istanze portate avanti dal neo-costituitosi comitato BonifichiamoBagnoli e dal laboratorio sociale Bancarotta. Difatti, l’operato della Magistratura, col sequestro delle aree ex Italsider ed ex Eternit e con le indagini a carico degli ex dirigenti della società BagnoliFutura, dà forza e ragione a chi devastazione ambientale, truffe e mancata bonifica le denunciava da anni: un motivo in più, insomma, per cominciare a ragionare sull’indispensabile coordinamento delle forze sane presenti sul territorio per dar vita ad una campagna di mobilitazione che rivendichi
• un osservatorio sulla bonifica, • la costituzione in parte civile nel processo in corso, • la requisizione di beni mobili e immobili e dei capitali facenti capo a chi per 20 anni ha gestito BagnoliFutura e i lavori della fantomatica bonifica perché “chi ha inquinato deve pagare”, • l’immediata chiusura di BagnoliFutura e l’istituzione di un tavolo permanente sulle tematiche di lavoro, casa, ambiente, servizi, beni e spazi sociali. Continua a leggere

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Siamo ancora in Bancarotta

SIAMO ANCORA IN BANCAROTTA

Dopo il sequestro disposto dalla magistratura sulle aree Ex Italsider, Eternit e sulla colmata a mare di via Coroglio, la comunità di Bancarotta è entrata in mobilitazione permanente, nonostante l’impedimento dei sigilli a proseguire le attività all’interno del nostro spazio sociale occupato e liberato dal 2 giugno 2012 in via Coroglio.

539746_248775131929507_908180927_nDopo aver fatto incessantemente assemblee, presidi, incontri con i cittadini del quartiere e con i lavoratori, dopo l’occupazione della X municipalità, il colloquio con il sindaco De Magistris, dopo aver lanciato la settimana della rabbia di Bagnoli, con il sequestro popolare di Bagnoli Futura, il corteo e l’assedio alla Porta del Parco, dopo il presidio al Consiglio Comunale speciale su Bagnoli, e l’assemblea popolare di sabato 21 aprile, conclusa con la costituzione di un comitato cittadino di lotta per la bonifica, possiamo dire che siamo riusciti nel nostro obbiettivo: rimettere in moto un percorso di partecipazione e di lotta sul quartiere, troppo spesso delegato alle esperienze autorganizzate dei tanti collettivi e associazioni che da anni fioriscono su questo territorio, nel tentativo di costruire un fronte di lotta, guardando a cosa è avvenuto all’Ilva di Taranto o in Val di Susa con il movimento No Tav, sulla base di un principio semplice e forte: chi ha inquinato deve pagare!

Nel frattempo abbiamo continuato a portare avanti le nostre attività come sappiamo fare, per strada, tra la gente, organizzando i laboratori, i corsi, le esibizioni, le serate musicali nei tanti luoghi pubblici, spesso inutilizzati (o utilizzati male), del nostro quartiere, dalla municipalità stessa alla zona pedonale, dalla Piazza a Mare, ai marciapiedi e ai muri. Abbiamo chiesto da subito all’amministrazione comunale di riconoscere la legittimità e il valore del nostro percorso sociale e culturale, e dunque di trovare assieme a noi soluzioni alternative per garantirne lo svolgimento in altri spazi adeguati; fin’ora ottenendo solo disponibilità, ma non risposte concrete.

Il sequestro della magistratura, per quanto con anni di ritardo e fotografando parzialmente una situazione già nota e attestata dall’esperienza rispetto alla devastazione ambientale, alle truffe e alla mancata bonifica, dà ragione e forza a chi da anni denunciava tutto questo, anche se paradossalmente, nel caso di Bancarotta, ricade pesantemente proprio sulla sostenibilità stessa di quella comunità organizzata attorno al suo spazio sociale.

Nel frattempo però continuano a non esserci chiare molte cose:

  • Quali suoli sono stati posti sotto sequestro e quali non? E con quali criteri? Perchè le attività che insistono a pochi metri dai terreni inquinati (come i vari arenili sul litorale di Coroglio o gli stessi uffici della Bagnoli Futura e la Porta del Parco) continuano a funzionare?

  • Come mai, accanto alle responsabilità penali, non vengono indicate le responsabilità politiche del disastro di Bagnoli?

  • Qual è il senso di quanto disposto dalla magistratura in merito alla bonifica di fronte alla situazione finanziaria (disastrosa) di Bagnoli Futura e dell’assenza di un progetto chiaro su Bagnoli da parte dell’amministrazione comunale?

  • La magistratura intende tenere conto degli interessi speculativi che ancora si muovono sulla riqualificazione dell’area ovest di Napoli dentro e oltre l’area Ex Italsider e il ruolo che essi svolgono in merito alle vicende dell’inchiesta, ma anche della battaglia per la spiaggia pubblica, della vicenda dell’incendio di Città della Scienza, della crisi del complesso Zoo/Edenlandia, della Mostra d’Oltremare, e della dismissione della base Nato?

Questi ed altri interrogativi ci accompagnano, coscienti di poter trovare le risposte e fare chiarezza e giustizia solo attraverso la mobilitazione popolare e la partecipazione. Per fare questo chiediamo il sostegno e la vicinanza dei tanti che ci hanno attraversato e conosciuto. Pronti a riprenderci il nostro spazio vitale, determinati a prenderci tutto!

Bancarotta Bagnoli

FB Bancarotta

BLOG https://bancarottabagnoli.wordpress.com/

E-MAIL bancarotta.bagnoli@gmail.com

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Lettera al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris

Al Sindaco di Napoli,

Luigi de Magistris

A seguito delle pressioni fattegli, il Presidente della X Municipalità , Giorgio De Francesco, si è infine espresso con un comunicato stampa e con la richiesta di un consiglio straordinario che abbia all’ordine del giorno le questioni della bonifica, della spiaggia pubblica e del parco verde, consiglio di cui noi esigiamo una calendarizzazione quanto più immediata da parte del Sindaco.

L’inchiesta della Magistratura non ha portato a galla niente di nuovo, non ha fatto altro che attestare ulteriormente l’inadempienza alle richieste per le quali sul territorio si preme ormai da decenni: del resto, il disastro ambientale e le speculazioni che hanno violentato quest’area sono proprio le istanze che hanno fatto sorgere realtà autogestite (come, nello specifico, quella di Bancarotta), alle cui attività va assolutamente garantita prosecuzione.

Pertanto, è nostra intenzione indire un’assemblea popolare sabato pomeriggio, in cui tutti i cittadini possano esprimersi in merito alla mancata bonifica, alla sparizione di centinaia di milioni che in essa erano stati investiti, alla presenza di sostanze tossiche nell’area di Bagnoli e allo sviluppo dell’area occidentale in generale.

Infine, ci pare opportuno chiedere l’istituzione di un presidio medico al San Paolo per verificare l’incidenza tumorale sul quartiere.

Per quanto riguarda il caso particolare e surreale che investe al momento la realtà di Bancarotta, abbiamo da avanzare altre richieste:

  • per avere una prospettiva chiara sull’iter storico dell’area di Bancarotta e delle zone limitrofe, occorre una documentazione che renda conto di tutte le attività industriali e non, i carotaggi, le bonifiche, che nel corso degli anni vi si sono susseguite;

  • riteniamo sia compito del Comune di Napoli verificare se ci siano le condizioni atte alla richiesta di un dissequestro e, qualora vi fossero, riteniamo debba essere il Comune stesso a richiederlo alla Procura della Repubblica;

  • qualora non sussistessero tali condizioni, è sempre a carico del Comune l’onere di trovare una soluzione alternativa a che le attività di Bancarotta possano proseguire in futuro;

  • chiarezza sulla questione repressione, che da un anno a questa parte si è abbattuta su militanti di varie organizzazioni insieme ad un operazione trasparenza sul commissariato della P.S. di Bagnoli;

  • in ultima istanza, ma non per importanza, pretendiamo chiarezza sui criteri in base ai quali la magistratura ha operato, non coinvolgendo nel sequestro alcuni territori che, per tasso d’inquinamento, dovrebbero essere sottoposti a sequestro (si vedano la porta del Parco e gli uffici di BagnoliFutura), ma di fatto non lo sono, e non includendo nelle indagini gli attuali dirigenti di BagnoliFutura.

Vorremmo, inoltre, ribadire che è ormai impensabile che la società di BagnoliFutura, società di cui il Comune detiene la quota parte maggioritaria, abbia la benché minima credibilità per la cittadinanza. Qualsiasi intervento, provvedimento, proprietà è e sarà ritenuto privo di qualsiasi legittimità. BagnoliFutura non può avere più alcun ruolo nella riqualificazione di un territorio di cui ha fatto carne da macello: che si dimettano e vadano a casa tutti quelli che continuano a permetterne lo scempio.

Alleghiamo inoltre un documento comprendente di tutti gli interventi ed i costi sostenuti per la messa in sicurezza della struttura; per sottolineare sempre più che comunità autogestite come la nostra siano in grado di far sopravvivere strutture che ai soggetti proprietari possano creare instabilità economica.

La comunità di Bancarotta

P. S.
Le indagini della Magistratura ed il sequestro dell’area ex-Italsider ed ex-Eternit confermano quello che diciamo e denunciamo da anni insieme ad altre realtà di lotta: per decenni un territorio saccheggiato, devastato, distrutto, fiumi di denaro pubblico e promesse durante tutte le campagne elettorali. Crediamo sia necessario coordinare le forze sane presenti sul territorio, dalle associazioni, ai movimenti di lotta ai comitati, singoli abitanti del territorio per la costituzione di un comitato popolare che inizi una campagna di mobilitazione e lotta con al centro alcuni punti fondamentali:

– OSSERVATORIO SULLA BONIFICA

– COSTITUZIONE IN PARTE CIVILE NEL PROCESSO IN CORSO

– CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE: REQUISIZIONE DI TUTTI I BENI MOBILI E IMMOBILI E DEI CAPITALI CHE FANNO CAPO A TUTTI COLORO CHE PER 20 ANNI HANNO GESTITO BAGNOLI FUTURA E I LAVORI DELLA FANTOMATICA BONIFICA.

– IMMEDIATA CHIUSURA DI BAGNOLI FUTURA PER L’ISTITUZIONE DI UN TAVOLO PERMANENTE SULLE TEMATICHE DEL LAVORO, CASA, AMBIENTE , SERVIZI, BENI E SPAZI SOCIALI

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Comincia la settimana della rabbia di Bagnoli | Sequestro popolare di Bagnoli Futura

COMINCIA LA SETTIMANA DELLA RABBIA DI BAGNOLI
::: Sequestro popolare degli uffici di Bagnoli Futura
::: Rinomina di Piazza Bagnoli e di via Coroglio come Piazza Babilonia e via della Bonifica

Comincia oggi la settimana della rabbia di Bagnoli:

Stamattina dopo aver rinominato le targhe di Piazza Bagnoli e di via Coroglio come Piazza Babilonia e via della Bonifica..

Via Coroglio - Via della Bonifica

Via Coroglio – Via della Bonifica

Piazza Bagnoli - Piazza Babilonia

Piazza Bagnoli – Piazza Babilonia


Una cinquantina di cittadini di Bagnoli, attivisti del laboratorio Bancarotta, e del Comitato Cittadino di Lotta per la Bonifica, gli Spazi Sociali e la Chiusura di Bagnoli Futura, ha posto sotto sequestro popolare gli uffici di Bagnoli Futura Spa e l’area della Porta del Parco 
per incapacità politica, devastazione ambientale, e truffa.

Le indagini della Magistratura ed il sequestro dell’area ex-Italsider ed ex-Eternit confermano quello che diciamo e denunciamo da anni insieme ad altre realtà di lotta: per decenni un territorio saccheggiato, devastato, distrutto, fiumi di denaro pubblico e promesse durante tutte le campagne elettorali. Crediamo sia necessario coordinare le forze sane presenti sul territorio, dalle associazioni, ai movimenti di lotta ai comitati, singoli abitanti del territorio per la costituzione di un comitato popolare che inizi una campagna di mobilitazione e lotta con al centro alcuni punti fondamentali:

– OSSERVATORIO SULLA BONIFICA
– COSTITUZIONE IN PARTE CIVILE NEL PROCESSO IN CORSO
– CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE: REQUISIZIONE DI TUTTI I BENI MOBILI E IMMOBILI E DEI CAPITALI CHE FANNO CAPO A TUTTI COLORO CHE PER 20 ANNI HANNO GESTITO BAGNOLI FUTURA E I LAVORI DELLA FANTOMATICA BONIFICA.
– IMMEDIATA CHIUSURA DI BAGNOLI FUTURA PER L’ISTITUZIONE DI UN TAVOLO PERMANENTE SULLE TEMATICHE DEL LAVORO, CASA, AMBIENTE , SERVIZI, BENI E SPAZI SOCIALI

||| ___ La settimana della degna rabbia di Bagnoli ___ |||
||| ___ Verso l’assemblea popolare di Sabato 20 aprile ___ |||

::: Sab 13 aprile | ore 20.00 | Villa Medusa >> APPUNTAMENTO per esporre uno striscione e fare un intervento dal palco del concerto di Enzo Avitabile all’arenile per Bonifica e Spazi sociali

::: Dom 14 aprile | ore 10.00 | Zona pedonale Viale Campi Flegrei (adiac. cumana Bagnoli) >> Partecipiamo all’ASSEMBLEA pubblica in piazza per Villa Medusa e Bagnoli

::: Dom 14 aprile | ore 14.00 | litorale coroglio >> volantinaggi e iniziative comunicative contro l’America’s Cup

::: Lun 15 aprile | ore 9.00 | Piazza Bagnoli >> APPUNTAMENTO per re-intitolare la piazza come Piazza Babilonia e INIZIATIVE COMUNICATIVE sul quartiere per denunciare il fallimento di Bagnoli Futura e chiedere la bonifica

::: Mar 16 aprile | ore 16.00 p.m. | Palazzo S. Giacomo (Comune) >> Incontro col Sindaco sulla questione Spiaggia Pubblica e consegna del documento di richieste ufficiali di Bancarotta e Villa Medusa

::: Mer 17 aprile | dalle ore 10.00 | Piazza Bagnoli >> PRESIDIO permanente e AZIONI per la Bonifica, la salvaguardia degli spazi sociali e la chiusura di Bagnoli Futura

::: Mer 17 aprile | dalle ore 16.00 | Locali della X Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta >> Svolgiamo i LABORATORI di BancaLab nei locali della X Municipalità

::: Gio 18 aprile | dalle ore 9.00 | Piazza Municipio >> PRESIDIO in occasione del consiglio comunale straordinario su Bagnoli e INIZIATIVE COMUNICATIVE contro l’America’s Cup per chiedere le dimissioni di Hubler, ex presidente di BagnoliFutura, dalla presidenza della cabina di regia ACN

::: Ven 19 aprile | ore 9.00 | Piazza Garibaldi >> MANIFESTAZIONE Regionale contro la precarietà (Migranti, Disoccupati, Studenti, Lavoratori, Movimenti di Lotta)

::: Sab 20 aprile | Zona Pedonale Viale Campi Flegrei >> ASSEMBLEA POPOLARE CITTADINA sul futuro della zona occidentale di Napoli con la presenza del Sindaco

Rassegna stampa:
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/04/15/news/bagnolifutura_occupata_la_sede_da_cinquanta_cittadini-56674594/
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/fotogallery/campania/2013/04/bagnolifutura_occupata/gli-attivisti-occupano-bagnoli-futura-212652412861.shtml#4

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Sì #bonifica ..ma il sigillo no! | FotoGallery delle mobilitazioni

Dalle prime notizie comparse sui giornali di stamattina sull’inchiesta che ha portato al sequestro dei terreni di competenza della BagnoliFutura Spa emergono DATI AGGHIACCIANTI: rifiuti sotterrati e mescolati alla terra, centinaia di milioni di euro spariti, dati falsi sulle operazioni di bonifica e collusioni tra la società, le istituzioni, il ministero dell’ambiente e le ditte.
LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA, un’acqua tuttavia che non smette di scottare sulla pelle dei bagnolesi e dei napoletani, costretti a subire, oltre alla TRUFFA di milioni di euro rubati, il colpo ben più grave del DISASTRO AMBIENTALE, con un sensibile aumento dell’INQUINAMENTO di terreni, falde acquifere, dell’aria, e del mare, di cui oggi è praticamente impossibile stimare i danni per l’AMBIENTE e per la SALUTE degli abitanti.
Bagnoli rimane uno dei quartieri di Napoli con la più alta incidenza tumorale, eppure ancora non esistono provvedimenti seri di monitoraggio dell’incidenza tumorale prodotta dall’inquinamento: LA GENTE QUI, A UN SECOLO DALL’INSEDIAMENTO DEL COMPLESSO INDUSTRIALE, E A DUE DECENNI DALLA SUA DISMISSIONE, CONTINUA A MORIRE!!

C’è bisogno di costruire una grande MOBILITAZIONE POPOLARE in tutta la città di NAPOLI, per chiedere conto alla Bagnoli Futura e a tutti i responsabili politici di questo massacro sociale e ambientale, di centro-destra e centro-sinistra, che vanno ben oltre i capri espiatori emersi dall’inchiesta della magistratura, e per mettere definitivamente nelle mani dei cittadini, delle realtà autorganizzate, della partecipazione sociale la decisione, il controllo e la realizzazione di un futuro diverso per Bagnoli e per Napoli che punti a trasformare l’intera area in un luogo sano, dignitoso, vivibile, ricco, e che punti a cacciare via tutti quelli che in questi anni lo hanno impedito per salvaguardare i propri interessi!

C’è bisogno di un risarcimento sociale, economico e ambientale, e che a pagare siano i responsabili: chi per anni si è arricchito sull’insediamento industriale prima, e sulla finta riqualificazione poi!!

Ma soprattutto c’è bisogno di un risarcimento di dignità e di riscatto delle comunità e dei soggetti reali del territorio, senza più fiducia nelle promesse e nelle chimere della politica e delle istituzioni, ma con la consapevolezza e la forza di riprendere in mano il governo delle nostre vite e dei nostri territori, attraverso le esperienze di lotta, di autogestione e di partecipazione attiva.

#Bonifica #Spiaggia Pubblica #Parco verde #Spazi sociali #Cultura #Aggregazione #Servizi #Partecipazione #Democrazia reale #Que se vayan todos

RIPRENDIAMOCI CIò CHE CI è STATO TOLTO !!
ESAUTORIAMO BAGNOLI FUTURA E TUTTI I POLITICI CHE HANNO DIMOSTRATO IN QUESTI ANNI LA LORO INCAPACITà E IL LORO FALLIMENTO !!
RIPRENDIAMOCI BAGNOLI E LE NOSTRE VITE !!

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NO ALLO SGOMBERO, SÌ ALLA DIFESA DEL TERRITORIO!!!

E’ un inaccettabile paradosso quello che viviamo in queste ore! Stanno cercando di sgomberare il laboratorio Bancarotta in via Coroglio, nell’ambito del maxi-sequestro delle aree in gestione a BagnoliFutura. Come spesso è accaduto nei casi di disastro ambientale in Campania, la magistratura si muove solo dopo decenni, come una sorta di curatore fallimentare di poteri politici ormai destabilizzati (peraltro, perché si indagano solo i vertici passati di BagnoliFutura?).

Così accade anche a Bagnoli, dove insieme a comitati civici e movimenti sociali, denunciamo da sempre l’inesistenza delle operazioni di bonifica e la frode realizzata, con oltre 100 milioni spariti nel nulla, senza tutelare la salute dei cittadini.
E’, però, come dicevamo, un inaccettabile paradosso che nell’ambito del sequestro dell’area Italsider, rischi di essere sgomberata anche la comunità che si è compattata intorno all’esperienza autogestita del laboratorio Bancarotta, unico punto di aggregazione territoriale a Coroglio, nato proprio per denunciare e combattere la distruzione della nostra terra!!!

Una devastazione ambientale che non riguarda solo le aree di BagnoliFutura, ma anche tante altre, come la linea di costa, le spiagge e i lidi, i fondali, la Cementir di Caltagirone, con interessi che per ora non si vogliono toccare. Nella stessa area di Città della Scienza, la bonifica (nonostante “sia stata fatta”) è antecedente alla legge 471/99, su cui oggi si parametra giustamente l’inadeguatezza della tutela ambientale dei terreni ex-Italsider. Insomma, sul piano ambientale la questione è molto più ampia di quella che oggi viene (tardivamente) sanzionata.
E anche per questo, noi rivendichiamo che l’intervento di oggi non può non tutelare l’unico spazio di aggregazione per la difesa ambientale del territorio, tanto più che Bancarotta – come spiega il nome – nasce sì nell’area ex-Italsider, ma dove prima si trovava una banca e non le lavorazioni produttive propriamente inquinanti.

Anche in queste settimane successive all’incendio di Città della Scienza, Bancarotta è stato un polo di partecipazione, di informazione e di protagonismo sociale in merito all’attentato e a quel che stava avvenendo.

Quindi, chiediamo che lo sgombero non avvenga, che questa parte dell’area sia dissequestrata e anche che l’amministrazione comunale, che aveva espresso disponibilità al dialogo per il lavoro territoriale della struttura autogestita, prenda una posizione chiara.

In questo momento è in corso un’assemblea contro lo sgombero e altri cittadini stanno arrivando.
La Conferenza stampa è prevista alle 15.30.

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GIU’ LE MANI DAGLI SPAZI SOCIALI, GIU’ LE MANI DA BANCAROTTA!!! 

 

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