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[Appello Nazionale] Contro lo SbloccaItalia > Oltre lo sbloccaitalia

Nessuna decisione sulle nostre teste!

Verso un movimento nazionale di massa contro lo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente

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In questi mesi si sono sviluppate numerose mobilitazioni popolari contro lo SbloccaItalia, soprattutto nei territori centro-meridionali dove la crisi morde più forte. Migliaia di persone sono scese in piazza a Napoli, Potenza, Taranto, in Irpinia ed altri territori, per dire no ad operazioni dannose, molte delle quali già in gestazione da tempo, a cui questa norma spiana la via: autostrade inutili, Tav, trivellazioni per idrocarburi, gasdotti, inceneritori, false bonifiche, speculazioni edilizie, privatizzazione di beni e servizi pubblici.

Significativamente, le comunità in lotta hanno cercato da subito forme di coordinamento e reciproco sostegno contro il nemico comune, risultando chiaro a tutte che al cuore dello SbloccaItalia c’è un ulteriore esproprio di decisionalità e risorse dai territori. L’attacco di Renzi ai “comitatini” che bloccherebbero lo sviluppo del paese ha indicato a tutti con chiarezza la duplice compressione a cui si intende sottoporre sia la democrazia che l’ambiente in nome di una presunta uscita dalla crisi economica. Con questo provvedimento ed altri di segno analogo il governo Renzi prosegue infatti nel solco dei suoi predecessori, rafforzando il controllo dell’esecutivo sul governo del territorio per imporre il trasferimento ai grandi gruppi imprenditoriali di ingenti risorse pubbliche; quelle stesse risorse che, con la scusa della loro ristrettezza, vengono sottratte alla spesa sociale. Siamo, inoltre, di fronte all’introduzione della totale impunità per chi inquina. Norme compiacenti come lo SbloccaItalia riducono i controlli pubblici e permettono agli inquinatori di autocertificarsi e guadagnare dalle bonifiche, mentre la nuova legge sui reati ambientali in discussione al Parlamento prepara un colpo di spugna su tutti i disastri passati e futuri. I tribunali assolveranno gli industriali responsabili della morte di centinaia di operai e cittadini o ne prescriveranno i reati, come nelle recenti sentenze per i processi sulla Marlane Marzotto e l’Eternit.

Lo SbloccaItalia è quindi solo lo strumento più recente ed onnicomprensivo, ma non certo il primo né l’ultimo, di quelle politiche di sfruttamento, speculazione e devastazione ambientale contro le quali lottano da tempo le comunità locali ed i movimenti. Le mobilitazioni contro lo SbloccaItalia costituiscono un ramo di questo conflitto, inserendosi nella traccia della resistenza al Tav, al Mose, all’Expo2015, al Muos, alle servitù militari, al nucleare; delle lotte per il diritto all’abitare, contro la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici. Lotte che, insieme a quelle per il lavoro, il salario, i diritti sociali di nativi e immigrati, costituiscono il perno dell’opposizione sociale alle politiche di sfruttamento e di militarizzazione nel nostro paese. Non a caso le manifestazioni contro lo SbloccaItalia si sono naturalmente unite in piazza a quelle dello sciopero sociale e contro il Job Act, intrecciandosi con il movimento degli studenti. Esistono quindi alcune condizioni affinchè l’attacco generale del Governo possa essere ribaltato in un’altrettanto generale risposta dei territori, riconnettendo non solo concettualmente le lotte esistenti su obiettivi e pratiche condivise.

Su questa linea di ragionamento si è sviluppato un confronto tra le realtà di base centromeridionali attivatesi contro lo SbloccaItalia, in particolare nelle assemblee svoltesi il 7 dicembre a Napoli ed il 18 gennaio a Montesano, per capire come consolidare ed allargare il fronte di lotta, a partire da un’analisi realistica della situazione. Se più di un territorio ha espresso mobilitazioni fortemente significative per qualità e quantità della partecipazione, il contesto generale non appare tale da potersi parlare di un vero e proprio movimento di massa, sufficientemente esteso sul territorio nazionale. E’ quindi necessario un lavoro organizzato di comunicazione ed informazione affinché i focolai di conflitto esistenti possano collegarsi ed estendersi a tutto il paese, ma anche una riflessione sui caratteri che questa risposta di movimento può avere in termini di piattaforma, organizzazione ed iniziative.

La prima e convulsa aggregazione delle diverse realtà locali nell’opposizione al decreto, oramai convertito in legge, deve porsi l’obiettivo di contestare in modo più stabile ed organico le politiche governative e gli interessi economici che sottostanno all’articolato dello SbloccaItalia. Un movimento che sia la mera somma delle singole vertenze locali e settoriali, in mutuo appoggio per evitare l’isolamento politico e mediatico, può forse bloccare o rallentare una singola operazione di devastazione ambientale ma non il processo complessivo. Contestare “le” trivellazioni petrolifere, “gli” inceneritori, “le” centrali elettriche o “le” nuove vie del gas significa contestare le politiche energetiche nazionali, così come opporsi alle grandi infrastrutture di trasporto come il Tav o l’autostrada Orte-Mestre vuol dire mettere in discussione le politiche di mobilità del paese. Se non ci si pone a questo livello dello scontro, almeno come prospettiva, si rischia di essere spazzati via dall’aggressività di un capitalismo incarognito e sempre meno disposto a concedere sconti; mentre un’efficace opposizione sociale di questo tipo può davvero aprire la strada ad un cambio di rotta rispetto alle attuali politiche economiche e sociali verso l’affermazione prioritaria dei bisogni e la conquista dei diritti. La generalizzazione delle lotte è inoltre la risposta politicamente più forte all’ondata repressiva che sta montando nel paese contro tutte le resistenze, di cui la ignobile sentenza di condanna ai militanti del movimento NoTav della Val di Susa, a cui va tutta la nostra complice solidarietà, è l’ultimo e più clamoroso esempio.
Non è un obiettivo facile da raggiungere ma proprio per questo occorre capire con urgenza i soggetti, i tempi ed i modi opportuni a perseguirlo. Dall’assemblea di Montesano è emersa la necessità di costruire un percorso condiviso che unisca e superi le vertenze incluse nello SbloccaItalia, aprendo un confronto politico con quei soggetti sociali organizzati, collettivi, comitati e reti nazionali, che lottano contro la devastazione ambientale e per la difesa dei beni pubblici, per un modello di sviluppo fondato sul soddisfacimento dei bisogni umani anziché sullo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente per l’accumulazione di profitti del capitale.

 

Proponiamo quindi a queste realtà, a partire dai movimenti No Tav, No Muos, No Expo, No Mose, alla rete Abitare nella crisi, al movimento per l’Acqua pubblica, di confrontarci a partire da questa bozza di appello per costruire insieme un’assemblea nazionale entro l’inizio di marzo, dove discutere le questioni qui accennate e verificare l’organizzazione di una grande manifestazione nazionale da svolgersi tra aprile e maggio.

Assemblea delle realtà di base centromeridionali contro lo SbloccaItalia

Montesano Scalo (SA), 18 gennaio 2015

stopsbloccaitalia@gmail.com

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Continua la lotta contro lo Sblocca-Italia: il 3 gennaio tutti a Gesualdo contro le trivellazioni!

Se invadi le montagne… stai attento ai lupi!

UN ANNO DOPO. NO TRIV: LA LOTTA CONTINUA
Un anno fa si teneva a gesualdo la prima grande manifestazione contro le trivellazioni petrolivere.
Da allora, grazie all’appoggio incondizionato del nuovo presidente del Consiglio, i progetti delle multinazionali dell’oro nero hanno avuto una netta accellerazione.

Il Parlamento, anche con il voto favorevole di quelli che solo a chiacchere si dicono No Triv, ha approvato la devastante legge Sblocca Italia, che apre a speculazioni di ogni tipo: improbabili corridoi autostradali e ferroviari, inceneritori, privatizzazione dell’acqua, false bonifiche, nuove discariche… e, naturalmente, trivellazioni petrolifere, traducendo sul piano ambientale la devastazione ceh il Jobs Act prefigura dal punto di vista lavorativo e sociale.

Nonostante gli insulti del presidente del Consiglio, senza che alcuno dei rappresentanti istituzionali eletti con i suffragi del territorio proferisse parola, quei ” quattro comitatini” non si arrendono, coinvolgono ogni giorno piu persone ed incalzano sempre piu da vicino le istituzioni. Si moltiplicano gli incontri informativi, si diffondono le ragioni scientifiche e politiche che ci spingono al rifiuto dei progetti petroliferi, crescono le manifestazioni di protesta. Aumenta il divario tra le popolazioni ed un ceto partitico che, per incapacità o connivenza, si mostra disposto a svendere l’oro vero delle nostre terre con l’oro nero destinato ad arricchire solo pochi speculatori.

Ora tocca anche a te. Il nemico che abbiamo di fronte, dispone di ingenti risorse ed innumerevoli agganci. Solo la partecipazione consapevole ed attiva di tutta la popolazione è in grado di arrestarne l’avanza. Se tieni al tuo futuro e a quello dei tuoi cari, se ami la tua terra, smetti di delegare ad altri la difesa dei tuoi interessi e scegli da che parte stare, scegli di lottare.
SE INVADI LE MONTAGNE, ATTENTO AI LUPI!
coordinamento NoTriv Irpinia-Sannio

 

 

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PER LE PARTENZE DA NAPOLI

Autobus da Napoli per la manifestazione regionale contro le trivellazioni e contro lo sbloccaitalia del 3 gennaio a Gesualdo. Come per la manifestazione del 7 novembre a Bagnoli: difendiamo i nostri territori dalla devastazione e dalla speculazione. La lotta è unica!

Appuntamento per la partenza ore 11.00 piazza Garibaldi (Hotel Ramada vicino Inps)
5 euro A/R – per confermare la presenza sul bus e per più info inviate una mail a napolinotriv@gmail.com

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Prima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia

Prima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia @ L'Asilo

Prima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia @ L’Asilo

COMUNICATO FINALE

Ad un mese dalla mobilitazione di Bagnoli del 7 Novembre, sull’onda delle mobilitazioni di questi mesi (da Potenza alle marce contro il biocidio) si è svolta la prima partecipatissima assemblea del centro-sud contro lo SbloccaItalia.

Un primo importante momento di confronto, con centinaia di partecipanti, tra realtà, organizzazioni, coordinamenti, comitati e resistenze territoriali con l’obiettivo di costruire unitariamente una campagna contro la legge SbloccaItalia, inserita all’interno di una generale aggressione del capitale alle condizioni di vita, economiche, sociali ed ambientali.

L’articolato del decreto è una raffica di misure per la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, la deregolamentazione degli interventi edilizi, il rilancio indiscriminato delle grandi opere inutili, l’incentivazione degli strumenti finanziari a servizio della speculazione, la promozione degli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, commissariamenti, l’agevolazione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, la proliferazione di gasdotti e gassificatori.

Passato con l’ennesima fiducia al Senato con l’accelerazione da parte dell’esecutivo, il governo con lo Sblocca-Italia è riuscito paradossalmente nell’intento di unire le tante vertenze territoriali.

L’esigenza di una campagna nazionale nasce non solo per includere le singole vertenze in un contenitore che le rafforzi ma anche e soprattutto a prefigurare un movimento effettivamente unitario che contrasti questo decreto nella sua interezza essendo inserito organicamente nella logica politica che ispira tutte le controriforme del governo Renzi sul lavoro, la scuola, la casa, il governo del territorio, i servizi locali: dal Jobs act alla Buona scuola, dalla legge Lupi sull’urbanistica al Piano casa.

L’assemblea esprime l’esigenza di costruire in maniera condivisa, con i tempi ed i passaggi opportuni, uno spazio di coordinamento che connetta tutte le vertenze in prospettiva di un superamento della pur positiva esperienza delle reti di mutuo soccorso.

Si valuta positivamente la proposta di una mobilitazione coordinata sui territori da realizzarsi entro fine Dicembre, possibilmente lo stesso giorno, per spingere le Regioni ad impugnare lo Sblocca-Italia di fronte alla Corte Costituzionale.

Sul piano organizzativo, e’ stata condivisa la proposta di costruire una assemblea nazionale attraverso assemblee di macro area. Il 14 dicembre si terra’ presso Pescara la assemblea delle realtà di Abruzzo, Molise e Marche. Per quanto riguarda il Sud, si e’ espressa l’esigenza di ampliare la rappresentatività dell’assemblea di oggi, lavorando ad un nuovo momento d’incontro anche con altre realtà meridionali; per tale incontro si e’ individuata la data del 18 gennaio, presso un luogo più baricentrico rispetto al sud quale la Certosa di Padula – Salerno. Attraverso questo appello ed i contatti con i comitati attivi del nord , si sollecita la convocazione di un assemblea di macro-area anche nel Nord. In modo da arrivare ad un assemblea nazionale verso la metà di Febbraio con la proposta all’ordine del giorno di una mobilitazione unitaria e nazionale contro lo Sblocca-Italia.

Ribadiamo che chi “devasta e saccheggia” è lo Stato, il quale mentre attacca le comunità che si oppongono ai processi speculativi assolve chi inquina ed uccide come nel caso del processo Eternit.

La generalizzazione delle lotte è la risposta politicamente più forte all’ondata repressiva che sta montando contro le esperienze di resistenza sui territori: dalla NoTav a Bagnoli, passando per le accuse ai NoTriv lucani, fino ai NoMuos.

Le varie iniziative che si svilupperanno sui territori già calendarizzate potrebbero condividere l’utilizzo di un unico canale comunicativo (anche attraverso hashtag in rete “No #SbloccaItalia”) che dia il senso della costruzione di un unico coordinamento inclusivo.

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Calendario delle iniziative sui territori

Sabato 13 Dicembre

Assemblea pubblica “StopBiocidio” all’Auditorium di Caivano

Manifestazione a Cagliari contro le servitù militare della Sardegna

Venerdi 19 Dicembre

Manifestazione “Difendiamo Taranto – No a Tempa Rossa” h 17:00 Zona Palamazzola

Per fine Dicembre – Manifestazione e Presidi a Pisticci ed altrove

Sabato 3 Gennaio Irpinia – Gesualdo

Manifestazione contro il Pozzo Gesualdo 1

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Prima Assemblea del Centro-Sud contro lo Sblocca-Italia

Partecipanti: Laboratorio Politico Iskra, Assise cittadina per Bagnoli, Coordinamento Studenti Flegrei, Stop Biocidio, Comitato No Inceneritore di Giugliano, Bancarotta/Lido Pola Bagnoli, Stop Tempa Rossa di Taranto, No Triv Potenza – Coordinamento Basilicata, Rap Molise, Zer081, Attac Napoli, StopTTip, Cantiere Sociale Chiaiano, Lab. Occ. Insurghencia, Coordinamento Nazionale No Triv – Sez.Basilicata, Communia Lazio, Rete Campana Salute Ambiente, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Coord. Regionale Acqua Pubblica Campania, Rete Ambiente e Salute Salerno, PRC Salerno, Laboratorio sociale per i beni comuni – Potenza, L’altra Europa/L’altra Campania, No Triv Sannio, No Triv Irpinia, Abruzzo Social Forum, Forum abruzzese – Movimenti per l’Acqua, Coordinamento Comitati Fuochi, Usb/Ross@, Usb – Gruppo di lavoro Società Partecipate, Radio Vostok, Isde Salerno, Isde Puglia, Laboratorio Politico Kamo.

 

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Basta precarietà e ricatti… blocchiamo il paese! Il #14nov è #scioperosociale!

Basta precarietà e ricatti… blocchiamo il paese! Il #14nov è #scioperosociale!

Io sciopero… noi scioperiamo. Le ragioni?

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Regola n.1: Se è gratis, non è lavoro
Regola n.2: Circa 3 euro/l’ora di media non è retribuzione, è schiavitù
Regola n.3: Togliere i (pochi) diritti a chi li ha non vuol dire darli a chi ne è privo
Regola n.4: Sorridere, essere disponibili, flessibili, accondiscendenti non sono qualità professionali da sviluppare.
Regola n.5: Dopo circa 15 anni e milioni di dati molto chiari, possiamo dire che “Più i lavoratori saranno flessibili più l’occupazione crescerà” è una colossale menzogna
Regola n.6 : Anche noi ci chiediamo dov’erano i sindacati in questi anni, anche noi crediamo che non siano più in grado di comprendere le trasformazioni del lavoro: proprio per questo continuiamo a lottare per salario, reddito universale e welfare.
Regola n.7: 3 anni di apprendistato per imparare a rispondere al telefono non è “formazione”, è una truffa.
Regola n.8: Arriveranno le “tutele crescenti” nei contratti di inserimento: I diritti sono un gioco a premi? Spettano solo a chi è anziano, a chi resiste un secondo più degli altri?
Regola n.9: Essere giovani non è una colpa, anche se nel mercato del lavoro sembrerebbe il contrario.
Regola n.10: Muoversi ora per non rimanere schiacciati per sempre.
Io il #14Novembre incrocio le braccia per 24 ore, a mezzanotte nei luoghi della movida, la mattina tra picchetti e corteo, il pomeriggio invadendo le strade di oltre 60 città italiane, sulla rete e sui treni, con video, foto o spillette, con i corpi o in mille altri modi…facciamo in modo che il #14novembre non sia un giorno normale. #socialstrike -3

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Allo stato attuale:
1. Se sei precario non hai diritto alla casa;
2. Se sei disoccupato non hai diritto alla casa;
3. Se sei studente e vuoi la tua indipendenza, sei costretto a fare lavori sottopagati e in nero per pagarti l’affitto, in quanto studente non hai nessun diritto alla casa nella città in cui studi;
4. Se sei precario non puoi permetterti di pagare l’affitto a meno che non fai 2 o 3 lavori contemporaneamente;
5. Se lavori 10-12 h al giorno non è vita;
6. Se sei precario, studente o disoccupato ci pensi due volte prima di non andare a lavoro perché sei malato;
7. Se sei precario, disoccupato o studente e hai deciso di occupare per rispondere all’emergenza abitativa, grazie al piano casa del Ministro Lupi non hai diritto alla residenza e all’allaccio delle utenze;
8. se non hai la residenza non puoi mandare i tuoi figli a scuola nel quartiere dove vivi;
9. se non hai la residenza non hai accesso al medico di base nel tuo quartiere;
10.se non hai le utenze non puoi vivere in maniera dignitosa.

Riappropriarsi di ciò che è nostro non è reato!

Occupare è una forma di resistenza e di lotta alla precarietà.
Occupare è riappropriarsi di reddito indiretto per vivere una vita dignitosa e libera.
#nopianocasa #garantiamociunfuturo #scioperosociale #14N —>https://m.facebook.com/events/1598124783742993/

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Il governo ‪#‎Renzi‬ fugge da Bagnoli, i movimenti si riprendono la piazza!

Il governo ‪#‎Renzi‬ fugge da Bagnoli, i movimenti si riprendono la piazza!

Una grande assemblea popolare proprio nel cuore di Bagnoli ha rilanciato la manifestazione del 7 novembre contro lo Sblocca Italia. Studenti, disoccupati, comitati del territorio e movimenti si sono dati appuntamento in tantissimi nonostante la pioggia e alla presenza del Sindaco De Magistris che ha dichiarato: «Siccome considero quello del Presidente del Consiglio un tradimento istituzionale, se non ci sarà il ritiro della norma su Bagnoli entro l’11 novembre, che è la data di conversione, noi non ci sentiamo più vincolati formalmente a quella firma e allora come sindaco di Napoli ritiro la firma che è stata messa a Città della scienza il 14 agosto». De Magistris dunque si schiera con le ragioni della protesta e si assume l’impegno di contrastare il decreto Sblocca Italia, in quanto incostituzionale e deleterio, incassando anche le critiche dai comitati e dai cittadini per non aver saputo interpretare nella sua esperienza al governo della città le istanze e le rivendicazioni che da anni essi portano avanti.

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Nel frattempo la mobilitazione in vista del 7 novembre a Bagnoli ha assunto ormai rilevanza nazionale. Alle decine di adesioni da tutta la Campania si sommano quelle di comitati e movimenti da altre regioni, da cui ci si aspettano anche pullman e delegazioni. Questo deve aver spaventato il governo che fa sapere che la visita a Bagnoli è rinviata. Il premier Renzi non sarà dunque a Bagnoli il 7 novembre, la manifestazione invece si farà. Un dato significativo: piuttosto che “confrontarsi” con la mobilitazione dei comitati e dei movimenti sociali il governo sceglie la latitanza. Dopo le vergognose cariche agli operai AST di Terni a Roma e quelle fuori al congresso di Confindustria a Brescia, il consenso patinato di questo governo comincia a scricchiolare in tutta la sua fragilità proprio sui capisaldi dell’iniziativa legislativa: il decreto Sblocca Italia, e il Job’s Act.

I comitati ribadiscono l’appello a scendere in piazza a Bagnoli e a sostenere in tutte le città la mobilitazione contro lo Sblocca Italia, confermando che la manifestazione si farà e annunciando che il corteo punterà ad arrivare comunque a Città della Scienza, dove avrebbe dovuto tenersi la visita del governo. Dunque la manifestazione si prenderà proprio lo spazio che era riservato alla visita di Renzi. Proprio per sottolineare l’inconsistenza di questo governo e la legittima pretesa dei cittadini a essere protagonisti dello spazio pubblico anche a livello decisionale.

Intanto perfino sul versante istituzionale il Decreto Sblocca-Italia sta incontrando ostacoli: come in Basilicata anche al Consiglio Regionale della Campania si discute se impugnare o meno i provvedimenti contenuti nel decreto.
Proprio domani è prevista la votazione di un ordine del giorno a riguardo, e i comitati annunciano che si faranno vivi per evitare strumentalizzazioni e inchiodare le istituzioni regionali alle ragioni dell’opposizione sociale al decreto: non ci si accontenta dunque di un contrasto formale e di facciata.

La manifestazione di venerdì 7 novembre partirà alle ore 9.30 da Piazzale Tecchio e arriverà fino a Città della Scienza. Nel pomeriggio, alle 16.00, ci sarà poi un’assemblea conclusiva al Politecnico d’Ingegneria Federico II per rilanciare la mobilitazione nazionale contro il decreto Sblocca-Italia mettendo in rete tutte le realtà di lotta che dalla Valsusa a Niscemi passando per Bagnoli si oppongono a grandi opere inutili, trivellazioni, cementificazioni, privatizzazioni, speculazioni, all’inquinamento e alla devastazione dei territori, calate sulla testa dei cittadini in nome del profitto e del malaffare con l’obiettivo di unire le lotte ambientali con quelle sociali contro sfruttamento, disoccupazione, precarietà e licenziamenti. Non solo opposizione dunque ma una proposta politica che metta al centro temi come il lavoro, l’ambiente e la democrazia a partire dai territori.
Per questo il 7 novembre anche se Renzi rimane a casa, noi saremo comunque in piazza a Bagnoli per fermare lo Sblocca-Italia, e rilanciamo la mobilitazione già a partire dallo sciopero del prossimo 14 novembre.

Comitati, cittadini e movimenti sociali contro il decreto Sblocca Italia verso la mobilitazione del 7 novembre a ‪#‎Bagnoli‬
‪#‎7nov‬ ‪#‎NoSbloccaItalia‬

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#7nov tutti a Bagnoli / Blocchiamo lo SbloccaItalia: Renzi statt’a casa!

MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL DECRETO “SBLOCCA ITALIA”

IL 7 NOVEMBRE TUTTI A BAGNOLI
CONTRO IL DECRETO SBLOCCA ITALIA
CONTRO IL PD ED IL GOVERNO RENZI

CONCENTRAMENTO ORE 9:30 P.ZZALE TECCHIO
MOBILITAZIONE TUTTA LA GIORNATA…
ASSEMBLEA ORE 16:00 POLITECNICO INGEGNERIA

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Il 7 novembre Renzi verra’ a bagnoli per celebrare la prima applicazione di un provvedimento ultraliberista ed autoritario che devasta i territori e la democrazia!

Quel giorno bagnoli deve essere il centro per una protesta generale e nazionale che affossi questo decreto ed unifichi le lotte sociali e ambientali contro il governo renzi!

Il decreto legge 133/2014, meglio conosciuto come “Sblocca Italia”, è un violento attacco alle procedure democratiche per il governo del territorio ed al patrimonio urbanistico ed ambientale del nostro paese. Inserendosi nel solco della peggiore destra neoliberista, il governo Renzi avvia lo smantellamento delle norme che presiedono alla tutela del territorio, considerate un ostacolo al dispiegamento degli interessi del partito del cemento, dai costruttori alla finanza speculativa.

L’articolato del decreto è una raffica di misure per la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, la deregolamentazione degli interventi edilizi, il rilancio indiscriminato delle ‘grandi opere’, l’incentivazione degli strumenti finanziari a servizio della speculazione immobiliare, la promozione degli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, l’agevolazione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, lo proliferazione di gasdotti e gassificatori.

Ma è soprattutto un attacco ai movimenti popolari ed ai comitati di base, sui quali il dogmatismo neoliberista vuole ribaltare le proprie responsabilità per la crisi economica e sociale. Col pretesto di superare i veti del ‘fondamentalismo ambientalista’ che bloccherebbe il paese, si vuole stroncare ogni critica di massa a questo pernicioso modello di sviluppo, ogni resistenza popolare alle politiche liberiste.

In questo museo degli orrori spicca l’articolo 33, che detta procedure straordinarie per interventi di rigenerazione urbana ed ambientale, inizialmente pensato per l’ex area industriale napoletana di Bagnoli e successivamente esteso all’intero territorio nazionale.

Con un provvedimento senza precedenti, i cittadini, le assemblee elettive locali e gli organi di controllo statali sono espropriati del diritto di pianificare il territorio di loro competenza, che viene affidato ad un commissario governativo-podestà: sarà questi, insieme ad un soggetto attuatore unico costituito da istituti finanziari, costruttori e proprietà immobiliare, a decidere i destini delle aree considerate “di interesse nazionale”.

Il programma d’intervento così congegnato derogherà a piani urbanistici e norme di tutela ambientale. Si tratta di misure apertamente anticostituzionali, pensate ad hoc per promuovere la speculazione edilizia sull’ultima grande area libera del litorale urbano di Napoli; laddove, cancellando la grande spiaggia pubblica balneabile ed il parco verde di 130 ettari previsti dagli strumenti urbanistici, si intende realizzare un mostruoso complesso portuale-residenziale-alberghiero.

Anche a Bagnoli l’obiettivo politico del decreto è annientare l’opposizione dei gruppi di base, che in questi anni hanno puntualmente denunciato le inefficienze della bonifica, arginando le ricorrenti manovre speculative e gli interessi affaristici che da tempo sabotano l’attuazione del piano urbanistico.

Dietro il governo Renzi ci sono le banche e Fintecna, la finanziaria statale proprietaria dei suoli ex IRI, che pretende di lucrarci senza pagare la bonifica. Ci sono i costruttori, Caltagirone-Cementir in testa, intenzionati a rovesciare tonnellate di cemento sull’ultimo litorale libero della città ed impadronirsi della riserva naturale di Nisida. C’è l’Idis-Città della Scienza, una greppia clientelare foraggiata con denaro pubblico, determinata a espandere i suoi tentacoli su spiaggia e parco. Proprio l’accordo per la sua ricostruzione, firmato ad agosto anche dalla giunta De Magistris (che ora piagnucola per essere stata messa nell’angolo) ha aperto le porte di Bagnoli agli squali della finanza e del mattone.

A contorno dei pesci grossi, la minutaglia locale di giornalisti asserviti, piccoli affaristi e clientele del Pd, col ruolo di corrompere ed ingannare la popolazione.
“Sblocca Italia” non produce lavoro e sviluppo ma precarietà sociale ed ambientale, devastando i territori e la democrazia, assestando un colpo pesantissimo alle condizioni di vita delle classi popolari. E’ un’operazione politica autoritaria, che testimonia la saldatura di interessi tra le centrali del potere economico-finanziario e le politiche del governo Renzi e del Pd.

Questo decreto è organicamente inserito nella logica politica che ispira tutte le controriforme in corso da tempo sul lavoro, la scuola, la casa, il governo del territorio, i servizi locali. Dal Jobs act alla Buona scuola, dalla legge Lupi sull’urbanistica al Piano casa, l’obiettivo delle corporazioni economico-finanziarie nazionali ed europee che reggono i fili del governo Renzi è uno solo: far pagare la crisi alle classi popolari, impossessandosi dei beni pubblici e stroncando ogni forma di reale opposizione dal basso.

Per questo occorre reagire con forza, il decreto va bloccato, con un’iniziativa di massa che costituisca un primo momento di ricomposizione e rilancio a livello nazionale delle vertenze settoriali e delle lotte in corso sui singoli territori.

Dobbiamo prendere parola, promuovere la mobilitazione in tutte le sedi possibili, locali, nazionali ed europee: nelle piazze, sugli organi di informazione, presso le sedi giudiziarie, nelle assemblee elettive. Ma il 7 novembre è un momento decisivo, che coinciderà con la fase di approvazione del decreto, e deve essere utilizzata per lanciare un segnale forte e chiaro al governo.
Bagnoli l’esempio lampante degli intenti speculativi sottesi allo “Sblocca Italia”.

E’ la sfida aperta che Renzi ha lanciato ai movimenti, a partire da quelli che si battono per il diritto alla città ed all’ambiente, commissariando un intero quartiere per realizzare una colossale speculazione urbanistica. Può quindi diventare il paradigma per una decisa protesta nazionale che affondi tutto l’impianto del decreto.

A BAGNOLI E SU TUTTI I NOSTRI TERRITORI
NON SERVONO COMMISSARI
MA LAVORO, AMBIENTE E DEMOCRAZIA!

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ADESIONI

Assise cittadina per Bagnoli
Laboratorio Politico Iskra
(Area Flegrea, Aversa, S.Maria C.Vetere)
Coordinamento Studenti Flegrei
Si Cobas
Coc Napoli
Comunisti per l’organizzazione di classe
Contadini di S.Laise
Bancarotta 2.0 – Lido Pola liberato
Zero81
Magnammece ‘o Pesone – campagna per il diritto all’abitare
Cantiere Sociale Quarto Mondo
Ex-Asilo Filangieri
Coordinamento studentesco casertano
Collettivo Autorganizzato Universitario
Studenti Autorganizzati Campani
Clash City Workers
Laboratorio Politico Kamo Area Nord
Mensa Occupata
Studenti Federico II
Cittadini Campani per un’altro piano dei rifiuti
Rete Campana Salute ed Ambiente
Stop Biocidio
Laboratorio Occupato Insurgencia
USB – Campania
Cobas
Comitati Acqua Pubblica
Coordinamento Irpinio No Triv
P. Carc
Coordinamento lista Tsipras Napoli
M5S Napoli
Identità Insorgenti
Coordinamento II Policlinico
Attac Napoli
Comitato Cassaintegrati e Licenziati Fiat
Collettivo Insorgenza Musica
Rete Ambiente e Salute della Provincia di Salerno
Galleri Art
Classe Operaia Nola
Comitato Cassaintegrati e Licenziati Fiat
Coordinamento ) dicembre Campania
CDUP Ingegneria
Il Salice Bianco
Rifondazione Comunista di Napoli e Nazionale
Slai cobas per il sindacato di classe Taranto Ilva
Proletari Comunisti Taranto
LINK Napoli – coordinamento universitario
Combat Roma
Combat Viterbo
Sher Khan Cerca Casa – Roma
Casp
Promakos

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Da Zero81.org: #Napoli sotto attacco nella partita decisiva tra l’Europa neoliberale e l’Italietta delle grandi opere bloccate

Pubblichiamo di seguito un articolo sulla fase politica in città da Zero81.org

#Napoli sotto attacco nella partita decisiva tra l’Europa neoliberale e l’Italietta delle grandi opere bloccate

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Sotto attacco dell’idiozia
L’omicidio di Davide Bifolco, quello di Ciro Esposito, la cronaca, la sociologia, le inchieste televisive sul caffè e la pizza; il commissariamento di Bagnoli, la sospensione di De Magistris, la criminalizzazione dei movimenti sociali, dai disoccupati agli studenti passando per gli spazi sociali, la retorica sulla legalità; gli editoriali del Corriere del Mezzogiorno, de Il Mattino. Uniamo i puntini, leggiamo il disegno: Napoli, la nostra città, è sotto attacco.
Non si tratta di un complotto, ma di una scomposta strategia di restaurazione. I protagonisti sono noti: i poteri forti, i costruttori, i gruppi editoriali, le fondazioni, i baronati accademici, le lobby delle discariche e degli inceneritori, le associazioni di categorie del commercio e dell’industria, i partiti politici – il PD, Bassolino e il vecchio “carrozzone” del centrosinistra campano, e le destre, da un lato quelle in giacca e cravatta, istituzionali, dirigenziali e di governo, e le “destre sociali”, i fascisti, i mazzieri, la mano manovrata e corrotta del potere costituito, dall’altro –, infine “l’armata dei sonnambuli”: quella massa di cittadini delusi, disorientati, vittime della loro stessa condizione e delle passioni tristi che si porta dietro.
In questo scenario prendono posto gli opportunismi di sorta: pezzi di ceto politico in cerca di ricollocazione e di riciclaggio, blocchi sociali organizzati attraverso le vecchie strategie dei privilegi, delle promesse dei “posti di lavoro”, delle “corsie preferenziali”.
Di fronte a tutto ciò sarebbe troppo stupido o troppo pavido, non dare una chiave di lettura, prendendo posizione ed assumendosene la responsabilità.

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Contro Renzi e lo Sblocca-Italia: un appello a scendere in piazza il #7nov

21 OTTOBRE h17:00 ALL’EX-ASILO FILANGIERI

Assemblea pubblica
IL 7 NOVEMBRE TUTTI A BAGNOLI CONTRO
“SBROCCAITALIA” E LE POLITICHE DEL GOVERNO RENZI

IL 7 NOVEMBRE RENZI VERRA’ A BAGNOLI PER CELEBRARE LA PRIMA APPLICAZIONE DI UN PROVVEDIMENTO ULTRALIBERISTA ED AUTORITARIO CHE DEVASTA I TERRITORI E LA DEMOCRAZIA!

QUEL GIORNO BAGNOLI DEVE ESSERE IL CENTRO PER UNA PROTESTA GENERALE E NAZIONALE CHE AFFOSSI QUESTO DECRETO ED UNIFICHI LE LOTTE SOCIALI E AMBIENTALI CONTRO IL GOVERNO RENZI!

Facciamo appello a tutte le realtà organizzate, collettivi, comitati territoriali e di lotta, associazioni e singoli a partecipare a questa assemblea pubblica per contribuire nella costruzione degli appuntamenti
verso la mobilitazione del 7 Novembre a Bagnoli

Renzi non stare sereno: statt a cas!

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Occupato il cantiere di Corporea a Città della Scienza – Renzi & co. “Stateve ‘a casa”: stop speculazione e privatizzazioni a Bagnoli

COMUNICATO STAMPA

Occupato il cantiere di Corporea a Città della Scienza – Renzi & co. “Stateve ‘a casa”: stop speculazione e privatizzazioni a Bagnoli

Stamattina alcune decine di attivisti del comitato “Una spiaggia per tutti” hanno occupato per alcune ore le impalcature del cantiere del museo Corporea a Città della Scienza in via Coroglio, mentre un presidio volantinava e megafonava lungo la strada; la manifestazione intendeva protestare contro la firma dell’accordo di programma per la ricostruzione di Città della Scienza, prevista per domattina in occasione della visita a Napoli del premier Renzi. “Non si può ricostruire sull’area destinata a spiaggia pubblica” dicono Massimo Di Dato dell’Assise per Bagnoli e Domenico di Bancarotta, “Città della Scienza va trasferita come prescrivono le leggi, i piani urbanistici e la delibera firmata da 13mila napoletani ed approvata due anni fa dal consiglio comunale”. Il comitato contesta anche le modalità della firma, che avviene a Ferragosto “senza una discussione in consiglio, che la giunta ci ha rifiutato”. Ed accusano: “a fronte di nessuna garanzia sulla bonifica, si regalano 40 milioni di euro alla fondazione Idis, senza aver chiarito gli obiettivi dell’incendio e senza che Città della Scienza abbia certificato la bonifica delle sue aree”. La firma di Renzi “ è un’operazione di facciata per mascherare la prossima speculazione su Bagnoli, con la modifica del piano urbanistico e l’ingresso di Fintecna nell’affare, senza trasparenza e controllo democratico sui processi”.

STOP SPECULAZIONE E PRIVATIZZAZIONI A BAGNOLI!!!

Fermiamo ‪#‎Renzi‬ e i privati al saccheggio di ‪#‎Bagnoli‬!

‪#‎spiaggiapubblica‬ ‪#‎bonifica‬ ‪#‎salute‬ ‪#‎dignità‬

‪#‎13A‬ ‪#‎Napoli‬ Aspettando #Renzi

 

 

Di seguito il testo dell’appello presentato in Consiglio Comunale il 7 agosto 2014 durante un blitz dei movimenti:

IL 14 AGOSTO SI FIRMA UN ACCORDO CONTRO LA CITTA’ !

FERMIAMO LA SPECULAZIONE SULL’AREA DI BAGNOLI !

Il Presidente del Consiglio Renzi sarà a Napoli il 14 agosto per firmare con Regione, Provincia, Comune e fondazione Idis gli accordi su Bagnoli: lo annunciano i giornali e la Giunta comunale, che spaccia questo evento come la grande occasione per rilanciare la riqualificazione dell’area.

In realtà con questa firma si consumerà una truffa a danno dei cittadini, affossando il recupero integrale del litorale di Bagnoli alla pubblica balneazione. Sarà infatti autorizzata la ricostruzione di Città della Scienza sull’area destinata a spiaggia pubblica, in violazione di piani urbanistici, leggi dello Stato e vincoli sul paesaggio, nonchè della delibera d’iniziativa popolare sottoscritta da oltre 13mila napoletani ed approvata due anni fa dal Consiglio comunale. Il Governo, mentre lesina i fondi per la bonifica di Bagnoli, non esita insieme alla Regione a finanziare la ricostruzione di Città della Scienza con oltre 40 mln di euro, foraggiando quella fondazione Idis che da vent’anni vive di abbondanti sovvenzioni pubbliche; e questo mentre l’indagine giudiziaria in corso sull’incendio di due anni fa ipotizza scenari inquietanti sulla cosiddetta “pista interna”, che vedrebbe coinvolto personale di Città della Scienza.

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Danneggiamenti e intimidazioni all’ex banca sotto sequestro: liberiamo Bancarotta dalla (in)custodia giudiziaria.

COMUNICATO: Danneggiamenti e intimidazioni all’ex banca sotto sequestro: liberiamo Bancarotta dalla (in)custodia giudiziaria.

 

Da realtà che si batte per la riqualificazione dal basso degli spazi abbandonati al degrado, sia dal pubblico che dal privato, non abbiamo mai smesso di vigilare sullo stato dell’arte della struttura di Bancarotta, anche durante il sequestro della magistratura.

Il Primo Maggio scorso, assieme a centinaia di cittadini, dopo il corteo che ha attraversato Fuorigrotta, Cavalleggeri e Bagnoli, abbiamo riaperto simbolicamente quello spazio per ribadire chiaramente che quei sigilli sono ormai una farsa.

Il corteo del Primo maggio riapre simbolicamente Bancarotta

Il corteo del Primo maggio riapre simbolicamente Bancarotta

 

Per tanti motivi: perchè la Bagnoli Futura SpA ha potuto continuare, nonostante il sequestro e le indagini a carico dei suoi ex dirigenti per Truffa e Disastro Ambientale, le sue attività; perchè il sequestro non ha condotto fin’ora a fare luce sul reale stato dell’arte dell’inquinamento dei suoli e sulle responsabilità sulla mancata bonifica; perchè tale sequestro ha finito per salvaguardare le botteghe delle cricche speculative che insistono sul litorale senza far luce su un evidente disegno criminale di messa in discussione dei vincoli urbanistici e ambientali previsti dagli strumenti di piano; perchè un sequestro in questi termini è inutile, dispendioso e finisce col favorire gli stessi interessi criminali che dovrebbe sanzionare, colpendo invece chi dal basso denuncia e prova a praticare un’altra strada per la riqualificazione dal basso del territorio. E potremmo continuare a lungo, come non abbiamo mai mancato di fare nelle decine di iniziative di denuncia, di sensibilizzazione e di lotta che assieme ad altri abbiamo promosso e costruito in questi anni.

Il Primo maggio, con la riapertura simbolica dello spazio avvenuta da parte di un intero corteo, abbiamo lanciato un appello affinchè i sigilli non condannassero quello spazio, che è una risorsa per tutto il quartiere, all’abbandono e al degrado da cui l’avevamo tirato fuori, chiamando in causa l’amministrazione comunale, e la stessa magistratura (che ad oggi ancora non ha rimosso la custodia giudiziaria del sequestro alla Bagnoli Futura Spa), le quali sono però rimaste sorde. Oggi succede ciò che avevamo ravvisato.

 

Sabato 28 giugno ci preparavamo a costruire un’iniziativa pubblica assieme al Comitato Una Spiaggia per Tutti e ai movimenti che si battono per la spiaggia pubblica. L’ultima di quattro iniziative dedicate al diritto al mare e alle spiagge di Napoli.

Su via Coroglio, transitando come al solito e gettando un’occhiata all’interno della struttura di Bancarotta, ci sembra di notare qualcosa che non quadra: il cancello sembra essere socchiuso.

Murale realizzato per l'iniziativa di Una spiaggia per tutti di fronte a Bancarotta

Murale realizzato per l’iniziativa di Una spiaggia per tutti di fronte a Bancarotta

Durante la realizzazione di un murale in via Coroglio transitavamo vicino Bancarotta, e siamo dunque andati a vedere da vicino cos’era successo: il cancello principale mancava del catenaccio e mostrava evidenti segni di forzatura, lo spesso vetro antiproiettile della parte inferiore sinistra della porta d’ingresso era ridotto in frantumi e la restante parte destra delle vetrate riportava la scritta “Morte”, dipinta dall’interno perché fosse leggibile all’esterno. Tutt’intorno tracce di vernice e segni di vandalizzazione. Non siamo riusciti a vedere cos’era successo all’interno ma possiamo immaginare benissimo il peggio. Abbiamo segnalato questo fatto agli agenti di polizia facendogli notare che invece di marcare a uomo un’iniziativa pubblica, come si trattasse di un coacervo di criminali, avrebbero fatto meglio il loro dovere andando ad accertare quest’infamia. Ovviamente le solite risposte: “faremo rapporto..” “provvederemo per quel che ci compete”.

Segni dei danneggiamenti visibili a malapena dall'esterno

Segni dei danneggiamenti visibili a malapena dall’esterno

Alcune attiviste del Comitato si sono recate dunque al commissariato per fare una segnalazione ufficiale, preoccupate dalla probabile inadempienza della segnalazione fatta sul posto, e soprattutto per cautela di fronte a quelle che sembrano delle vere e proprie minacce e intimidazioni, pur sapendo che nessuno si sente tutelato dalle forze dell’ordine a Bagnoli, che fanno comunella coi poteri forti e trattano come criminali chiunque chieda giustizia.

La verità è che questa infamia dell’atto vandalico ci ha lasciati arrabbiati e preoccupati. In merito alle scritte “morte” non è chiaro se si tratti di un atto minatorio o meno e in merito non siamo in grado di pronunciarci, non avendo elementi a sufficienza per individuare una presunta responsabilità.

Lampante, invece, è la negligenza e il pressapochismo assoluti con cui le autorità competenti hanno affrontato una situazione che a Bagnoli va avanti da oltre un anno: da quel famoso 11 aprile 2013, data in cui il collettivo di Bancarotta scelse di lasciare lo stabile prendendo atto delle disposizioni prese dalla Magistratura che sequestrò l’intera area ex Italsider in virtù delle indagini per truffa allo Stato e disastro ambientale sugli ex dirigenti della Bagnolifutura: l’unica realtà, lo ribadiamo, ad aver risentito di tali misure sembra esser stata la nostra. Gli altri (Bagnoli Futura Spa, gestori balneari, Città della Scienza, circolo Ilva) nonostante le circostanze (indagini, sequestri, abusi e controversie) hanno continuato a fare i loro comodi.

Quindi quali ulteriori effetti ha ottenuto il sequestro? uno spazio pubblico, che abbiamo liberato e curato personalmente per oltre dieci mesi perché fosse nuovamente utile e accessibile alla cittadinanza tutta, è ritornato all’incuria e al degrado a cui era stato sottratto. Nessun tipo di vigilanza è stata assicurata a un bene comune nonostante fosse e sia ancora sotto sequestro, per di più in maniera del tutto incongrua rispetto alle altre attività nelle vicinanze, ugualmente sequestrate ma comunque mai effettivamente interrottesi.

Del custode giudiziario, che dopo lo scioglimento della Bagnoli futura risulta un’entità puramente nominale, neanche l’ombra: pare così che una risorsa collettiva come quella che Bancarotta è stata debba vedersi condannata a essere oggetto di sciacallaggio e di vandalizzazione da parte di chiunque voglia.

 

A tutti – cittadini, attivisti, movimenti di Bagnoli, dell’area flegrea e di Napoli e non; istituzioni – amministrazione comunale, magistratura, forze dell’ordine; e a tutti coloro che hanno a cuore questa terra ci sentiamo perciò di dire alcune cose semplici.

Ci sentiamo di dire che attualmente su quello spazio non c’è alcuna custodia, né giudiziaria né di altro tipo, al di fuori dell’attenzione che una comunità di cittadini e di attivisti continua ad avere per la struttura.

Che le istituzioni – magistratura, forze dell’ordine, amministrazione comunale e bagnoli futura – si stanno assumendo la responsabilità di condannare al vandalismo e al degrado una struttura che era stata riqualificata e rifunzionalizzata con il lavoro autorganizzato di una comunità.

Che Bagnoli di fronte a tutto questo non può rimanere a guardare.

Liberiamo Bancarotta dalla (in)custodia giudiziaria!

 

Bancarotta 2.0 – Lido Pola liberato

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#4Mar Cronaca di un (Dis)accordo

Le dichiarazioni dei politici e la stampa hanno in gran parte oscurato o travisato il senso di una giornata, che non è iniziata e finita dentro il perimetro di Città della Scienza. Vogliamo raccontare come abbiamo vissuto noi la giornata del 4 marzo.

#bonifica #salute #spiaggiapubblica

#bonifica #salute #spiaggiapubblica

Il 4 marzo, ad un anno esatto dall’incendio, a Città della Scienza tornano le sirene della ricostruzione in loco: politici, imprenditori e lobby si nascondono dietro il millantato prestigio della struttura per mettere una pietra tombale sulla realizzazione della spiaggia pubblica, chiesta da 14.000 cittadini napoletani, e per garantire l’ennesima grande operazione speculativa sul litorale bagnolese, in barba alla salute dei cittadini, ai piani urbanistici, alla tutela dell’ambiente e al buon senso. 64 milioni di € per ostinarsi a ricostruire Città della Scienza sulla spiaggia, laddove le scuole cadono a pezzi, mancano i servizi (chiudono scuole, ambulatori, trasporti etc.): l’ennesimo schiaffo ai bagnolesi e ai napoletani. Avevamo spiegato come la pensiamo, abbiamo raccontato la nostra su: Il movimento che vogliamo per Bagnoli

mobilitDopo assemblee e confronti con i comitati cittadini e i movimenti del territorio e della città, abbiamo indetto un presidio in Piazza Bagnoli.

MANIFESTO 4 marzo il Governo Renzi a Città della Scienza.. imprenditori e politici all'assalto di Bagnoli! Hanno sabotato la bonifica e privatizzato il litorale.. Ora vogliono svendersi Bagnoli. FERMIAMOLI!! Fuori Città della Scienza e gli speculatori dalla spiaggia! Strappiamo a Fintecna e Caltagirone le aree industriali dismesse! Vogliamo una vera bonifica, la spiaggia pubblica, il parco verde! CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE!

MANIFESTO
4 marzo il Governo Renzi a Città della Scienza.. imprenditori e politici all’assalto di Bagnoli!
Hanno sabotato la bonifica e privatizzato il litorale.. Ora vogliono svendersi Bagnoli.
FERMIAMOLI!!
Fuori Città della Scienza e gli speculatori dalla spiaggia!
Strappiamo a Fintecna e Caltagirone le aree industriali dismesse!
Vogliamo una vera bonifica, la spiaggia pubblica, il parco verde!
CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE!

Cronaca di un (DIS)accordo

  • 9.30: I manifestanti si raggruppano in piazza Bagnoli mentre a Città della Scienza si prepara l’apertura dei cancelli. Tanti gli striscioni che recitano i più disparati slogan; c’è anche un totem indiano fissato al centro della piazza, simbolo del carnevale di Bagnoli 2014.
    In piazza associazioni, comitati, delegazioni dei movimenti di lotta di Bagnoli e di tutta la città.
  • 10.15: Tutte le vie d’accesso alla piazza vengono bloccate, si susseguono interventi al megafono e volantinaggi per chiarire le motivazioni e le posizioni delle persone impegnate in piazza.
  • 12.00: Si decide di partire in corteo per le strade di Bagnoli, passando dall’area pedonale alle strade centrali del quartiere, dalla sede del PD di Bagnoli al mercatino coperto, distribuendo volantini e rilasciando interviste ai giornalisti di alcune testate online e cartacee della città.

il concentramento in p.za Bagnoli

il concentramento in p.za Bagnoli

un momento della manifestazione

un momento della manifestazione

  • 13.oo: Il corteo raggiunge Bagnoli Futura che alla vista dei manifestanti chiude il cancello di ingresso della struttura. Alcune persone riescono ad entrarvi sollevando gli striscioni che hanno caratterizzato il corteo lungo tutto il percorso: Bonifica, Salute e Spiaggia Pubblica.
  • 14.00: Si prova a ritornare a Piazza Bagnoli per concludere il corteo in maniera pacifica, ma le forze del disordine inspiegabilmente provano a fare muro tra i manifestanti e la piazza. Fallito il tentativo di bloccare il corteo, i manifestanti raggiungono finalmente la piazza di corsa per avanzare davanti le camionette poste a blocco della strada.
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la polizia in assetto antisommossa insegue il corteo su via Nuova Bagnoli

il corteo si ricompatta e ritorna in Piazza Bagnoli

il corteo si ricompatta e ritorna in Piazza Bagnoli

All’arrivo nella piazza il corteo si scioglie per ritrovarsi tutti alle ore 16:00 in assemblea al Lido Pola per decidere sul da farsi in vista dell’imminente incontro per la firma, previsto un’ora dopo.

  • 17.00: Si arriva davanti i cancelli di Città della Scienza, parte dei dimostranti riescono ad entrare per osservare la situazione all’interno scortati costantemente dal vigile occhio di alcuni “collaboratori” di Città della Scienza. Un altro gruppo invece attende all’esterno della struttura chiedendo di poter esprimere la propria idea ed esponendo alcuni striscioni di denuncia. Da notare il cospicuo schieramento di forze dell’ordine armate di scudi, caschi e manganelli pronte a disperdere la voce del dissenso perché non si rovini la passerella istituzionale del ministro Giannini e che tutto avvenga senza alcuna voce di dissenso. All’interno come all’esterno non mancano le provocazioni di alcuni individui – dipendenti di Città della Scienza, guardiani, agenti provocatori e imprenditori della zona – ai manifestanti.
  • 18.00: Constatando l’insistenza dei manifestanti i celerini in piazza decidono di cominciare ad intimidire un po’ la folla schierandosi e provando ad avanzare verso di essa. A passo lento arrivano persino a schiacciare contro il muro i manifestanti che inermi indietreggiavano, scatenando inutili tensioni, immotivatamente, in classico stile militare.

In generale, la  partecipazione del pubblico cittadino all’iniziativa di Città della Scienza è comunque stata un flop: la Sala Newton non era riempita che per metà; la gente, quella che è arrivata durante la giornata, è tutta fuori, in giro per la struttura, o già tornata verso casa. Ad animare i padiglioni sono rimasti soltanto i lavoratori di Città della Scienza e la polizia e gli agenti della Digos, impegnati questi ultimi esclusivamente nell’inutile militarizzazione dell’itera area.

la partecipazione in sala Newton

la partecipazione in sala Newton

Dopo le 19.30 arriva la notizia: l’accordo non è stato firmato. Le motivazioni non sono chiare: Regione e Fondazione Idis accusano il sindaco e la sua amministrazione di aver fatto saltare l’accordo vincolando la ricostruzione di Città della Scienza allo sblocco dei fondi per la bonifica del litorale; il vicesindaco Sodano sostiene che è stata invece la Regione a tirarsi indietro, e che i termini dell’accordo fossero già stati stabiliti settimane prima, comprendendo la bonifica.
Il governo, per bocca del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, esprime la sua delusione; arrivano a valanga dichiarazioni di parlamentari e politici dei partiti di governo, addirittura della presidentessa della Camera Laura Boldrini, tutti preoccupati per il mancato accordo e motivati a isolare De Magistris indicandolo come il responsabile del fallimento nell’intesa programmatica. È chiaro che gli interessi “bipartisan” sul rifinanziamento sono notevoli.1959380_10203133568409505_98692760_n

L’ennesimo conflitto istituzionale, l’ennesima situazione di immobilismo, e mentre ognuno – politici, imprenditori, giornalisti – dice la sua, la parola dei cittadini – comitati e movimenti – è ridotta a tifoserie e propaganda.

FOTOGALLERY

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COMMENTI E TWEETS

Noi continuiamo a muoverci! (il commento di un attivista su FB)

RASSEGNA STAMPA

Come primo articolo, cominciamo dall’informazione indipendente: segnaliamo l’ottima cronaca di NapoliMonitor
Città della Scienza, accordo saltato. Cronaca di una giornata infinita

Le dichiarazioni del sindaco De Magistris…

RaiNews
Colpo di scena alla Città della Scienza: salta l’accordo fra Comune e Regione

IlDesk: il Comune pubblica il carteggio dimostrando la responsabilità della Regione nel fallimento dell’accordo (ma per noi… chi è stato è stato… #spiaggiapubblica!)
Il “carteggio” pubblicato dal Comune: c’era l’accordo sulla bonifica di Bagnoli

Le minacce di isolamento di Caldoro
Caldoro: “Il Comune non si isoli, ricostruzione e bonifica due atti separati”

Il CorrMezz
Città della Scienza, salta l’accordo

Repubblica Napoli (non si smentiscono: ancora disinformazione! Raccontano la manifestazione dei comitati come mobilitazione contro la vendita dei suoli…)
Città della scienza, salta l’accordo

Il Mattino (del gruppo Caltagirone..)
De Magistris-Caldoro, c’è l’accordo: venerdì si firma per la ricostruzione di città della scienza

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TERRITORI FUORI DALLA CRISI – DIBATTITO CON A. FUMAGALLI @ LIDO POLA LIBERATO

|| #reddito #welfare #beni comuni || 

venerdì 8 novembre

ore 16.30

Dibattito con Andrea Fumagalli @ Lido Pola liberato

intervengono Giso Amendola e Francesco Festa 

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Il 19 ottobre a Roma eravamo in 70.000, e per la prima volta dietro uno striscione che parlava di reddito.

Siamo convinti che dopo quella giornata sia necessario tornare a parlare sui propri territori, per costruire un “19 ottobre in ogni città”.
E’ in quest’ottica che si inserisce l’incontro di Venerdì 8 ottobre con Andrea Fumagalli, economista, uno dei principali sostenitori della necessità di introdurre un reddito minimo di esistenza, autore tra gli altri di “Lavoro male comune“.
Nell’area flegrea stiamo provando a costruire uno spazio di discussione comune, una piattaforma politica che abbia al centro proprio la questione del reddito. Le realtà e i soggetti politici che si stanno muovendo verso questa direzione sono diversi tra loro, eppure, mantenendo intatte le singole vertenze, abbiamo deciso di mettere al centro questo tema che ci interessa tutte e tutti.

Interviene :
Andrea Fumagalli

con Giso Amendola e Francesco Festa

AltroModo Flegreo, Cortocircuito Flegreo, Quarto Mondo, Bancarotta

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19 OTTOBRE – COMINCIA L’AUTUNNO: CHE LE FOGLIE MORTE CADANO

1069135_685029261510034_113993621_n Contro tutte le aspettative catastrofiche di giornalisti affabulatori e sinistri professionisti della politica, a Roma ieri è stata una grande giornata di mobilitazione.

Oltre 70.000 persone in piazza, tra movimenti di lotta per la casa, No Tav, No Muos, movimenti ambientalisti, studenti, precari, lavoratori e cassintegrati in lotta per il reddito e i diritti sociali: un corteo nutrito, rabbioso e intelligente, che ha resistito alle provocazioni di qualche mentecatto di Casapound e delle forze dell’ordine, senza lasciarsi spezzare mai, puntando dritto all’assedio ai palazzi del potere (Ministeri dell’Economia, del Lavoro, delle Infrastrutture) e all’acampada finale, tutt’ora in corso a Porta Pia. 

Nonostante la demonizzazione messa in atto da parte dei media, per disincentivare la partecipazione alla manifestazione prima e screditare la tenuta in piazza poi, la maturità e l’unità dimostrate nell’arco dell’intera giornata – e oltre – sono dei chiari segnali di un’esigenza sempre più forte e condivisa, quella di una sollevazione generale che abbatta le politiche di Austerity attraverso pratiche di riappropriazione che ci si auspica si moltiplichino incontenibilmente in ogni città e regione. Un pezzo sempre più consistente di questo paese è in movimento per cambiare lo stato di cose attuale, per resistere alla crisi e alla devastazione che il capitalismo impone ai nostri territori e alle nostre vite: l’assedio e l’acampada non sono che il punto di partenza di un incontenibile processo

sociale di partecipazione che va generalizzandosi e allargandosi a macchia d’olio. 

Dalla prima assemblea di stamattina si è ottenuto l’incoraggiante risultato di un tavolo con il Ministro per le Infrastrutture: un incontro incentrato sull’emergenza abitativa, che si terrà martedì con la partecipazione di altri sindaci di svariate grandi città.

Insomma, quest’autunno inaugura degnamente la caduta delle foglie morte.

E non è che l’inizio!

RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VITA!!! 

Nel frattempo, sembrerebbero ben 14 le persone attualmente in stato di fermo: domattina a Piazzale Clodio ci sarà il processo per direttissima agli arrestati a seguito degli scontri di ieri. Ma in questi casi non ci sono né buoni né cattivi:

CELESTE E SARA LIBERE SUBITO!!! 

TUTTI LIBERI, TUTTI LIBERE!!!

#tuttiliberi #19O #tuttiliberi #cominciadesso

Riportiamo di seguito l’appello lanciato in rete dagli attivisti che sono ancora a Porta Pia:

L’acampada di Porta Pia ha bisogno anche del tuo aiuto!

YES WE CAMP! E ABBIAMO BISOGNO ANCHE DI TE!

Vieni in Porta Pia e pianta la tua tenda insieme a noi!

PER FAR FUNZIONARE L’ACAMPADA ABBIAMO BISOGNO DI:

– Tende, sacchi a pelo, cuscini e coperte: tutto quello che può servire ad affrontare la notte.
– Ciabatte, prolunghe e riduzioni elettriche perché l’acampada ha bisogno di essere alimentata a dovere!
– Chiavette internet, pc, smartphone, macchine fotografiche e videocamere, ma sopratutto persone che abbiano voglia di raccontare insieme a noi questa piazza!
– Tavoli e sedie… in in piazza siamo tanti, non solo giovani e precari ma anche famiglie!
– Viveri e beni di prima necessità di qualsiasi tipo e quantità: in piazza è già stata allestita una cucina solidale, vieni a darci una mano!
– Stoffa e bombolette, cartelloni e pennarelli, tutto quello che può aiutarci a raccontare a tutt* le nostre lotte!
– Sopratutto abbiamo bisogno di te e della tua partecipazione, perché uniti si può pretendere la luna.

AIUTACI A FAR GIRARE!
Seguici su #19O

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CHI SEMINA VELENO RACCOGLIE (V)ENDETTA

1391429_578955578818509_327140656_n Oggi abbiamo attraversato con migliaia di persone le strade che portano da Aversa a Giugliano per 15 km. Abbiamo imposto il nostro veto ad un ulteriore tentativo di scempio della nostra terra, nonostante la notizia di ieri della sospensione del bando di gara propedeutico alla costruzione dell’inceneritore.

In Campania c’è movimento, lo dimostrano le continue mobilitazioni che da settimane stanno attraversando la nostra regione: contestazioni a ministri e politici, e lunghi cortei anche in piccoli centri.

Anni di lotte ambientali hanno fatto sì che tutti noi abbiamo acquisito un vocabolario comune sulla questione.

In strada non c’erano solo giuglianesi o abitanti di Aversa ma tutti coloro che sono stati colpiti dalla devastazione ambientale in Campania: i contributi delle lotte portati da Terzigno, da Pianura, da Quarto, da Chiaiano, da Bagnoli, da Benevento, e da Capua, oggi hanno fatto in modo che si creasse una sintesi di tutte le rivendicazioni espresse in un messaggio forte e chiaro diretto a chi sa di essere il mandante della devastazione:

– Basta!  La terra e i suoi prodotti sono avvelenati, i roghi tossici producono un alto livello di tumori e le falde acquifere sono in gran parte inquinate.

E’ arrivato il momento di riprenderci da soli le nostre terre, senza fidarci di nessuno.

 La sfiducia verso le istituzioni, responsabili di gran parte dello sfacelo, è altissima e non a caso oggi attraversando il corteo non abbiamo trovato bandiere di partiti e sindacati.

La sovranità territoriale espressa oggi in questa manifestazione dimostra quanto sia lontana da noi la rappresentanza politica sovranazionale, nazionale, e locale. L’autogoverno dei territori si pone oggi come una delle strade percorribili e possibili per i comitati territoriali; forse questi ultimi già ne stanno sperimentando l’utilità poichè attraverso la loro azione vigiliano e controllano i processi di speculazione sul territorio aprendo spazi di discussione pubblica che prospettano una reale possibil

ità di imporre la bonifica dei territori, dando la possibilità a noi di immaginare le nostre terre in modo diverso: modellate finalmente sui nostri desideri e sui nostri bisogni.

E’ fondamentale oggi più che mai mobilitarci ed essere in tanti, portando così la nostra rabbia nelle prossime giornate di mobilitazione per assediare i veri responsabili di questa situazione disastrosa.

A Napoli il 14 ottobre ci sarà l’assedio alla regione nei pressi dell’ufficio per l’ambiente vicino via Marina. A Roma il 19 ottobre ci sarà invece la giornata nazionale per il diritto al reddito e alla casa, durante la quale ci dirigeremo sotto quegli stessi palazzi che hanno gestito irresponsabilmente e vilmente la questione ambientale in Campania, e per cui siamo una delle regioni più inquinate d’europa.

E’ arrivato il momento di sfogare il nostro dissenso per uscire dalla mediocrità delle nostre vite imposta dall’austerity, e per poter dire con orgoglio e dignità che adesso VOGLIAMO TUTTO: tutto ciò che ci hanno sottratto, # vita, # casa, # reddito e # felicità.

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Zero81

Cantiere sociale QuartoMondo

Bancarotta 2.0 – Lido Pola Liberato

Collettivi Autonomi napoletani

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9 ottobre 2013 · 19:08

Open Sud: musica, lotte, controstorie || Arriva il Festival delle lotte meridionali

Open Sud: musica, lotte, controstorie || Arriva il Festival delle lotte meridionali

Un festival per le lotte meridionali

#stop_precarietà #reddito_garantito #stop_subalternità #riappropriazione #diritto_alla_casa #diritto_alla_salute #antirazzismo #beni_comuni

2-5 ottobre CINODROMO DI Fuorigrotta (Napoli)
viale Kennedy 
(a fianco ex Edenlandia, di fronte Cumana Edenlandia, 500mt Metro Campi Flegrei)

verso le giornate di mobilitazione dal 12 al 19 ottobre contro la precarietà, sul diritto al reddito e alla casa

contatti info.opensud@gmail.com

Open Sud

PROGRAMMA:

Mercoledi 2 ottobre dalle ore 22.

CONCERTO Apertura:

MC MARIOTTO
ALDOLA’ CHIVALA’
MARCO ZURZOLO
CICCIO MEROLLA
BISCA
JOVINE
FOJA
E. GRAGNANIELLO
in aggiornamento delle partecipazioni

ingresso al concerto a sottoscrizione (2 euro)

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giovedì 3 ottobre

– ore 17 workshop:
INSORGENZE METROPOLITANE. STORIA E CARTOGRAFIA DELLE CITTA’ RIBELLI. 
Riflessioni a partire dal testo di David Harvey, “Città ribelli. I movimenti urbani dalla Comune di Parigi a Occupy Wall Street” (Il Saggiatore, Milano, 2013)
a cura di
Antonio Pone (Zero81 – Orizzonti Meridiani)
Bruno Martirani (Quarto Mondo – Orizzonti Meridiani)
Danilo Caracciolo (Aula LP Lettere Precarie – Orizzonti Meridiani)

– ore 20.30 Talk:
CONTROSTORIE“:
Orizzonti Meridiani, i sud e le lotte del Mediterraneo: tra linguaggi del potere e delegittimazione politica per una storia dei movimenti e delle lotte subalterni”

Francesco Festa (Orizzonti Meridiani)- discussant
Francesco Caruso (ricercatore precario)
Fulvio Massarelli (InfoAut, autore de “La collera della casbah. Voci di rivoluzione a Tunisi”)
Luca Persico “Zulù” (99 Posse crew)
Franco Piperno (Orizzonti Meridiani)
bennato opensudOre 22.00: CONCERTO

ForeMare
FRANCESCO DI BELLA – Ballads

EUGENIO BENNATO in concerto

ingresso del concerto a sottoscrizione (5 euro)

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Venerdi 4 ottobre

– ore 17.00 workshop:
“DENTRO-CONTRO E OLTRE LA METROPOLI
pratiche di riappropriazione diretta e riflessioni per abitare il conflitto”,
a cura di Magnammece o pesone.

– ore 17.00 workshop, ore 20.30 il Talk:
“ROMPERE L’AUSTERITY. Cooperazione del lavoro vivo, Reddito garantito e riappropriazione dei servizi per liberarci dal ricatto”

Giso Amendola (Orizzonti Meridiani) – discussant
Marco Bascetta (Il Manifesto)
OZ Officine Zero (Roma)
Cantieri Megaride (Napoli)
Comitato Cassintegrati FIAT Pomigliano
Terre Comuni Calabria
Realtà precarie della Campania
nccp opensudOre 22:00 CONCERTO

E ZEZI 
NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE in concerto

ingresso del concerto a sottoscrizione (5 euro)

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Sabato 5 ottobre

– Ore 17 workshop sulle lotte studentesche a cura del Collettivo studenti Autonomi Napoli e della rete StudAut

– Ore 17.00 workshop – ore 20.30 TALK:

Lotte ambientali e diritto al territorio, verso l’autogoverno del ‘comune‘”

Luca Recano (Orizzonti Meridiani) – discussant
Movimento No Gas – CSOA Tempo Rosso (Alto Casertano)
Lab. Bancarotta_ Bagnoli (Napoli)
Comitato NoTriv – CSA Depistaggio (Benevento)
Comitato NoMous – CS ExKarcere, CS Anomalia (Palermo)
SPA Arrow (Cosenza)
Comitati ambientalisti campani

Dalle ore 22.00

REGGAE AGAINST AUSTERITY
Pmk family

ingresso della dancehall a sottoscrizione (2 euro)

area stand, web zone, istallazioni, info-point
precari, collettivi, reti, comitati, comunità

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Qui i materiali di presentazione degli incontri principali:

https://www.facebook.com/groups/precari/doc/544994935555771/

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