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13 giugno, ore 17: #PrendiSpazio al Lido Pola – Assemblea verso la gestione comunitaria dello spazio

Il Lido Pola era uno stabile abbandonato da circa 20 anni, lasciato al degrado strutturale, igienico-sanitario e sociale : il 17 maggio 2013 è stato occupato dal collettivo Bancarotta 2.0 per bloccarne la svendita e la privatizzazione, nonché per cominciare un percorso di riappropriazione e di recupero sociale della struttura, con interventi di riqualificazione e messa in sicurezza.

#PrendiSpazio

Questo processo di partecipazione ed auto-organizzazione dal basso ha prodotto dei progressi in fatto di smaltimento dei rifiuti, interventi di messa in sicurezza dei solai e di impermeabilizzazione del tetto, installazione di porte, finestre, servizi, attrezzature per garantire la vivibilità e l’ accessibilità della struttura a tutti.

Attraverso la realizzazione di attività sociali e politiche, artistiche e culturali (assemblee, dibattiti, concerti, esposizioni, presentazione di libri, cineforum, teatro, mostre corsi, laboratori, stage e molto altro ancora) e la partecipazione attiva di coloro che le attraversano, vogliamo dare nuova destinazione d’ uso ad uno dei tantissimi spazi abbandonati di Bagnoli, un quartiere in cui governi ed amministrazioni negli ultimi decenni hanno lasciato spazio solo ad inquinamento, speculazione economica e svendita dei beni pubblici, invece di soddisfare i bisogni e i desideri di chi lo abita.

Tale processo, nonostante l’arrivo delle solite misure repressive, è stato portato da subito all’attenzione del Comune di Napoli e dell’Agenzia del Demanio (proprietaria dello stabile) con la proposta di trovare le modalità per realizzare una gestione partecipata nonché l’auto-recupero della struttura e la bonifica delle aree circostanti dai rifiuti, a partire dal trasferimento dello stabile dalla gestione demaniale a quella comunale.

Al dialogo con le istituzioni sono, però, seguiti pochi fatti concreti: il sito è ancora da bonificare, l’acquisizione da parte del Comune di Napoli è in fase di completamento, non esiste una progettualità né un interesse politico forte nel valorizzare il percorso di partecipazione e di autorecupero costruendo le condizioni per la sua continuità. Dopo due anni di dialogo vogliamo proseguire il percorso senza aspettare, come abbiamo sempre fatto. Stavolta mettiamo al centro la gestione e la progettualità sul futuro del Lido Pola, a partire dalla partecipazione.

Nonostante la forte solidarietà dimostrata in questi anni da abitanti del quartiere e dai movimenti cittadini, sentiamo la necessità di ampliare e condividere la gestione dello spazio con tutte le persone che in questi mesi hanno attraversato, pensato, vissuto, o anche solo sbirciato quanto realizzato finora al Lido Pola: agli attivisti, alle associazioni, agli artisti, ai precari, ai lavoratori, ai disoccupati, agli insegnanti, ai ricercatori, agli studenti e a tutte le persone interessate alla gestione partecipata e comunitaria di una struttura che è una risorsa dell’intera città.

Così come avviene in tanti spazi che in questi anni sono stati occupati e restituiti alla città (l’ex asilo Filangieri, il Giardino di Materdei, Villa Medusa, il convento di S. Fede liberata, il Parchetto di Soccavo, e così via), si vuole proporre un’idea di uso lontana dalla gestione privatistica e dalla logica del profitto connessa ai bisogni e alle lotte dei territori, costruendo reti di solidarietà e mutualismo, facendo della nostra esperienza comune una concreta alternativa politica e culturale alla distruzione del welfare, dei servizi, alla chiusura degli spazi di socialità. Farsi, insomma, anticorpi contro il dilagare di fascismo, razzismo, securitarismo, individualismo, e promuovere insieme un modo diverso di vivere i territori e le relazioni.

Invitiamo tutte/i sabato 13 giugno alle 17:00 al Lido Pola per partecipare, con proposte per nuove attività o per rilanciare le iniziative che sono state realizzate al Lido Pola in questi anni, al dibattito sul percorso di costruzione di un’assemblea di gestione comunitaria.

Sostieni gli spazi sociali, sostieni il Lido Pola: #PrendiSpazio anche tu!

Bancarotta 2.0

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13 giugno, ore 17: #PrendiSpazio al Lido Pola – Assemblea verso la gestione comunitaria dello spazio

#PrendiSpazio

Il Lido Pola era uno stabile abbandonato da circa 20 anni, lasciato al degrado strutturale, igienico-sanitario e sociale : il 17 maggio 2013 è stato occupato dal collettivo Bancarotta 2.0 per bloccarne la svendita e la privatizzazione, nonché per cominciare un della struttura, con interventi di riqualificazione e messa in sicurezza.

Questo processo di partecipazione ed auto-organizzazione dal basso ha prodotto dei progressi in fatto di smaltimento dei rifiuti, interventi di messa in sicurezza dei solai e di impermeabilizzazione del tetto, installazione di porte, finestre, servizi, attrezzature per garantire la vivibilità e l’accessibilità della struttura a tutti.

Attraverso la realizzazione di attività sociali e politiche, artistiche e culturali (assemblee, dibattiti, concerti, esposizioni, presentazione di libri, cineforum, teatro, mostre corsi, laboratori, stage e molto altro ancora) e la partecipazione attiva di coloro che le attraversano, vogliamo dare nuova destinazione d’uso ad uno dei tantissimi spazi abbandonati di Bagnoli, un quartiere in cui governi ed amministrazioni negli ultimi decenni hanno lasciato spazio solo ad inquinamento, speculazione economica e svendita dei beni pubblici, invece di soddisfare i bisogni e i desideri di chi lo abita.

Tale processo, nonostante l’arrivo delle solite misure repressive, è stato portato da subito all’attenzione del Comune di Napoli e dell’Agenzia del Demanio (proprietaria dello stabile) con la proposta di trovare le modalità per realizzare una gestione partecipata nonché l’auto-recupero della struttura e la bonifica delle aree circostanti dai rifiuti, a partire dal trasferimento dello stabile dalla gestione demaniale a quella comunale.

Al dialogo con le istituzioni sono, però, seguiti pochi fatti concreti: il sito è ancora da bonificare, l’acquisizione da parte del Comune di Napoli è in fase di completamento, non esiste una progettualità né un interesse politico forte nel valorizzare il percorso di partecipazione e di autorecupero costruendo le condizioni per la sua continuità. Dopo due anni di dialogo vogliamo proseguire il percorso senza aspettare, come abbiamo sempre fatto. Stavolta mettiamo al centro la gestione e la progettualità sul futuro del Lido Pola, a partire dalla partecipazione.

Nonostante la forte solidarietà dimostrata in questi anni da abitanti del quartiere e dai movimenti cittadini, sentiamo la necessità di ampliare e condividere la gestione dello spazio con tutte le persone che in questi mesi hanno attraversato, pensato, vissuto, o anche solo sbirciato quanto realizzato finora al Lido Pola: agli attivisti, alle associazioni, agli artisti, ai precari, ai lavoratori, ai disoccupati, agli insegnanti, ai ricercatori, agli studenti e a tutte le persone interessate alla gestione partecipata e comunitaria di una struttura che è una risorsa dell’intera città.

Così come avviene in tanti spazi che in questi anni sono stati occupati e restituiti alla città (l’ex asilo Filangieri, il Giardino di Materdei, Villa Medusa, il convento di S. Fede liberata, il Parchetto di Soccavo, e così via), si vuole proporre un’idea di uso lontana dalla gestione privatistica e dalla logica del profitto, connessa ai bisogni e alle lotte dei territori, costruendo reti di solidarietà e mutualismo, facendo della nostra esperienza comune una concreta alternativa politica e culturale alla distruzione del welfare, dei servizi, alla chiusura degli spazi di socialità. Per farsi, insomma, anticorpi contro il dilagare di fascismo, razzismo, securitarismo, individualismo, e promuovere insieme un modo diverso di vivere i territori e le relazioni.

Invitiamo tutte/i sabato 13 giugno alle 17:00 al Lido Pola per partecipare, con proposte per nuove attività o per rilanciare le iniziative che sono state realizzate al Lido Pola in questi anni, al dibattito sul percorso di costruzione di un’assemblea di gestione comunitaria.

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Bancarotta 2.0

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Strappiamo il Lido Pola alla speculazione e restituiamolo alla città! Il voto in consiglio comunale…

In questo periodo verrà discussa in consiglio comunale la delibera per l’acquisizione dell’ex Lido Pola – uno stabile di proprietà demaniale abbandonato da oltre 10 anni, e ridotto per molto tempo ad una discarica abusiva, costruito sulla Spiaggia di coroglio negli anni ’50 e divenuto col tempo un punto di riferimento per la socialità del territorio e della città – e di un pacchetto di altri beni del patrimonio pubblico demaniale. Un passaggio fondamentale per bloccare i processi di svendita e speculazione su tali beni, sottrarli all’abbandono e agli abusi, ma un passaggio ancora insufficiente se non viene interpretato come la condizione per restituire effettivamente questi beni alla città, attivando processi di riprogettazione partecipata dell’uso di questi spazi che rispondano ai bisogni sociali che dai territori e dai conflitti sociali si esprimono e si sviluppano.DSC_0245
Da più di un anno il Lido Pola é oggetto di una bonifica, sociale ed ambientale, ad opera della comunità di bancarotta e degli abitanti del territorio che si oppongono alle politiche di svendita, privatizzazione e cementificazione del patrimonio pubblico e naturale dell’ area occidentale della città di Napoli.
Una bonifica “dal basso” cominciata con l’occupazione e proseguita con l’autogestione e l’autorecupero dello spazio. Un’operazione che ha incontrato non pochi ostacoli e difficoltà, e anche qualche nemico: come gli ex concessionari privati, che dopo anni di abbandono, poche ore dopo l’occupazione dello stabile, si sono ricordati di quel luogo tanto meraviglioso quanto distrutto, per rivendicarne i diritti in nome della sua messa a reddito, per conto di un contenzioso giudiziario con l’Agenzia del Demanio.
Noi come collettivo di Bancarotta 2.0 abbiamo protestato sia nei confronti del Demanio, che chiamando in causa il Comune di Napoli, affinchè si impedisse che dopo anni di abbandono e degrado – mal sopportato anche dagli abitanti del quartiere di Coroglio – la struttura finisse di nuovo nelle mani dei privati, aggiungendo un altro tassello alla privatizzazione e alla messa a profitto del litorale Coroglio-Bagnoli: uno scempio di commercializzazione selvaggia che gli abitanti hanno dovuto subire in questi anni, accanto alla mancata bonifica e al disastro delle politiche di riqualificazione dell’area post-industriale.
Abbiamo subito per questo prima minacce e intimidazioni, poi anche le denunce. E ancora oggi serpeggia, anche in ambito istituzionale, nel consiglio comunale, la volontà di bloccare questo processo sbandierando una presunta legalità vuota e arrogante, ma di fatto coprendo gli interessi della speculazione privata e dei veri “abusivi” di questa città! Lo sappiamo e non ci spaventa, anzi ci dà ancora più coraggio e determinazione nel proseguire il percorso.

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La struttura del Lido Pola, rimasta per anni fatiscente e abbandonata, oggi rivive con decine di attività – concerti, proiezioni, assemblee, laboratori, corsi, reading, spettacoli teatrali, mostre, dibattiti, cineforum – completamente autogestite, grazie alla fatica e alla determinazione di una comunità che lo anima.
Attraverso lenti ma inesorabili interventi di manutenzione questa stessa comunità procede da un anno e mezzo all’autorecupero della struttura, per restituirla pezzo dopo pezzo all’uso comunitario.

Riteniamo, oggi come all’indomani dell’occupazione, un passaggio fondamentale l’acquisizione dell’ex Lido Pola nel patrimonio pubblico da parte del Comune di Napoli per sottrarlo alla speculazione in atto e dare una risposta agli abitanti del quartiere che dia la possibilità di immaginare e praticare uno sviluppo alternativo e sostenibile delle risorse del territorio, a partire dalla bonifica dei suoli e del mare , la realizzazione della spiaggia pubblica come richiesto dal referendum cittadino promosso dal comitato una spiaggia per tutti , del grande parco urbano. Un passaggio – lo ripetiamo – fondamentale ma non sufficiente.
Per noi questa è la condizione per avviare – assieme alla comunità di Bancarotta 2.0 e del Lido Pola, agli abitanti del borgo di Coroglio, dei quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta e Cavalleggeri, e al tessuto associativo culturale e di movimento sul territorio – una effettiva riprogettazione partecipata dello spazio e del suo uso comune, a partire dai bisogni sociali e dalle lotte che questo territorio esprime.

L’acquisizione del Lido Pola e degli altri beni demaniali rappresenterebbe quindi un primo importante risultato non solo per la nostra comunità, ma per quanti condividono un’idea di città fuori dalle logiche del profitto e della rendita, della speculazione, della cementificazione, e che vogliono contrastare il degrado, la povertà, l’emarginazione e la distruzione del welfare, con la lotta e la conquista di spazi sociali. Un processo di crescita che si nutre dei conflitti, che stanno fuori dal perimetro istituzionale, e che senza necessariamente pontificare di beni comuni e partecipazione, sperimenta qui ed ora la riappropriazione sociale di spazi e tempi di vita.

Vogliamo dunque porre l’attenzione e vigilare sull’acquisizione nel patrimonio comunale del Lido Pola e delle altre strutture e, insieme, mobilitarci per attivare percorsi di partecipazione e di lotta per restituirli alla città, attraverso modelli di riprogettazione partecipata e attraverso tutte le sperimentazioni creative e organizzate che le lotte saranno in grado di produrre in città.

Bancarotta 2.0 – Lido Pola liberato

FB (pagina): Bancarotta

FB (pagina): Bancarotta Bagnoli

TWITTER: Bancarotta Bagnoli (@banca_rotta)

EMAIL: bancarotta.bagnoli@gmail.com

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Territori e Resistenze vs #SbloccaItalia

TERRITORI E RESISTENZE vs #SBLOCCAITALIA

Il 30 ottobre al Lido Pola il comitato NO TRIV dell’Irpinia insieme al collettivo Bancarotta presentano una serata ad alto contenuto territoriale.

Con un solo provvedimento il governo non eletto di Renzi vuole cancellare 20 anni di lotte dei comitati e dei cittadini di tutta Italia per la tutela della salute e l’ambiente.
Un unico scopo: togliere alle comunita’ territoriali il potere di decidere sul proprio futuro e speculare indisturbati.

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verso il 7 novembre #Renzi statt’ a’ cas!

[https://www.facebook.com/events/1543610899191000/]

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—————————————————————–
H18.00
Proiezione e presentazione del documentario a cura degli autori:
“L’ORO VERO” – Resistenze contadine alla devastazione del territorio
[ http://vimeo.com/98623910 ]

H19.30
Dibattito [Lo sblocca Italia vs Altri modelli di sviluppo]
Francesco Masi – Coordinamento Naz. NO TRIV
Massimo Di Dato – Assise Cittadina di Bagnoli
Antonello Petrillo – Sociologo urbano
[https://dl.dropboxusercontent.com/u/25493772/RottamaItalia.pdf ]

H 21.00
Irpinia Street FOOD & BEVERAGE:
IL LUSSO AL POPOLO [CENA D’AUTORE ANTICRISI].
Gli chef d’Irpinia contro le trivellazioni petrolifere ci delizieranno con ri-elaborazioni dei migliori piatti irpini.
[https://www.facebook.com/745656132139776/photos/a.747904001914989.1073741830.745656132139776/793037214068334/?type=1&theater]

DUBWISE FROM IRPINIA.
H 22.30
JAMBASSA liveset feat. REDDOG e BOOMBUZZ (from Funky Pushertz) live set
+ DJ SET
[http://www.youtube.com/watch?v=ZZUHZVWy-CI]

#7nov FERMIAMO RENZI E LO #SBLOCCAITALIA

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verso il 7 novembre #Renzi statt’ a’ cas!

NOI CON LE MANI, L’ESPERIENZA E LA TERRA, LORO CON IL CEMENTO, LE NOCIVITA’ E IL PROFITTO!

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Un anno di liberazione del LidoPola: Il programma completo

In occasione dell’anno di liberazione del Lido Pola, immobile di proprietà demaniale abbandonato al degrado per più di venti anni, il collettivo Bancarotta 2.0 presenta le attività che si svolgeranno nel fine settimana di Venerdì 16, Sabato 17 e Domenica 18 Maggio.

TERRITORI FUORI DALLA CRISI [16/17/18 maggio]
| Festa della pirateria flegrea
| 3 giorni di iniziative_musica_dibattiti_proiezioni_fotografia_cucina
| 1 anno di liberazione del Lido Pola

3 giorni di festa: iniziative, musica, dibattiti, proiezioni, fotografia, cucina per festeggiare un anno di occupazione e recupero sociale dello spazio del Lido Pola, per rilanciare il progetto di lotta per la bonifica sociale dei nostri territori a partire dalle autogestioni, dalla partecipazione attiva, dai conflitti sul territorio, per incontrare le tante e i tanti che hanno contribuito al rilancio dell’opposizione sociale in città, per ragionare di sud, reddito, riappropriazioni, subalternità.

festa della pirateria flegrea

-TERRITORI FUORI DALLA CRISI-
Festa della pirateria flegrea

>>> Ven 16 Maggio 2014 <<<

> H.21.00
CENA SOCIALE
a cura della CucinaSociale del Lido Pola
> H.22.00
MUSICA
::: Slivovitz [live]
::: Roy Cleveland + Sound and Vision Lab [live & videoperformance]


 

>>> Sab 17 Maggio 2014 <<<

> H.16.00
SGUARDI SUL PAESAGGIO
passeggiata fotografica e studio sul paesaggio, l’abbandono e i luoghi dismessi da Nisida a Coroglio con
::: Luciano Ferrara
> H.18.00
BRIGANTI O EMIGRANTI
presentazione del libro “Briganti o Emigranti. Sud e movimenti tra conricerca e studi subalterni”
[a cura di Orizzonti Meridiani, ed. Ombre Corte]
dibattito sulle trasformazioni socio-urbane dell’area flegrea con
::: Giso Amendola – Professore Ordinario di Sociologia del Diritto all’Università di Salerno
::: Antonello Petrillo – Docente di Sociologia all’Università Suor Orsola Benincasa
::: Massimo Di Dato – attivista comitato “Una spiaggia per tutti”
::: Emilio Gardini – Sociologo
::: Francesco Festa – Orizzonti Meridiani
partecipano: Orizzonti Meridiani, Cantiere Sociale Quarto Mondo, Zero81, Lab. pol. Iskra
> H.21.00
CENA SOCIALE
a cura della CucinaSociale del Lido Pola
> H.22.00
MUSICA
::: Mescla [live]
::: AldolàChivalà [dj set]


>>> Dom 18 Maggio 2014 <<<

> H.14.00
PRANZO SOLIDALE
presentazione dell’esperienza del G.A.S. (gruppo d’acquisto solidale) ‘A Casarella
a cura della Casa del Popolo di Fuorigrotta 

Il pranzo sarà preparato con i prodotti biologici del G.A.S. e prevede il seguente menù:
— pasta fresca con zucchine e pecorino grattugiato
— tagliere di formaggi tipici con marmellate bio fatte in casa
> H.16.00
PIANO SREGOLATORE vs SPECULAZIONE E DEVASTAZIONE
giochiamo a scoprire e riprogettare dal basso la mappa dello sviluppo urbano dell’area occidentale di Napoli 
> H.18.00
STALKING BAGNOLI. “UN INCENDIO CHE DURA DA 20 ANNI”
proiezione di estratti video di “Stalking Bagnoli” a cura di InsuTv
a seguire talk con:
::: Mauro Forte – comitato “Una spiaggia per tutti”
::: Riccardo Rosa – NapoliMonitor 
::: Nicola Angrisano – InsuTv
partecipano voci e protagonisti delle lotte territoriali, Comitato Bonifichiamo Bagnoli 
> H.20.45
PROIEZIONE
38a giornata di campionato
Verona – Napoli


|AREA STAND|
– L’Anguilla – giornalino in movimento
– NapoliMonitor

Bancarotta 2.0_LidoPolaLiberato – Via Nisida, 24
LUNGA VITA AGLI SPAZI SOCIALI!

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#4Mar Cronaca di un (Dis)accordo

Le dichiarazioni dei politici e la stampa hanno in gran parte oscurato o travisato il senso di una giornata, che non è iniziata e finita dentro il perimetro di Città della Scienza. Vogliamo raccontare come abbiamo vissuto noi la giornata del 4 marzo.

#bonifica #salute #spiaggiapubblica

#bonifica #salute #spiaggiapubblica

Il 4 marzo, ad un anno esatto dall’incendio, a Città della Scienza tornano le sirene della ricostruzione in loco: politici, imprenditori e lobby si nascondono dietro il millantato prestigio della struttura per mettere una pietra tombale sulla realizzazione della spiaggia pubblica, chiesta da 14.000 cittadini napoletani, e per garantire l’ennesima grande operazione speculativa sul litorale bagnolese, in barba alla salute dei cittadini, ai piani urbanistici, alla tutela dell’ambiente e al buon senso. 64 milioni di € per ostinarsi a ricostruire Città della Scienza sulla spiaggia, laddove le scuole cadono a pezzi, mancano i servizi (chiudono scuole, ambulatori, trasporti etc.): l’ennesimo schiaffo ai bagnolesi e ai napoletani. Avevamo spiegato come la pensiamo, abbiamo raccontato la nostra su: Il movimento che vogliamo per Bagnoli

mobilitDopo assemblee e confronti con i comitati cittadini e i movimenti del territorio e della città, abbiamo indetto un presidio in Piazza Bagnoli.

MANIFESTO 4 marzo il Governo Renzi a Città della Scienza.. imprenditori e politici all'assalto di Bagnoli! Hanno sabotato la bonifica e privatizzato il litorale.. Ora vogliono svendersi Bagnoli. FERMIAMOLI!! Fuori Città della Scienza e gli speculatori dalla spiaggia! Strappiamo a Fintecna e Caltagirone le aree industriali dismesse! Vogliamo una vera bonifica, la spiaggia pubblica, il parco verde! CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE!

MANIFESTO
4 marzo il Governo Renzi a Città della Scienza.. imprenditori e politici all’assalto di Bagnoli!
Hanno sabotato la bonifica e privatizzato il litorale.. Ora vogliono svendersi Bagnoli.
FERMIAMOLI!!
Fuori Città della Scienza e gli speculatori dalla spiaggia!
Strappiamo a Fintecna e Caltagirone le aree industriali dismesse!
Vogliamo una vera bonifica, la spiaggia pubblica, il parco verde!
CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE!

Cronaca di un (DIS)accordo

  • 9.30: I manifestanti si raggruppano in piazza Bagnoli mentre a Città della Scienza si prepara l’apertura dei cancelli. Tanti gli striscioni che recitano i più disparati slogan; c’è anche un totem indiano fissato al centro della piazza, simbolo del carnevale di Bagnoli 2014.
    In piazza associazioni, comitati, delegazioni dei movimenti di lotta di Bagnoli e di tutta la città.
  • 10.15: Tutte le vie d’accesso alla piazza vengono bloccate, si susseguono interventi al megafono e volantinaggi per chiarire le motivazioni e le posizioni delle persone impegnate in piazza.
  • 12.00: Si decide di partire in corteo per le strade di Bagnoli, passando dall’area pedonale alle strade centrali del quartiere, dalla sede del PD di Bagnoli al mercatino coperto, distribuendo volantini e rilasciando interviste ai giornalisti di alcune testate online e cartacee della città.

il concentramento in p.za Bagnoli

il concentramento in p.za Bagnoli

un momento della manifestazione

un momento della manifestazione

  • 13.oo: Il corteo raggiunge Bagnoli Futura che alla vista dei manifestanti chiude il cancello di ingresso della struttura. Alcune persone riescono ad entrarvi sollevando gli striscioni che hanno caratterizzato il corteo lungo tutto il percorso: Bonifica, Salute e Spiaggia Pubblica.
  • 14.00: Si prova a ritornare a Piazza Bagnoli per concludere il corteo in maniera pacifica, ma le forze del disordine inspiegabilmente provano a fare muro tra i manifestanti e la piazza. Fallito il tentativo di bloccare il corteo, i manifestanti raggiungono finalmente la piazza di corsa per avanzare davanti le camionette poste a blocco della strada.
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la polizia in assetto antisommossa insegue il corteo su via Nuova Bagnoli

il corteo si ricompatta e ritorna in Piazza Bagnoli

il corteo si ricompatta e ritorna in Piazza Bagnoli

All’arrivo nella piazza il corteo si scioglie per ritrovarsi tutti alle ore 16:00 in assemblea al Lido Pola per decidere sul da farsi in vista dell’imminente incontro per la firma, previsto un’ora dopo.

  • 17.00: Si arriva davanti i cancelli di Città della Scienza, parte dei dimostranti riescono ad entrare per osservare la situazione all’interno scortati costantemente dal vigile occhio di alcuni “collaboratori” di Città della Scienza. Un altro gruppo invece attende all’esterno della struttura chiedendo di poter esprimere la propria idea ed esponendo alcuni striscioni di denuncia. Da notare il cospicuo schieramento di forze dell’ordine armate di scudi, caschi e manganelli pronte a disperdere la voce del dissenso perché non si rovini la passerella istituzionale del ministro Giannini e che tutto avvenga senza alcuna voce di dissenso. All’interno come all’esterno non mancano le provocazioni di alcuni individui – dipendenti di Città della Scienza, guardiani, agenti provocatori e imprenditori della zona – ai manifestanti.
  • 18.00: Constatando l’insistenza dei manifestanti i celerini in piazza decidono di cominciare ad intimidire un po’ la folla schierandosi e provando ad avanzare verso di essa. A passo lento arrivano persino a schiacciare contro il muro i manifestanti che inermi indietreggiavano, scatenando inutili tensioni, immotivatamente, in classico stile militare.

In generale, la  partecipazione del pubblico cittadino all’iniziativa di Città della Scienza è comunque stata un flop: la Sala Newton non era riempita che per metà; la gente, quella che è arrivata durante la giornata, è tutta fuori, in giro per la struttura, o già tornata verso casa. Ad animare i padiglioni sono rimasti soltanto i lavoratori di Città della Scienza e la polizia e gli agenti della Digos, impegnati questi ultimi esclusivamente nell’inutile militarizzazione dell’itera area.

la partecipazione in sala Newton

la partecipazione in sala Newton

Dopo le 19.30 arriva la notizia: l’accordo non è stato firmato. Le motivazioni non sono chiare: Regione e Fondazione Idis accusano il sindaco e la sua amministrazione di aver fatto saltare l’accordo vincolando la ricostruzione di Città della Scienza allo sblocco dei fondi per la bonifica del litorale; il vicesindaco Sodano sostiene che è stata invece la Regione a tirarsi indietro, e che i termini dell’accordo fossero già stati stabiliti settimane prima, comprendendo la bonifica.
Il governo, per bocca del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, esprime la sua delusione; arrivano a valanga dichiarazioni di parlamentari e politici dei partiti di governo, addirittura della presidentessa della Camera Laura Boldrini, tutti preoccupati per il mancato accordo e motivati a isolare De Magistris indicandolo come il responsabile del fallimento nell’intesa programmatica. È chiaro che gli interessi “bipartisan” sul rifinanziamento sono notevoli.1959380_10203133568409505_98692760_n

L’ennesimo conflitto istituzionale, l’ennesima situazione di immobilismo, e mentre ognuno – politici, imprenditori, giornalisti – dice la sua, la parola dei cittadini – comitati e movimenti – è ridotta a tifoserie e propaganda.

FOTOGALLERY

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COMMENTI E TWEETS

Noi continuiamo a muoverci! (il commento di un attivista su FB)

RASSEGNA STAMPA

Come primo articolo, cominciamo dall’informazione indipendente: segnaliamo l’ottima cronaca di NapoliMonitor
Città della Scienza, accordo saltato. Cronaca di una giornata infinita

Le dichiarazioni del sindaco De Magistris…

RaiNews
Colpo di scena alla Città della Scienza: salta l’accordo fra Comune e Regione

IlDesk: il Comune pubblica il carteggio dimostrando la responsabilità della Regione nel fallimento dell’accordo (ma per noi… chi è stato è stato… #spiaggiapubblica!)
Il “carteggio” pubblicato dal Comune: c’era l’accordo sulla bonifica di Bagnoli

Le minacce di isolamento di Caldoro
Caldoro: “Il Comune non si isoli, ricostruzione e bonifica due atti separati”

Il CorrMezz
Città della Scienza, salta l’accordo

Repubblica Napoli (non si smentiscono: ancora disinformazione! Raccontano la manifestazione dei comitati come mobilitazione contro la vendita dei suoli…)
Città della scienza, salta l’accordo

Il Mattino (del gruppo Caltagirone..)
De Magistris-Caldoro, c’è l’accordo: venerdì si firma per la ricostruzione di città della scienza

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Tutta la settimana di Carnevale: laboratori, presentazioni e mobilitazioni

24/02 h18.30 Laboratori di Chitarra, Percussioni e Batteria

25/02 h18.30 Laboratorio  Teatrale di Esplorazione corporea ed emozionale  @ Lido Pola liberato

26/02 h16.30 Laboratorio Creativo per il Carnevale a Bagnoli @ Lido Pola liberato

26/02 h21.30 Remember me? ’94-’14…. Bill Hicks night @ Lido Pola liberato

27/02 h17.30\19.30 Sportello informativo Comitato BonifichiamoBagnoli @ Lido Pola liberato

27/02 h20.00 Corso di Danze Balcaniche @ Lido Pola liberato

27/02 h20.30 Cena Sociale con Proiezione Europa League “Napoli – Swansea”

28/02 h22.00  Presentazione Video di Sasà Cosenza “Malasciorta” e “A terra Madre”
 03/03 H22.00 CARNEVAL TRASH PARTY !
Sostieni gli Spazi Sociali, SOSTIENI BANCAROTTA!!!!
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IL MOVIMENTO CHE VOGLIAMO PER BAGNOLI

Un po’ di pazienza, e cerchiamo di spiegare e chiarire alcune cose che ci premono…
Apprendiamo da una frenetica attività di marke(t)ting che ci sarebbe una Napoli in Movimento, che vorrebbe aprire una nuova era: l’Era del Riqualificare.
Cosa si nasconde dietro questo accattivante logo? Qualcosa si muove dietro l’ennesima “kermesse” di musica e spettacolo bagnolesi, che esalta le “Magnifiche sorti et progressive” del nostro amato quartiere: Riqualificazione, Green Economy, Movida, Turismo e Mobilità.
Ci fidiamo del nostro intuito e con un po’ di esperienza e tiriamo a indovinare: cominciamo ovviamente dalle cose più urgenti in questo periodo di crisi, ossia dalla Movida!!!

Sono spuntati come funghi in questi anni i locali notturni, sul litorale che va da Coroglio a Pozzuoli, e molti di questi vanno davvero forte. Nel fine settimana e durante tutta l’estate l’intera zona si riempie fino al collasso di automobili e di decibel. I pionieri di questa geniale idea di sviluppo per il quartiere, che a loro dire ripaga con centinaia di posti di lavoro le notti insonni dei bagnolesi, il traffico, i disagi e la negazione dell’accesso al mare, sono oggi gli animatori di questo movimento. Ma questi signori lo sono stati anche ieri e l’altro ieri, e sono sempre gli stessi: sono gli amici di quelli che Bagnoli l’hanno governata, insieme alla città e alla regione. Sono quelli che hanno sottoscritto gli accordi, investito i soldi, costruito, disposto sui posti di lavoro, distribuito meriti, demeriti e diviso i soldi.

La movida l’hanno fatta dunque, il turismo invece ancora non gliel’hanno fatto fare: ma alberghi, casinò, porti turistici riempiono le fantasie di questi signori da anni, spesso tradite sui trafiletti dei giornali. Peccato che molte di queste idee siano delle sciocchezze irrealizzabili – data la straccioneria degli imprenditori italiani – oltre a essere fuori da qualsiasi vincolo normativo e a rappresentare un pericolo ulteriore per l’impatto sul paesaggio e sull’ambiente, e un’ingiustizia per tutti i napoletani che vorrebbero semplicemente accedere a una splendida, naturale e gratuita risorsa di tutti come il mare che bagna la nostra città. Qualcuno lo ha capito e dunque ci tiene ad aggiustare il tiro: movida e turismo sì, ma con la Green Economy (del resto ogni economy è green: sia quella che fa girare i verdoni, sia quella di chi al verde ci sta… ); un’espressione che è diventata un grande lasciapassare: basta pronunciarla e tutti ti danno fiducia.
Poi c’è la Mobilità: che vogliano risolvere il problema del trasporto pubblico in Campania? O si tratta dell’ennesima pista ciclabile? Qualcuno addirittura vuole riciclare i binari della ferrovia del vecchio cantiere.. per farne cosa? Una pista ri-ciclabile?
Infine c’è la Riqualificazione. Qual è qui il modello a cui mirare: quello di Bagnoli Futura SpA? La società di trasformazione urbana – che doveva bonificare, riqualificare e rivendere i terreni dell’ex area industriale, i cui vertici delle passate amministrazioni sono finiti sotto inchiesta per truffa e disastro ambientale, i cui terreni ed edifici sono stati posti sotto sequestro e poi misteriosamente dissequestrati in parte, e che nonostante i suoi totali fallimenti (la mancata bonifica e le inaugurazioni-pagliacciate della Porta del Parco e quelle mai fatte come il Parco dello sport, la mancata valorizzazione, l’aggravamento dell’inquinamento e lo sperpero di denaro pubblico) è stata ulteriormente finanziata in questi anni dalle amministrazioni comunali – fa certamente scuola.
Ma anche gli arenili non sono stati da meno: hanno dimostrato che non serve fare le bonifiche integrali rispettando i vincoli, ma che è possibile continuare a piantare ombrelloni e sdraio mettendo in sicurezza la sabbia, e spendendo molti meno soldi – anche se sempre pubblici ossia di tutti e sempre sponsorizzati dalle amministrazioni pubbliche alle solite imprese che vincono gli appalti – mettendo un bel tappeto di moquette verde sulla sabbia, oppure coprendo la sabbia inquinata con una nuova, e mettendo una barriera di scogli a protezione, cosicché le tempeste avvistandola possano magari ripensarci a riportare la sabbia dei fondali inquinati sul bagnasciuga?!

L’area ovest di Napoli è a un altro giro di boa. Oltre il litorale c’è l’mmenso oceano della trasformazione urbanistica in cui galleggiano ancora anche altre situazioni: la Mostra d’Oltremare, l’ex-Cinodromo, lo Zoo-Edenlandia, l’ex base Nato. E, su queste, le nubi tempestose dell’abbandono e il vento minaccioso della speculazione.
Scommettiamo, in ogni caso, che la stagione dei sequestri (e ne abbiamo visti tanti in questi anni) stia per finire.
D’altra parte, pare che proprio quest’anno scada il piano urbanistico, ed è facile indovinare quali interessi si muovano per cambiarlo: ci sono appunto i concessionari sul litorale – quelli legalmente in una botte di ferro, quelli che si fregiano del loro passato operaio e mangiano sul loro presente clubbistico come il circolo Ilva, quelli come la fondazione Idis che fanno divertire e imparare i bambini e gli adulti stipulando convenzioni con le scuole ma pur facendo gli scenziati non hanno mai dato un’occhiata al terreno che calpestano, all’aria che respirano, al mare che hanno di fronte e alle persone che ci passano (una città della scienza ma nessuna scienza a servizio della città), e quelli semiabusivi o abusivissimi – tutti vogliono mantenere il privilegio di una miniera d’oro commerciale vista mare. Quelli del Turismo e della Movida per capirci, della Green Economy e della Mobilità.
Ci sono i costruttori, come il gruppo Caltagirone, proprietario dell’ex Cementir, che nonostante la crisi vanno sempre forte perchè si sa: in Italia c’è un sacco di gente senza casa, ma di cemento pronto da colare per farci “i dineri” ce n’è sempre.
C’è la Fintecna, erede dell’IRI creato da Mussolini, di proprietà della Cassa depositi e prestiti, a sua volta proprietà del Ministero dell’Economia e di un gruppo di istituti bancari (di questi tempi una garanzia, insomma!): noti colossi pubblico-privati della finanza che pur essendo coperti dai soldi dello stato (quindi nostri) vanno in giro a fare convegni per spiegare alle pubbliche amministrazioni i vantaggi delle privatizzazioni e delle svendite di beni demaniali e servizi pubblici. Quelli della riqualificazione.
Potremmo andare avanti.

Ma cosa sta accadendo a Bagnoli? Proviamo a spiegarvelo, scusate la lunghezza.
Come la delibera del consiglio comunale – che prescriveva di rivedere il piano di concessioni e di realizzare gli interventi di bonifica e ripristino della linea di costa necessari alla realizzazione di una grande spiaggia pubblica, come richiesto dalle firme di oltre 14.000 napoletani, con la campagna di Una spiaggia per tutti – era rimasta disattesa, così l’ordinanza sindacale, emessa dalla giunta De Magistris, che imponeva a Fintecna di presentare un progetto per la rimozione della colmata, a Città della Scienza di presentare le mai pervenute certificazioni dell’avvenuta bonifica dei suoli su cui insiste, e al gruppo Caltagirone di accollarsi la messa in sicurezza ambientale dell’area della Ex Cementir, non ha sortito alcun effetto. La bocciatura del ricorso al TAR presentato da Fintecna non ha impedito alla società – che dovrebbe muoversi nell’interesse pubblico visto che è controllata da capitali pubblici – di “fare il piattino” al Comune di Napoli esigendo i crediti della Bagnoli Futura Spa: 60 milioni di euro che condannerebbero la stessa alla bancarotta, e il Comune, già in predissesto, alla resa.

1959380_10203133568409505_98692760_n Nel frattempo, Città della Scienza promuove come dato l’accordo che permette la ricostruzione sulla spiaggia (quando le norme e il buon senso prescriverebbero di fare altrimenti), sancendo l’ennesimo schiaffo alla volontà dei napoletani e garantendo una solida ala protettiva a tutti i concessionari legali e abusivi che continuano illegittimamente a insistere sul litorale. Tutto questo senza preoccuparsi delle reali motivazioni che portarono all’incendio del 2013, che gli inquirenti sarebbero propensi ad attribuire alla “pista interna”. Una vecchia classe politica e imprenditoriale prova a ricompattare un blocco sociale per garantire gli interessi politici ed economici delle solite lobby, con la complicità di tanti politicanti di professione, e facendosi scudo di tanti “agitatori” socio-culturali utili idioti di logiche ben più pesanti delle loro.

Il futuro che tutti questi si immaginano per le nuove generazioni che hanno studiato, lavorato e visto i loro parenti morire di cancro qui a Bagnoli qual è? Pulire i cessi dei loro alberghi per 800 € al mese? Fare i lavapiatti, i barman e i bagnini guadagnando la metà di quello che costa mediamente il servizio a un utente? Fingere di aprire imprese innovative, partite Iva e districarsi nella giungla del freelance e dei progetti sociali fino a che non arriva il prossimo pescecane o il prossimo taglio ai finanziamenti? Elemosinare queste ed altre punizioni per non essersi presi in mano il proprio futuro? Su un territorio sotto disastro ambientale, senza spazi pubblici fruibili e senza servizi sociali?
Spiacenti, noi non siamo disponibili.

Vogliamo quindi chiarire, a scanso di equivoci, che l’idea che abbiamo di territorio, comunità, produzione e vita è radicalmente un’altra, incompatibile con quella di una classe imprenditoriale e politica che ha saputo creare solo sfruttamento e speculazione, lasciando il resto alla desertificazione e alla devastazione ambientale.
Pensiamo, al contrario di questi, che stare in movimento significa mettersi in gioco, avere la capacità di trasformare il presente e immaginare il futuro, il coraggio di rompere con ciò che non va per fare spazio ad altro.
Non pretendiamo, come altri, di avere ricette e soluzioni. Ci muoviamo sul piano della sperimentazione, del “camminare domandando” che abbiamo imparato dalla storia delle comunità zapatiste. Sappiamo di certo che quello che c’è non è quello che vogliamo.

Non rinunciamo però ad avere un orizzonte di senso: quello della democrazia radicale, che per noi significa partecipazione attiva, autonomia da partiti e istituzioni, indipendenza, costruzione di comunità. Un orizzonte che oggi ci indicano le lotte per la dignità, per i diritti come la casa, la salute e il reddito, e per resistere alla crisi.
Ma non ci limitiamo a evocarlo: proviamo a sperimentare il cambiamento a partire da noi stessi. Lo pratichiamo attraverso la riappropriazione sociale e la riconquista degli spazi che la speculazione privata e l’abbandono negano alle comunità, spazi come Bancarotta, Villa Medusa e il Lido Pola che oggi vivono grazie alla cooperazione di chi li autogestisce. Questa è la nostra idea e la nostra pratica autonoma e indipendente di riqualificazione. Un’idea che parte dai bisogni reali delle comunità, che non vanno strumentalizzati, ma indagati, compresi per costruire assieme le risposte attraverso l’iniziativa politica e sociale. Per trasformare i bisogni in diritti, a partire dalla tutela della salute, che a Bagnoli passa per il risanamento dell’intero territorio e la bonifica dei mari e dei suoli, perché, come i dati statistici tristemente confermano, nonostante la fabbrica non ci sia più, a Bagnoli si muore ancora di tumore ai polmoni più che altrove.

Forme di controllo popolare sull’operato di enti pubblici e privati e sulle bonifiche, perché non è più accettabile che vengano spesi centinaia di milioni di euro per finte bonifiche, e che qualcuno si arricchisca mentre la gente non arriva a fine mese e si ammala. Né possiamo affidarci alla magistratura che interviene con dieci anni di ritardo.

Se, allora, imprenditori e classe politica tornano all’attacco del piano urbanistico per Bagnoli facendo dell’accordo per la ricostruzione in loco di Città della Scienza la provvidenziale foglia di fico per una grande operazione speculativa e per l’ennesima aggressione a capitalistica a questo territorio, NOI NON CI STIAMO.
Fintecna, Bagnoli Futura, Caltagirone, Fondazione Idis, concessionari del litorale, coperti dal PD: il futuro che hanno in mente per Bagnoli non è ciò che vogliamo!
Abbiamo in mente altro. “Chi ha inquinato deve pagare” non è uno slogan, ma una sacrosanta pretesa: affinché chi fino ad oggi ha lucrato sulla salute, sull’ambiente e sulla dignità negata di questa parte di città cominci a restituire il maltolto, perché non è giusto che a pagarlo siano sempre i più deboli e numerosi. È per queste ragione che facciamo appello alla parte sana della città a mobilitarsi. Questa è la Napoli in movimento che vogliamo e di cui ci sentiamo parte!

#spiaggia pubblica #bonifica sotto controllo popolare #spazi sociali

CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE!

UNA SOLA GRANDE OPERA PER BAGNOLI: IL DIRITTO A CASA, SALUTE E REDDITO PER TUTT*!

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Laboratori, presentazioni, live, assemblee, cortei…. TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA!

Ecco tutti gli appuntamenti politici e sociali della Comunità di Bancarotta a cui invitiamo tutti  a partecipare!

17/02 h18.30 Laboratori di Chitarra, Percussioni e Batteria

18/02 h18.30 Laboratorio  Teatrale di Esplorazione corporea ed emozionale  @ Lido Pola liberato

19/02 h16.30 Laboratorio Creativo per il Carnevale a Bagnoli @ Lido Pola liberato

20/02 h10.00 PRESIDIO PER TARES EQUA E TRASPARENZA SU GESTIONE AFFARE RIFIUTI/ #NO REPRESSIONE – #NO INCENERITORE

20/02 h17.30\19.30 Sportello informativo Comitato BonifichiamoBagnoli @ Lido Pola liberato

20/02 h20.00 Corso di Danze Balcaniche @ Lido Pola liberato

20/02 h20.30 Cena Sociale con Proiezione Europa League “Swansea-Napoli”

 
22/02 h10.00Piazza Garibaldi Corteo in difesa delle/dei compagni dei precari bros, della sollevazione romana e del movimento No tav, sottoposti alle misure repressive dello stato italiano.
 
 
 

Sostieni gli Spazi Sociali, SOSTIENI BANCAROTTA!!!!

 

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Lido Pola liberato – Bancarotta 2.0: tutti gli appuntamenti dal 10/02 al 16/02

Ecco tutti gli appuntamenti politici e sociali della Comunità di Bancarotta a cui invitiamo tutti  a partecipare!

10/02 h18.30 Laboratori di Chitarra, Percussioni e Batteria

11/02 h18.30 Laboratorio  Teatrale di Esplorazione corporea ed emozionale  @ Lido Pola liberato

12/02 h16.30 Laboratorio Creativo per il Carnevale a Bagnoli @ Lido Pola liberato

12/02 h20.30 Cena Sociale con Proiezione Coppa Italia ” Napoli – Roma“

13/02 h17.30\19.30 Sportello informativo Comitato BonifichiamoBagnoli @ Lido Pola liberato

13/02 h20.00 Corso di Danze Balcaniche @ Lido Pola liberato

15/02 h09.00 BUS x Corteo Nazionale a Roma MAI PIU’ CIE. MANIFESTAZIONE A PONTE GALERIA 

16/02 h13.00 Pranzo Sociale  e proiezione ” Sassuolo – Napoli”

Sostieni gli Spazi Sociali, SOSTIENI BANCAROTTA!!!!

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Venerdì 21 Febbraio @ Lido Pola liberato h22

ARAPUTO ZEN live

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Domenica 23 Febbraio @ Lido Pola liberato h19.00

Presentazione della Rivista “MOSSE DI SEPPIA” e Roberto Ormanno quartet e Tommaso Primo #Live

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TERRITORI FUORI DALLA CRISI – DIBATTITO CON A. FUMAGALLI @ LIDO POLA LIBERATO

|| #reddito #welfare #beni comuni || 

venerdì 8 novembre

ore 16.30

Dibattito con Andrea Fumagalli @ Lido Pola liberato

intervengono Giso Amendola e Francesco Festa 

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Il 19 ottobre a Roma eravamo in 70.000, e per la prima volta dietro uno striscione che parlava di reddito.

Siamo convinti che dopo quella giornata sia necessario tornare a parlare sui propri territori, per costruire un “19 ottobre in ogni città”.
E’ in quest’ottica che si inserisce l’incontro di Venerdì 8 ottobre con Andrea Fumagalli, economista, uno dei principali sostenitori della necessità di introdurre un reddito minimo di esistenza, autore tra gli altri di “Lavoro male comune“.
Nell’area flegrea stiamo provando a costruire uno spazio di discussione comune, una piattaforma politica che abbia al centro proprio la questione del reddito. Le realtà e i soggetti politici che si stanno muovendo verso questa direzione sono diversi tra loro, eppure, mantenendo intatte le singole vertenze, abbiamo deciso di mettere al centro questo tema che ci interessa tutte e tutti.

Interviene :
Andrea Fumagalli

con Giso Amendola e Francesco Festa

AltroModo Flegreo, Cortocircuito Flegreo, Quarto Mondo, Bancarotta

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CHI SEMINA VELENO RACCOGLIE (V)ENDETTA

1391429_578955578818509_327140656_n Oggi abbiamo attraversato con migliaia di persone le strade che portano da Aversa a Giugliano per 15 km. Abbiamo imposto il nostro veto ad un ulteriore tentativo di scempio della nostra terra, nonostante la notizia di ieri della sospensione del bando di gara propedeutico alla costruzione dell’inceneritore.

In Campania c’è movimento, lo dimostrano le continue mobilitazioni che da settimane stanno attraversando la nostra regione: contestazioni a ministri e politici, e lunghi cortei anche in piccoli centri.

Anni di lotte ambientali hanno fatto sì che tutti noi abbiamo acquisito un vocabolario comune sulla questione.

In strada non c’erano solo giuglianesi o abitanti di Aversa ma tutti coloro che sono stati colpiti dalla devastazione ambientale in Campania: i contributi delle lotte portati da Terzigno, da Pianura, da Quarto, da Chiaiano, da Bagnoli, da Benevento, e da Capua, oggi hanno fatto in modo che si creasse una sintesi di tutte le rivendicazioni espresse in un messaggio forte e chiaro diretto a chi sa di essere il mandante della devastazione:

– Basta!  La terra e i suoi prodotti sono avvelenati, i roghi tossici producono un alto livello di tumori e le falde acquifere sono in gran parte inquinate.

E’ arrivato il momento di riprenderci da soli le nostre terre, senza fidarci di nessuno.

 La sfiducia verso le istituzioni, responsabili di gran parte dello sfacelo, è altissima e non a caso oggi attraversando il corteo non abbiamo trovato bandiere di partiti e sindacati.

La sovranità territoriale espressa oggi in questa manifestazione dimostra quanto sia lontana da noi la rappresentanza politica sovranazionale, nazionale, e locale. L’autogoverno dei territori si pone oggi come una delle strade percorribili e possibili per i comitati territoriali; forse questi ultimi già ne stanno sperimentando l’utilità poichè attraverso la loro azione vigiliano e controllano i processi di speculazione sul territorio aprendo spazi di discussione pubblica che prospettano una reale possibil

ità di imporre la bonifica dei territori, dando la possibilità a noi di immaginare le nostre terre in modo diverso: modellate finalmente sui nostri desideri e sui nostri bisogni.

E’ fondamentale oggi più che mai mobilitarci ed essere in tanti, portando così la nostra rabbia nelle prossime giornate di mobilitazione per assediare i veri responsabili di questa situazione disastrosa.

A Napoli il 14 ottobre ci sarà l’assedio alla regione nei pressi dell’ufficio per l’ambiente vicino via Marina. A Roma il 19 ottobre ci sarà invece la giornata nazionale per il diritto al reddito e alla casa, durante la quale ci dirigeremo sotto quegli stessi palazzi che hanno gestito irresponsabilmente e vilmente la questione ambientale in Campania, e per cui siamo una delle regioni più inquinate d’europa.

E’ arrivato il momento di sfogare il nostro dissenso per uscire dalla mediocrità delle nostre vite imposta dall’austerity, e per poter dire con orgoglio e dignità che adesso VOGLIAMO TUTTO: tutto ciò che ci hanno sottratto, # vita, # casa, # reddito e # felicità.

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Zero81

Cantiere sociale QuartoMondo

Bancarotta 2.0 – Lido Pola Liberato

Collettivi Autonomi napoletani

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9 ottobre 2013 · 19:08

Nuove minacce, niente dialogo: ancora intimidazioni presso l’ex Lido Pola, avallate dal disinteresse delle istituzioni!

Stamattina il galoppino degli ex concessionari del Lido Pola, che dal primo giorno infastidisce il nostro lavoro di riqualificazione sociale con minacce, visite indesiderate e – non ultime – le soffiate alle autorità, si è presentato nuovamente con le forze dell’ordine e dei tecnici per fare dei rilievi alla struttura da consegnare all’ufficio del Demanio.

Avevamo già chiesto di posticipare qualsiasi intervento sulla struttura del Lido Pola alla risoluzione di un tavolo con le parti interessate (Demanio e Comune di Napoli) per salvaguardare una destinazione d’uso pubblica libera da mire speculative che in vent’anni avevano già ridotto una struttura pubblica, e quindi un bene della collettività, a un rudere, una discarica a cielo aperto e un luogo d’abusi d’ogni genere.

Non capiamo con quale logica e legittimità il Demanio possa autorizzare abusi di questo tipo da parte degli ex concessionari, corresponsabili dell’abbandono della struttura e al tempo stesso criminalizzare, attraverso le denunce, la nostra iniziativa di riqualificazione e bonifica sociale.

L’occupazione del Lido Pola rappresenta infatti un presidio di democrazia e un esempio di uso civico degli spazi su un litorale già vittima del saccheggio dei privati e della devastazione della mancata bonifica come testimoniano i sequestri, le indagini, ma soprattutto le condizioni di invivibilità che la gente di Bagnoli e di Coroglio conoscono bene, subendone da fin troppo tempo le conseguenze.

Chiamiamo in causa l’amministrazione comunale, il Sindaco, l’Assessore al Patrimonio e l’Assessore ai Beni Comuni, la cui disponibilità finora non si è mai tradotta in concretezza. Non è più possibile ignorare le esigenze e le problematiche di una realtà come la nostra, che subisce costantemente intimidazioni e provocazioni nonostante l’impegno e il lavoro profusi in una direzione e per una causa più che rispettabili: a queste puntuali minacce va necessariamente posta fine mediante un superamento politico che si realizzi a partire dal riconoscimento della legittimità della nostra azione e della nostra lotta, votate totalmente alla tutela e alla valorizzazione di un bene collettivo finalmente rifunzionalizzato e restituito a chi originariamente doveva fruirne, ai cittadini di Bagnoli e Coroglio, come di Napoli tutta.

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

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Due denunce agli attivisti di Bancarotta 2.0 per l’occupazione dell’ex Lido Pola | 3 milioni di euro al baraccone di BagnoliFutura!!!

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

Contro abbandono e speculazioni, Lido Pola resiste

Notificate due denunce agli attivisti di Bancarotta 2.0 per l’occupazione dell’Ex Lido Pola: ancora criminalizzazioni e abusi di potere su chi lotta per la bonifica e gli spazi sociali!!!

3 milioni di € per salvare il baraccone di Bagnoli Futura, 2 denunce per criminalizzare Bancarotta 2.0 e i movimenti flegrei.

Colpirne due per mobilitarne cento.
Due denunce notificate agli attivisti del collettivo Bancarotta 2.0 per aver “occupato illeggittimamente” e “deturpato” l’ex Lido Pola, abbandonato al degrado da anni dal demanio, e attualmente recuperato attraverso l’autogestione. Nel frattempo 3 milioni di € vengono stanziati per salvare ancora una volta la Bagnoli Futura dal fallimento.Due pesi e due misure: laddove ci sono truffe, speculazioni e disastri ambientali arrivano i soldi pubblici, laddove si mette in pratica autogestione, bonifica sociale e democrazia dal basso arrivano le denunce e la repressione!!!

Invasione di edificio, al fine di occupazione senza titolo. Deturpazione ed imbrattamento di bene altrui. Entrambi in concorso. Con queste imputazioni, a carico di due nostri compagni, le istituzioni esprimono la propria valutazione sull’opera di recupero e riqualificazione che il collettivo Bancarotta 2.0 conduce da sei settimane per restituire a Bagnoli la struttura demaniale del Lido Pola. Per sottrarla al degrado in cui versa da un ventennio di abbandono da parte dello stato, al fine di riconvertirla in uno spazio sociale a servizio e a tutela della comunità.
Due reati contro il patrimonio, secondo il Commissariato della Polizia di Stato di Bagnoli, che tra l’incendio di Città della Scienza, gli abusi quotidiani sul litorale, i sequestri, le irregolarità e le manovre speculative e criminali di camorra e imprenditori del mattone, non trova niente di meglio da fare che portare avanti ridicole indagini su chi alla luce del sole lotta per resistere e trasformare i territori, per restituire dignità a chi li vive.
Quell’immenso patrimonio della gente flegrea, che da decenni è oggetto di devastazione e saccheggio, false promesse ed abbandono, truffe, abusi, mistificazioni, ora diventa materiale per operazioni repressive. Una speculazione omicida, senza soluzione di continuità, che ha fatto di questa terra un’immensa scena del crimine, e un teatro di paradossi e mondi alla rovescia. Un paradosso, la criminalizzazione del collettivo, con accuse insussistenti, avvenuta proprio su istanza dell’Agenzia del Demanio, che ha sporto denuncia: l’ente che per circa un ventennio ha lasciato questo edificio, ed il suo potenziale, nella totale incuria, alla mercè del degrado e della malvivenza, discarica a cielo aperto, manifestando come unico cenno di interesse una fallita ed irregolare concessione privata, si rifà vivo per denunciare la comunità che sta provando a restituire una funzionalità sociale e un decoro alla struttura. Ci chiediamo: con quale legittimità il Demanio può abbandonare un bene pubblico (quindi di tutti) al degrado per vent’anni e poi denunciare chi lo sta pulendo, recuperando e restituendo all’uso civico senza specularci su come vorrebbero fare i privati?

Una aggressione politica, queste denunce, la cui assurdità è esasperata dalla concomitante erogazione di 3 milioni di euro per rifinanziare le casse della Bagnoli Futura, per l’ennesimo salvataggio di uno dei barconi clientelari più discussi tra le varie società partecipate della città, le cui attività sono sospese dal sequestro giudiziario che ha coinvolto l’area che dovrebbe rappresentare il futuro di Bagnoli, dallo scorso 11 aprile. Una beffa, considerando che Bancarotta 2.0 opera oggi in Lido Pola proprio per continuare il percorso di socialità e mobilitazione politica che tale sequestro ha ostacolato facendo chiudere Bancarotta, lo spazio sociale liberato il 2 giugno 2012 e situato proprio entro il perimetro dell’area sequestrata.
I reati di truffa, favoreggiamento, corruzione e disastro ambientale, lo ricordiamo, sono stati accertati dalle indagini a carico di oltre venti ex dirigenti di Bagnoli Futura ed altri enti locali, quelle stesse istituzioni che oggi ci aggrediscono perché proviamo ad opporci allo scempio esistente.

L’unico vero crimine che notifichiamo dal basso ogni giorno a un’intera classe politica, amministrativa ed imprenditoriale è una falsa bonifica, dopo decenni di sfruttamento, inquinamento e devastazione! Questi gli unici crimini, recidivi, di invasione e deturpazione del patrimonio della gente di Bagnoli, commessi col concorso di pubblico e privato, commessi ad unico vantaggio degli interessi antisociali di politica e classi dirigenti, di ieri come di oggi.
In tale contesto si delinea inequivocabilmente la logica d’una punizione esemplare, al subdolo fine di dissuadere il dissenso e fermare la mobilitazione della comunità, colpendo chi ne è promotore, corpo e anima.
L’assurdità di questo intento repressivo è pari a quella della sua illusorietà. La pratica abusiva degli strumenti poliziesco-giudiziari non ha mai fatto altro che rafforzare la volontà politica di chi lotta per la giustizia sociale.
In questo quadro politico si aggiunge, integrandosi perfettamente, l’atteggiamento apparentemente benevolo delle istituzioni verso gli spazi sociali, dichiarato puntualmente dal sindaco De Magistris e dal presidente della X Municipalità Giorgio de Francesco (quest’ultimo segnalatosi per la sua doppia faccia per le “segnalazioni” infamanti su Villa Medusa), e smentito ogni volta come mero esercizio di demagogia, compatibile con l’autoritarismo che caratterizza la gestione dei conflitti e della crisi in questa fase storica. Che cosa dicono il sindaco e l’amministrazione che si dicono “amici dei movimenti” di fronte a tutto questo? Perché fanno finta di non sentire chi li mette di fronte alle loro responsabilità?

Tanto maggiore è lo slancio del nostro impegno, quanto più accanito diviene l’inasprirsi di un visibile disegno repressivo dei movimenti sociali, specie nell’area flegrea, ad un tempo ulteriore conferma della rilevanza politica di quest’area, e prova dell’efficacia nostre pratiche di conquista della giustizia sociale negatale. Non esitiamo un istante, non arretriamo d’un passo: andremo avanti, con ancor più determinazione.

Vogliamo un tavolo permanente con il Comune di Napoli, l’Agenzia del Demanio e la comunità di Bancarotta 2.0 e delle realtà territoriali che si battono per la bonifica e gli spazi sociali, per definire assieme un percorso partecipato, per sottrarre il Lido Pola dalle mire speculative dei privati e restituirne l’utilizzo e la funzionalità sociale alla città di Napoli e al quartiere bagnolese!

Nel frattempo la risposta concreta di Bancarotta 2.0 a questo effimero tentativo di intimidazione è la seguente: Bancarotta 2.0 – Lido Pola Liberato.

Dopo un mese di lavori per la liberazione del Lido Pola dal degrado, necessari alla messa in sicurezza della struttura ed al ripristino della fruibilità dei suoi spazi, Bancarotta può restituire questo luogo alla comunità cui appartiene, facendone uno spazio sociale destinato alla gente di Bagnoli, per soddisfarne i bisogni e tutelarne i diritti, e continuare il percorso di mobilitazione della comunità flegrea.

Non saranno certo simili attacchi ai nostri compagni a fiaccare la volontà di giustizia che alimenta la nostra battaglia contro l’orrore che avvolge questa terra e ne soffoca le genti. Il futuro di Bagnoli non è una concessione, ma una conquista che abbiamo deciso di realizzare a qualunque costo.

9 luglio 2013
Bancarotta 2.0 – Ex Lido Pola liberato

Blog: bancarottabagnoli.wordpress.com
Email: bancarotta.bagnoli@gmail.com
FB: facebook.com/Bancarotta – Bancarotta Bagnoli
Manifesto: bancarotta.eu

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ALCUNE PROPOSTE:

Bancarotta intende realizzare un percorso collettivo e condiviso, fatto di corsi di discipline sportive, artistiche e ricreative; attività sociali, culturali e formative; laboratori formativi, ludici, artistici, per tutte le età; comitati per la bonifica, per la spiaggia pubblica, per l’assistenza alle vittime dell’inquinamento; vertenza per il registro tumori; promozione e organizzazione di venti culturali, rappresentazioni teatrali, concerti, e proiezioni; mobilitazione collettiva per l’autotutela, per la partecipazione attiva alla dimensione civica. Per la giustizia sociale che in questa terra manca da sempre.

Al fine della realizzazione di questo progetto, il collettivo Bancarotta chiede al Comune di Napoli, e all’Agenzia del Demanio, di intraprendere un percorso dialettico ma dialogico di risoluzione della controversia sulla gestione dello spazio del Lido Pola, affinchè venga definitivamente sottratto alle mire speculative dei privati e riconsegnato, e non concesso, al suo legittimo titolare, i cittadini.

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BonifichiAmo Bagnoli: di nuovo in piazza i comitati! | Striscione contro il Ministro Lorenzin e mascherine contro l’inquinamento

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Chi ha inquinato deve pagare

COMUNICATO STAMPA

BonifichiAmo Bagnoli: di nuovo in piazza i comitati!
Striscione contro il Ministro Lorenzin e mascherine contro l’inquinamento

Oggi pomeriggio i movimenti di lotta bagnolesi e gli attivisti del comitato BonifichiAmo Bagnoli sono scesi di nuovo in piazza per denunciare il disastro ambientale di Bagnoli, appurato solo recentemente dalle inchieste della magistratura.

Distribuiti volantini sul disastro ambientale di Bagnoli e mascherine per proteggersi dall’inquinamento. Dopo un corteo spontaneo, uno striscione viene esposto all’ingresso del Pontile Nord, chiuso da giorni per una protesta dei lavoratori della BagnoliFutura contro l’incertezza del loro futuro lavorativo: “IL DISASTRO AMBIENTALE NON FA PARTE DEL NOSTRO STILE DI VITA – CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE”. Così recita lo striscione in riferimento alle vergognose dichiarazioni del ministro Lorenzin.

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Le dichiarazioni del sindaco De Magistris sullo sblocco di fondi per la bonifica da parte del governo non convincono i comitati che denunciano il disastro ambientale di Bagnoli: i tempi della magistratura e l’attuale establishment politico-economico che gestisce la riqualificazione dell’area e che passa dai CDA di BagnoliFutura, di Città della Scienza, dalle attività commerciali che insistono sul litorale e dalle istituzioni, non costituiscono alcuna garanzia essendo tutti coinvolti, a vario titolo e talvolta avvantaggiandosene, nelle responsabilità o nei silenzi e assenzi che hanno accompagnato la truffa e il disastro ambientale della mancata bonifica di Bagnoli.

Le parole vergognose del ministro della salute del governo Letta, Beatrice Lorenzin – che qualche giorno fa aveva goffamente sminuito il peso dell’inquinamento causato da discariche, inceneritori, insediamenti industriali, abusivismo, e sversamenti tossici sul tasso di incidenza tumorale della nostra regione, attribuendone la causa allo “stile di vita” dei cittadini campani – hanno infatti suscitato l’indignazione e la rabbia dei cittadini di tutta la Campania.

In particolare le comunità che subiscono in modo più pesante l’impatto delle mancate bonifiche e degli abusi scellerati dell’economia legale ed extralegale sull’ambiente del territorio campano, si trovano a subire, oltre al danno di vedersi negato il diritto alla salute e un futuro dignitoso, la beffa di vedere coperti i responsabili e negata la possibilità di chiedere giustizia! Così mentre le politiche del governo proseguono la distruzione della sanità e del welfare pubblico, attaccando il diritto alla salute, si cerca di cancellare anche le responsabilità storiche che hanno fatto della Campania e di altre zone del meridione e del paese terreno di sperimentazione degli più scellerati abusi nel nome dell’interesse economico, ponendo le basi per un vero e proprio biocidio che grava, oltre che sulla salute e sull’ambiente, sull’intera economia dei territori colpiti.

Prosegue dunque la lotta per la creazione di un osservatorio sulla bonifica, uno strumento di vigilanza dal basso verso l’utilizzo dei fondi e le procedure che dovrebbero interessare la bonifica dell’area, per la chiusura di Bagnoli Futura, e per l’applicazione sostanziale del principio giuridico che prevede che “chi ha inquinato deve pagare”, intervenendo direttamente sui beni mobili e immobili dei responsabili del disastro-Bagnoli.

Inoltre le realtà protagoniste del Comitato BonifichiAmo Bagnoli chiedono l’apertura di un tavolo permanente su casa, lavoro, servizi e spazi sociali, che riconosca preventivamente la legittimità e la virtuosità di esperienze di autogestione (come quelle di Villa Medusa e dell’ex Lido Pola – Bancarotta 2.0) come effettivi percorsi di “bonifica sociale” del territorio.

Il Comitato Bonifichiamo Bagnoli si riunirà prossimamente in plenaria mercoledì 17 luglio per decidere come continuare la mobilitazione.

Napoli, 5 luglio 2012
Comitato cittadino di lotta “BonifichiAmo Bagnoli”

Per riferimenti contatta gli infopoint:
Laboratorio Politico Iskra – ogni Lunedi ore 17:00 – via Enea 19/a, Bagnoli
Lido Pola Occupato – Bancarotta
Villa Medusa Occupata
Casa del Popolo Fuorigrotta

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